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“Sindaco Bini, ci dissociamo”

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Con un post dai contenuti molto perentori il comitato "Salviamo le Cicogne di montagna” prende le distanze dal sindaco di Castelnovo ne’ Monti, Enrico Bini, che nei giorni scorsi aveva rilasciato un'intervista "politicamente corretta" a Marina Bortolani, di "Reggio nel web", agenzia online.

Nel corso dell'intervista Bini aveva affermato che "Si sta creando un protocollo su come viene gestita l’emergenza del parto per le mamme della montagna con le quali stiamo facendo incontri per illustrare il percorso". Stiamo inoltre mettendo in piedi lo stralcio del Pal (Piano Attuativo Locale della sanità)... Un percorso condiviso con i residenti, i sindaci, l'azienda, i tecnici, e gli esponenti dei comitati".

Secondo Bini "i medici da Reggio non volevano venire in montagna, il problema secondo me è stato quello. Se fosse avvenuta sul serio la rotazione, visto che mancavano solo 12 ore di neonatologa, forse si potevano evitare diverse cose". "L’assessore Venturi ha comunque proposto un progetto interessante. E' il progetto pilota finanziato dalla Regione che accompagna la mamma e il bambino da 0 a 2 anni in un percorso specifico, perchè spesso, dopo la nascita, le mamme sono un po’ abbandonate a loro stesse". E sul fatto se questa vicenda possa aver causato conseguenze in casa Pd, Bini ha risposto "Non penso, oltretutto anche in montagna il Pd aveva condiviso le nostre istanze". "Abbiamo perso, purtroppo, ma è stata una battaglia combattuta da tutta la montagna in modo unitario".

"Non ci riconosciamo minimamente nelle parole del sindaco Bini - taglia corto il comitato “Salviamo le Cicogne di montagna” - crediamo che ad aver perso la battaglia sia stata tutta la politica che ci amministra, a tutti i livelli: comunale, provinciale, regionale e statale. Crediamo che ad aver perso la battaglia sia stata la classe dirigente delle aziende sanitarie, del Sant'Anna, del Santa Maria, dell'Asl e di tutte le zone d'Italia interessate. Crediamo che ad aver perso la battaglia siano stati i sindacati, sempre silenti in questi ultimi anni di confronti e battaglie. Crediamo che ad aver perso la battaglia siano stati gli enti privati o pubblici che non si sono mai schierati nè in un senso nè in un altro per interesse o semplicemente per ignavia. Crediamo che ad aver perso la battaglia siano tutti i cittadini che non hanno capito o voluto capire cosa c'è realmente a rischio con la chiusura della 'funzione del parto in montagna'. Tutti questi soggetti sono i veri sconfitti di questa battaglia, perché non hanno reso possibile la volontà di creare le condizioni sufficienti e necessarie affinché si gettassero le basi ed i presupposti per mantenere aperto il punto nascita di un presidio ospedaliero fondamentale e prioritario per un territorio montano. Pensiamo tutto questo e pensiamo che chi ha lottato seriamente non abbia perso".

E sui medici: "Crediamo che la categoria dei medici e degli operatori sanitari, quella che non ha messo le firme sui documenti di non sicurezza ma che ogni giorno va a lavorare sul campo, sia una vittima delle corporazioni mediche, quella categoria cioè che non ha potuto esprimersi perché invitata al silenzio. Crediamo che le vittime più importanti siano le mamme ed i bambini. Bambini ancora non nati, ancora più deboli. E noi eravamo allarmiste. Noi non abbiamo perso".

In serata arriva anche la nota del gruppo spontaneo di “Montagna Re Esiste”, che recentemente ha organizzato la protesta in occasione della presentazione del progetto sulle Aree interne, che condivie un post di Mattia Rontevroli: "Il gruppo Di.na.mo è lontano anni luce dalle dichiarazioni del sindaco Bini. Le sue dichiarazioni, le uniche rispetto al silenzio vergognoso degli altri sindaci riguardo alla chiusura del punto nascite di Castelnovo, sono l'esempio perfetto della politica dello "stare nel mezzo" che giova alla politica di partito e mette i cittadini con le spalle al muro (...). Ricordiamo a Bini e a tutti gli altri sindaci che tutt'ora non c'è un protocollo per le emergenze! La gravità assoluta è che si è deciso di chiudere un reparto nuovo, senza avere un protocollo di gestione dei casi di emergenza (...). La spugna l'avete tutti gettata troppo presto, dovevate difendere il punto nascite con i denti, battendo pugni e scarpe sul tavolo per garantire a noi montanari una vera sicurezza. Cari sindaci, riprendete la spugna e lottate con noi, per la gente e per una vera sicurezza. Il resto non ci interessa".

