Home Cronaca Internet: un milione di domini “.it”. Italia al quarto posto nell’Unione Europea

Internet: un milione di domini “.it”. Italia al quarto posto nell’Unione Europea

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(ANSA) - ROMA, 21 GEN - Un italiano su 60 apre un sito web. Sono arrivati infatti a quota un milione i domini Internet ''.it'' e la rete italiana si assesta al quarto posto per dimensioni in Europa tra i paesi a piu' alta densita' di domini, alle spalle di Germania, Regno Unito e Olanda. Lo annuncia l'Istituto di informatica e Telematica del Cnr di Pisa, che assegna i domini a targa ''.it'', oltre ad aggiornare quotidianamente il registro elettronico dei navigatori che si sono costruiti una casa virtuale.
''Attualmente la gran parte dei siti .it appartengono ad aziende - dice Luca Trombella del registro del CNR di Pisa - la proporzione tra aziende a privati e' di almeno 6 a 1 e il tasso di crescita si attesta intorno ai 15.000 nuove registrazioni al mese''.
La Germania rimane saldamente in testa alla classifica europea, con 8,2 milioni di domini ''.de'', seguita dal Regno Unito con 3,7 milioni di siti a targa ''.uk'', e da Olanda, che ha registrato 1,3 milioni di ''.nl''.
La rete italiana, inaugurata dal sito del Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR), www.cnr.it operativo dal 19 dicembre 1987, compie quest'anno 18 anni e si conferma in ottima forma.
''Numeri e cifre - dice Franco Denoth direttore del IIT-CNR e responsabile del registro - che confermano lo stato di salute della rete italiana, capace di competere fianco a fianco con realta' ben piu' dimensionate, nonostante le facolta' di registrare i domini nel nostro paese sia concessa solo ai cittadini europei, escludendo aree ad alta popolazione Internet, accettate dal modello tedesco''.
Da segnalare pero' i primi effetti della liberalizzazione che il Registro ha messo in atto da agosto scorso: oggi infatti, ogni privato cittadino, associazione o impresa puo' registrare un numero illimitato di domini ''.it'', con il suo vincolo della maggiore eta' e della cittadinanza comunitaria. ''Si tratta di un passo avanti - prosegue Denoth - verso una diffusione sempre piu' capillare della rete, il principio fondante del nostro registro''.
Per la fine dell'anno si preannuncia inoltre un'importante novita': l'entrata in rete dei domini a targa ''.eu'', che rappresentera' una sorta di marchio di qualita' per le attivita' che desiderano promuoversi come societa' made in Europe. Il registro europeo sara' gestito in esclusiva dal consorzio Eurid, tra a cui fondatori figura l'IIT-CNR che affianca i registri di Belgio e Svezia.
''Le richieste di registrazione pervenute nel primo anno di attivita' hanno sfiorano gia' quota un milione''.
La prima casa virtuale ''.it'' a sei zeri appartiene a uno studente siciliano che studia al Dams di Bologna, segno che l'aspirazione a costruire un proprio sito non e' piu' dettata solo interessi commerciali, ma rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale. (ANSA).

Questo dispaccio di agenzia ci offre la possibilità di fare una breve riflessione su quelle che sono le nuove tecnologie e su quello che potrebbe essere il loro contributo anche per lo sviluppo di una piccola comunità come quella dell'Appennino reggiano. Come si può vedere, la diffusione di Internet e il desiderio di essere presenti in rete con un proprio sito ha assunto una dimensione che potremmo definire "di massa". Al di là delle mode, la presenza in Internet garantisce una visibilità non altrimenti ottenibile con alcun altro sistema di comunicazione. Internet ci consente di fare una visita virtuale del Louvre o di comprare un biglietto aereo per Barcellona standocene comodamente seduti in casa nostra e, allo stesso modo, un inglese potrebbe conoscere le bellezze naturalistiche del nostro appennino standosene seduto in un ufficio di una multietnica ed abbastanza inquinata Londra. Per contro, all'aumento della già enorme massa di documenti presenti in Internet, fa seguito una troppo lenta diffusione di collegamenti veloci -come l'ADSL - che consentirebbero un accesso più agevole alle risorse presenti sulla rete; non si può che deprecare il fatto che il collegamento a larga banda stenti ad avanzare nelle nostre zone lasciando scoperte quelle aree che, maggiormente svantaggiate dal punto di vista geografico e più lontane dai grandi centri abitati, più di altre potrebbero trarre vantaggio dalla diffusione di un collegamento veloce alla rete. Internet, bisogna sottolinearlo, non offre solo occasioni di svago ma anche reali e concrete opportunità di lavoro. E' quantomeno singolare che, ciclicamente, interminabili diatribe sulla viabilità appenninica e sul modo per agevolare gli spostamenti di coloro che sull'Appennino ci vivono tornino ad affollare le pagine dei quotidiani locali ma che ben pochi si preoccupino di intervenire in tutti i modi e presso tutte le sedi per favorire lo sviluppo di una rete informatica che consenta anche ai cittadini delle comunità più sperdute di non muoversi ma, al contrario, di poter svolgere la propria attività direttamente dalla propria residenza attraverso il sistema del telelavoro, ad esempio. Su questo argomento avremo forse la possibilità di ritornare con un successivo articolo per vedere come altri paesi europei con aree geograficamente omogenee alla nostra hanno affrontato o stanno affrontando i nostri stessi problemi. L'Europa, in fondo, è anche il terreno per nuove sfide e noi crediamo che lo sviluppo tecnologico, la salvaguardia delle tradizioni e la possibilità di continuare a vivere in montagna siano solo aspetti interconnessi di una sfida che potrebbe certamente essere affrontata e vinta.