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L’intervento. Castelnovo, critiche e proposte al documento di bilancio che sarà presto approvato

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Pubblichiamo di seguito un intervento della minoranza consiliare "Lista civica", diffuso oggi, sul documento di bilancio comunale 2005 del Comune di Castelnovo ne' Monti, che sarà approvato lunedì 28 febbraio. Lo crediamo utile - questo ed altri che volentieri ospiteremo, di gruppi politici o di "semplici" cittadini - anche come stimolo al dibattito e come contributo di idee "fuori le mura" del Palazzo (troppo poco frequentato dagli amministrati), dell'ufficialità, dei protocolli.

Anche da una lettura rapida della “Relazione previsionale programmatica per il periodo 2005/2007”, si ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un documento pre-elettorale nel quale i lamenti contro l’azione governativa - tesa a contenere le spese pubbliche - fa da sfondo ai diversi capitoli. Certo non difetta la volontà di sostenere ..., di proporre ..., di riunire tavoli ..., ma di impegni precisi e concreti per superare l’attualità e le contingenze non se ne trova nemmeno uno. Si continua a vagheggiare di una razionalizzazione della SS 63 da Reggio al Cerreto e, intanto non si risolve neanche il problema del “Ponte Rosso”, naturalmente addossando tutte le colpe al Governo attuale e dimenticando che solo in nome delle Colombiadi si realizzarono gli ultimi significativi interventi sulla nostra principale arteria. Dopo d’allora la guida del Paese è passata in altre mani, anche di sinistra, ma la musica per la nostra viabilità non è cambiata molto: ci si dedica alle rotonde, utili ed inutili, sempre costose, ma incapaci di risolvere i problemi di un traffico urbano ormai insostenibile.
Perché non ci si lamenta della Regione? Ma è evidente, la stretta parentela politica non consente d’andare oltre un timido accenno al fatto che: “Le risorse economiche sono esigue per i servizi trasferiti ed andrebbero incrementate e qualificate”. A buon intenditor ...
Occorre sottolineare che le “alienazioni di beni” (per fare moneta) nel 2004 hanno raggiunto quasi 10 milioni di euro (circa 20 miliardi di lire), nel 2005 si ridurranno a circa 8 milioni di euro e negli anni successivi precipiteranno a quasi 1 milione di euro. Anche le “altre accensioni di prestiti” mostrano lo stesso andamento con un picco che negli anni 2004-2005 è circa 4/6 volte il valore precedente. Le elezioni fatte o da fare sono solo una coincidenza del tutto casuale? E perché, nel 2006, si prevedono importi che sono circa un terzo di quello del 2005?
E veniamo all’Ici: se si rapportano i valori omogenei risulta che la prima casa passa da € 545.535 del 2004 a € 674.199 del 2005 con un aumento di € 128.664 pari al 23,6% e la seconda casa passa da € 889.020 del 2004 a € 917.280 con un aumento di € 28.260 pari al 3,2%. I dati sono eloquenti e incontestabili: è evidente che paga di più chi ha di meno! e questo è il massimo per chi ha protestato contro il Governo che, con la riduzione delle tasse, avrebbe favorito i più ricchi. Noi siamo contrari all’ICI sulla prima casa (che è una autentica vergogna) e lo siamo ancora di più sull’aumento che non è necessario. Se si voleva evitare quest’aumento di tasse, che colpisce in modo indiscriminato, si poteva farlo! Bastava cancellare dal programma 2005 le seguenti opere pubbliche (che non sembrano così urgenti!):
1) eliminazione “ecomostro” di Felina: costo 300.000 € (a favore di chi?);
2) museo della campana: costo 100.000 € (di chi sono le campane?);
3) interventi archeologia industriale: costo 100.000 €;
4) rilancio Cerreto: costo 65.000 €.
Questa è la proposta che presenteremo in sede di discussione di bilancio, ma crediamo che abbia poche probabilità di essere accolta. Perché? Perché riteniamo che l’aumento dell’Ici serva solo in chiave antigovernativa, cioè voglia far toccare con mano ai cittadini che il Governo Berlusconi ha fatto dei tagli che loro, i cittadini, sono chiamati a colmare!! E sotto quest’aspetto non ci meraviglia che i più toccati siano quelli che hanno meno: l’azione del Governo risulterà ancora più spregevole!
Tra le produzioni tipiche di nicchia da supportare si cita la carne bovina di qualità, ma non troviamo traccia di un progetto di “macello comprensoriale”. Non sarebbe un supporto indispensabile per gli allevatori di tutta la montagna? Sembra che per l’eventuale realizzazione si possa contare su una “cordata” privata. Proporremo di mettere questo punto tra gli obiettivi triennali o, in alternativa, di inserirlo tra i programmi della Comunità Montana.
Per ridurre il traffico in paese non è prevista alcuna soluzione. Noi proponiamo di riprendere il servizio di piccoli bus che si era sperimentato due estati fa, studiandone i percorsi, le frequenze e gli orari ed illustrandone le motivazioni ed i vantaggi ai cittadini ed agli operatori commerciali. In attesa di una tangenziale (che non arriverà presto) ci sembra l’unica proposta seria per combattere l’inquinamento che sta diventando, nella coscienza generale, una drammatica criticità globale.
S’intende valorizzare il patrimonio della collezione Capanni: noi ci chiediamo se Capanni intenda donare la collezione al Comune (nel qual caso si può concordare con la creazione di un apposito museo quando le risorse lo consentiranno) oppure no. In questo caso non si vede perché la mano pubblica dovrebbe sovvenire un privato - che certamente non ne ha bisogno - per un’operazione che ha un elevato contenuto autopromozionale.
Fa specie rilevare che analoga disponibilità non la si sia dimostrata nei confronti di un’associazione culturale a carattere volontaristico che chiedeva un po’ di spazio ed offriva, in cambio, un consistente contributo di idee, opere ed iniziative rimarchevoli sotto il profilo storico del nostro paese e tali da caratterizzare in modo nuovo e positivo il livello culturale generale e l’attrattiva turistica che tutti vogliamo migliorare.
La relazione riporta anche un elenco di opere pubbliche non realizzate in tutto o in parte. Sarebbe necessario avere elenchi separati per poter giudicare il grado d’urgenza delle opere finanziate e la capacità dell’Amministrazione di realizzarle in tempi non “biblici”. L’elenco riporta infatti opere per le quali l’impegno di spesa risale a dieci anni fa!
Concludiamo queste note con un’osservazione di carattere generale. Nel programma triennale che ci è stato sottoposto ci sono progetti, o meglio proponimenti, che vanno apprezzati e che possono essere condivisi. Ma lo troviamo privo di orizzonte strategico, prigioniero di un presente che caratterizza solitamente l’ordinaria amministrazione, mentre la competizione globale, della quale, volenti o nolenti, siamo anche noi attori, richiede coraggio e fantasia, idee forti che indichino, soprattutto ai giovani, traguardi futuri per i quali valga vivere, sperare e battersi
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