 

31 COMMENTS

  1. Giustissimo che si ricandidi, Bini, come scrivete altrove, vista l’ottima gestione della vicenda. Da premio il fatto che, dopo la chiusura del reparto, dica anche grazie a Venturi e compagnia. Eggià, la Regione ci manda dei soldi, appronta un progetto per far abboccare qualche gonzo… (cose già viste con la recente fusione di Ventasso). Intanto chi si rivolge al S. Anna viene dirottato altrove. L’avevo già scritto, ci vorrebbero le dimissioni, servono persone di tutt’altra statura: che amano la montagna, non (prima) il partito di appartenenza o la politica di riferimento. Prima o poi questo concetto – non difficile, in verità – dovrà pur passare.

    (Gino)

    • Firma - Gino
  2. Concordo pienamente con il sig. Gino, il problema è che nella nostra montagna per diventare sindaco occorre il benestare della politica che da sempre ha pilotato ogni cosa. Speriamo che prima o poi gli elettori si stacchino da questa folle militanza.

    (Fabio)

    • Firma - fabio
  3. Non c’è verso, non c’è comunicazione. Ma come è possibile che non si riesca ad instaurare un dialogo costruttivo, necessario alla tenuta di un territorio vasto e complicato come quello montano, con le forze politiche? Comunque va bene così, fede verso il partito come fosse la squadra di pallone, stesso tifo, e guai a mettere in discussione anche solo per il tempo di una sinapsi quello che alla bisogna viene propinato. Sia mai che poi in famiglia si venga guardati come reietti!!! I risultati sono ben visibili, poi decidiamo se va comunque bene o se forse le nuove generazioni montane (se altre ce ne saranno) meritano qualcosa di meglio. Solo una nota, il reparto viene chiuso ma: “Si sta creando un protocollo su come viene gestita l’emergenza del parto…”: quindi ad ora non esiste un piano sicurezza? Ma questi signori si rendono conto di quello che dicono? Siamo allo sbando.

    (Andrea Ganapini)

    • Firma - AndreaGanapini
  4. Cosa non si fa e si dice per mantenere la poltrona. I sindaci della montagna vogliono solo il loro bene personale quindi tutti allineati alle idee dei capoccia del Pd. Vogliono far morire la montagna e se non si cambia questa classe dirigente ci riusciranno.

    (Lollo)

    • Firma - Lollo
  5. Quante maschere… e poi che il comitato delle cicogne si dissoci non mi pare una novità… dica la verità… chi sarà il suo esponente insieme ai pentastellati a sfidare Bini… non mi dilungo tanto, la redazione ha inviso i comunisti e i poveri ignoranti come me…

    (a.c.)

    • Firma - a.c.
  6. Condivido pienamente le considerazioni delle nostre “Cicogne”, mamme e persone ammirevoli che da anni segnalavano la vigliaccata in preparazione. Francamente ha ormai stancato anche il sig. Bini, “sindaco piacione”, sempre ammiccante con i cittadini come se lui fosse contrario alla chiusura, sorride, stringe mani, fa gli occhi da cocker, si fa scattare foto con le “Cicogne” per poi baciare la mano a Bonaccini, sbattere i tacchi al regime P.D., inventarsi improponibili castronerie per fare “distrazione di massa” e cercare di arginare il crollo di fiducia della gente nel suo partito per troppo tempo egemone contro i nostri interessi. Bini firmerà il più grande disastro per la nostra collettività dal dopoguerra! D’altronde molti di noi ben ricordano i singolari percorsi di formazione manageriale di tanti funzionari del P.C.I., ed ora amministratori di vertice del P.D., nel noto bar in zona del grattacielo, a base di slogan ideologici. Questi i risultati. Sono state selezionate persone mediocri, che certamente non spiccavano per capacità e personalità (con l’aggravante anche dell’incompetenza) per elevarli a ruoli di amministrazione pubblica, degli inetti “signorsì”, ma forse proprio così servivano! Gente che non ha mai messo il naso fuori dai loro circuiti politici protetti. Assolutamente privi di doti manageriali, creatività e visioni strategiche autonome. Le porte girevoli fra partito, coop e cariche pubbliche hanno fatto le fortune dei meno capaci ma più ubbidienti. Alla collettività, ora, tocca pagare il prezzo!

    (F.D.)

    • Firma - F.D.
  7. Quanta falsità nelle istituzioni, è già da tempo che lo Stato non ci fa più da padre, è un nemico della povera gente, tasse tasse e ancora tasse e qualche menzogna per calmare gli animi. Noi italiani onesti dobbiamo riscattarci da questa situazione, continuiamo a batterci per la verità e per far sì che chi di dovere faccia un passo indietro per rientrare nel seminato. Io sto ancora con le “cicogne”.

