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Castelnovo, libro-favola sul centro storico

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Hanno ascoltato persone. Visto il luogo. Poi hanno elaborato. E quindi messo nero su bianco. Parliamo degli alunni della scuola elementare "Giovanni XXIII" di Castelnovo ne' Monti, che hanno svolto una ricerca sul centro storico del capoluogo e poi ne hanno ricavato un libro (titolo: "C'era una volta... nel cuore antico di Castelnovo ne' Monti: storie e passeggiate nel centro storico"), frutto del lavoro di un biennio, che è stato presentato in una recente conferenza stampa.

Hanno coordinato il tutto le loro maestre, che si sono avvalse dei contributi del prof. Giuseppe Giovanelli per la redazione di un sintetico quadro storico di Castelnovo, e di Angela Donnini, maestra che lavora a Genova (originaria però della frazione castelnovese di Maro), per quanto riguarda l'aspetto ludico della pubblicazione, che si compone anche di alcune fiabe in tema.

Dicono i ragazzi: "E' un libro scritto a partire da un fantasia speciale, la nostra, e da quella della professoressa Angela, che ci ha guidati ad immaginare quali strani personaggi potevano vivere ed agire lungo le vie e negli angoli più remoti e singolari del centro storico".

Piazza della Luna, via Vittorio Veneto, via Roma, piazza Peretti, Pieve, via Franceschini, via al Castello, Palazzo Ducale... Non vi ricordano qualcosa? Peloce, Pomodoro, Ubaldus, Roncisvalle, Romeo, Pastricranio, Picchio Eustacchio... E questi li riconoscete? Ebbene dopo aver visitato, osservato, fotografato, disegnato questi luoghi ci siamo calati in un mondo lontano e abbiamo realizzato questo libro, che racchiude le nostre storie e le nostre esperienze, vissute con personaggi immaginari nel lontano Medioevo. Tutti i testi hanno in comune una cosa: servono per farvi conoscere il centro storico di Castelnovo. Speriamo che questi racconti vi piacciano, noi abbiamo impiegato tutta la nostra fantasia e il nostro impegno".

L'iniziativa ha un aspetto particolarmente significativo: quello di legare maggiormente i bambini al loro paese, proprio attraverso le visite e l'esperienza diretta. Cioè di insegnare a rispettarlo e ad amarlo.

Si tratta di un'esperienza che contiene molte materie di studio contemporaneamente: "E' stato come fare storia, arte, geografia, fotografia, disegno, lingua italiana dal vivo. Scoprire il perchè di quei palazzi e di quelle pietre strane che abbiamo osservato... le tracce da seguire... cosa c'era prima del pino in piazza della Luna e perchè si chiama così...".

Aggiungono: "Purtroppo abbiamo scoperto che la difesa del patrimonio artistico locale non è sempre attuata e sostenuta dalle scelte degli adulti; ci siamo infatti accorti che qualcosa è sparito dal centro storico (...) un palazzo, addirittura uno dei più vecchi". E concludono, un po' da monelli: "Noi non vi diciamo quale; se non l'avete già fatto scopritelo...".