    (C219T)

    • Firma - C219T
  8. Secondo me l’assurdità del tutto è riassunta in questa frase: “Si sta creando un protocollo su come viene gestita l’emergenza del parto per le mamme della montagna con le quali stiamo facendo incontri per illustrare il percorso”. Praticamente si “barcolla nel buio”, prima si chiude con la scusa di garantire la sicurezza delle partorienti e dopo si creano i protocolli di sicurezza!? Bisogna fermarsi un attimo e ritrovare quella lucidità necessaria per riaprire la trattativa con la Regione. Qua non si tratta di un gioco ma di vite umane che dovrebbero contare più degli interessi politici od economici.

    (Genitoni Massimiliano)

    • Firma - GenitoniMassimiliano
  9. Come sempre, dopo qualche scaramuccia, la politica si è arresa ai voleri del sistema ed ai suoi ricatti; come Ponzio Pilato se ne è lavata le mani. Il peggio è che questa politica sembra agire per aumentare le distanze dalla gente e il disinteresse per essa cresce assieme al disgusto. Purtroppo i nostri politici sembrano non capire o fingono di non capirlo. Tocca a noi che non ci arrendiamo a tenere alta l’attenzione sul problema perché chi ha fatto queste scelte conta sul fatto che la gente si rassegna e dimentica.

    (Antonio D. Manini)

    • Firma - Antonio D. Manini
  10. Purtroppo la tanto applaudita acclamazione dell’attuale sindaco di Castelnovo ne’ Monti è finita presto. Tante promesse di innovazione e pulizia, ma in paese c’è sempre più sporco (non solo metaforicamente) e disinteresse per quanto avviene. La giunta comunale è pressochè assente (come spesso lo è il sindaco), mentre le opposizioni più di qualche pagliacciata da indiani non sanno fare… e intanto i cittadini ci rimettono. Troppo tardi, attendiamo le urne e anche il sindaco e la parte politica che lo ha appoggiato avrà le sue sorprese…

    (Commento firmato)

    • Firma - Commentofirmato
  11. Ho parecchi motivi per dirmi insoddisfatto di questa amministrazione. Ma qui stiamo raggiungendo vette di miseria morale estrema. Anonimi leoni da tastiera inveiscono contro uno che la ‘ndrangheta l’ha sfidata a viso aperto ed era allora alquanto poco accompagnato. Se questi sono gli avversari con una paura matta di qualificarsi in un libero dibattito pensiamo cosa succederebbe se dovessero affrontare anche solo piccola parte della vicenda di Bini. Mah!!!

    (Luigi Bizzarri)

    • Firma - luigibizzarri
    • Vede, signor Bizzarri, colgo questo Suo commento per eliminare, se Lei mi volesse aiutare, un mio dubbio. Sono anni che leggiamo e commentiamo su questo giornale e ormai ci conosciamo un po’ tutti; di più, ci conosciamo così bene che a volte ho attributo a Lei commenti non firmati per esteso. Mi riferisco in particolare al periodo del referendum dell’anno scorso che abbiamo combattuto dalla stessa parte. Sbagliavo?

      (mv)

      • Firma - mv
  12. Dice di ricandidarsi. Era partito come indipendente, ma un indipendente dovrebbe ragionare con la propria testa, mentre ho proprio l’impressione che qualcuno lo tenga per il bavero ed al primo sbandamento fuori dal binario… zac, una scrollata e si rimette in carreggiata giusta. Io di politica ne capisco ben poco, ma un consiglio al Pd mi sento di darlo: vi conviene candidare uno “nuovo” senza “peccati originali” o “problemi con le cicogne” (forse a qualcuno riuscite ancora a contargliela) e questo metterlo su un treno per la Regione oppure per Roma… tanto se l’è meritato!! ….E buon viaggio… verso l’infinito e oltre (vedi “Toy story”).

    (Roberto Cavana)

    • Firma - roberto cavana
  13. Caro Bizzarri, anzichè preoccuparsi degli avversari di Bini e del loro anonimato, si preoccupi di quello che la giunta NON sta facendo. Tutto il rispetto e l’ammirazione per la lotta alla ‘ndrangheta da parte di Bini. Ma qui a Castelnovo ne’ Monti è sindaco e per questo è stato votato, non per altro.

    (Insoddisfatto)

    • Firma - Anonimo insoddisfatto
  14. Io sono un cittadino di Castelnovo ne’ Monti. Sono orgoglioso di viverci, ma il merito non è degli amministratori che sono inesistenti. Basta guardare cosa organizza e fa il Comune di Carpineti (cultura, commercio, attività sociali…) e anche Casina. Quindi è possibile costruire qualcosa insieme ai residenti. Per fortuna noi montanari siamo bravi a rimboccarci le maniche e a fare senza i politici che ci portano solo via i soldi pubblici. Orgoglioso montanaro e non-politico.

    (L.M.)

    • Firma - L.M.
  15. Non per difendere Bini, però se magari fosse stato un attimino appoggiato anche dagli altri sindaci della montagna, dei quali non si parla e loro se ne guardano bene di restare nell’anonimato, magari qualcosa in più si poteva anche ottenere. Una volta c’era il detto che l’unione fa la forza, ma nemmeno i vecchi detti valgono più. Poveri montanari, abbandonati a noi stessi. Vedremo se sotto elezioni ci sarà ancora questo silenzio da parte di tutti gli amministratori montani o se gli ritornerà la parola. Ricordiamoci di tutto ciò.

    (Ramona)

    • Firma - ramona
  16. Io dico che pago le tasse tanto come le paga il pianzano di città, quindi se lui ha il punto nascite lo devo avere anche io. Se il nostro sindaco non si oppone a questa nefandezza ma cerca di far buon viso a cattivo gioco allora non sarà più il mio sindaco alle prossime elezioni.

    (Dc)

    • Firma - Dc
  17. Le responsabilità del sig. Bini sono evidenti e le pagherà alle prossime elezioni. Ma responsabilità maggiori le hanno la senatrice Pignedoli e tutto il Partito democratico che, come dimostrato nelle ultime elezioni di altre regioni, pagheranno a caro prezzo elettorale… E se alle prossime elezioni il centrodestra dovesse vincere, potrebbero rivedere la legge e riaprirlo.

    (C.g)

    • Firma - C.g
  18. Che Bini abbia perso dei punti ci sta, che il Pd non piaccia pure, ma leggo con tristezza molte affermazioni offensive e poco costruttive. Visto che questi non vanno bene, chi a Castelnovo potrebbe essere una valida alternativa? Quali sono le iniziative da proporre? Provoco: è sufficiente dire “io sto con le cicogne” per essere eletto o se uno gira in Seat anziché in auto blu è candidabile?

    (mc)

    • Firma - mc
  19. Addossare a Bini la responsabilità della chiusura del punto nascite mi sembra più che altro uno sciacallaggio politico. Bini infatti non è un plenipotenziario in grado di indirizzare le decisioni del Pd regionale, forse altri che hanno taciuto avevano molte più carte da giocare ma a differenza di lui non si sono battuti per difendere il loro territorio. E non dimentichiamoci che Bini è diventato, obtorto collo, il candidato del Pd solo perché alle primarie ha stravinto su quello che era il candidato preferito dal partito, e quindi l’equazione Bini=Pd è perlomeno discutibile. Il tutto detto solo per onore del vero da parte di uno che non ha mai votato Pd. Cordialmente.

    (Guglielmo)

    • Firma - guglielmo
  20. Tutte, ma proprio tutte le persone che vengono elette, a qualunque partito o movimento appartengano, inaugurano il loro mandato con: “Sarò il Sindaco di tutti i cittadini”. E anche in questo caso ciò che è successo dimostra esattamente il contrario. Dov’è finito lo spessore morale dei “padri costituenti”…

    (Elio Peri)

    • Firma - Elio Peri
  21. Lode all’impegno civico dei movimenti (Salviamo le cicogne,_Di.na.mo.), ma ancora una volta i “montanari” hanno perso l’occasione, paghiamo il prezzo di egoismo e diffidenze. La partita, tutta politica, è stata giocata in difetto, dalla popolazione e dalla sua espressione politica. Tutta la pianura si è rinfrescata in montagna, 3/4 della nostra forza lavoro si riversa nell’affollata pianura. Eppure non abbiamo saputo fare squadra, costruire fiducia ed empatia. Pagheremo e paghiamo tutti questa scelta delittuosi, pagheranno anche in pianura quest’erosione dei servizi primari. Ma se in maggioranza attendiamo al varco occasioni di lavoro e piogge di soldi e appalti e ci sbraniamo per dare colpe a giochi fatti, quale futuro ci attende? Nell’attuale situazione dei comuni e con certe figure assunte a direzione della macchina comunale io ho perso da tempo la speranza, il rispetto delle norme è il massimo cui aspirare oggi.

    (Goliath)

    • Firma - Goliath
  22. Nessuno sbrana nessuno. Si evidenzia nell’anonimato, come nell’anonimato si è espresso un voto, quale uso è stato fatto di una fiducia espressa, e quando ti crolla addosso una delusione appesantita di giorno in giorno da una voluta non chiarezza, la prima fase per ricostruire è rimuovere le macerie e creare gli spazi per ricostruire. Game over. Per me è questo il momento, per noi montanari, di una concreta occasione. Almeno, è così che la penso.

    (mv)

    • Firma - mv