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Castelnovo, si discute di Parmigiano-Reggiano

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Ampia discussione - un'oretta buona - in Consiglio comunale a Castelnovo ne' Monti sulla crisi del Parmigiano-Reggiano.

L'ordine del giorno presentato dalla maggioranza ha raccolto attenzione e stimolato un dibattito partecipato, a testimonianza di quanto il comparto, vitale per l'economia del nostro Appennino, susciti interesse.

L'assessore alle attività produttive Paolo Ruffini ha relazionato sullo stato del "re dei formaggi", leggendo un documento preparato dalla Comunità montana. Il grosso problema sul tappeto viene individuato nella commercializzazione.

Maria Luisa Muzzini ha fatto presente che non è secondario anche il "come" si presenta. Vincenzo Ferrari ("Voce della montagna") ha sostenuto che il documento della maggioranza "è debole".

Luigi Cagni (Lista civica) ha parlato di processo disgregativo in agricoltura: "Occorre legare di più il settore primario alle specificità del nostro territorio. Se si torna a fare agricoltura sul serio si è sulla strada buona per risolvere anche i problemi di assetto idrogeologico, perchè avremmo uomini a presidio dei terreni".

Luigi Bizzarri ("Castelnovo trasparente-Rifondazione") denuncia che situazioni di sfruttamento esistono anche in agricoltura: "Sento parlare di retribuzioni di 10 euro al giorno...".

Su questo punto gli risponde poco dopo Leonello Parisoli (maggioranza; ex sindacalista Cisl): "Sul caporalato hai torto".

Nel nostro comprensorio la produzione di P-R si attesta sulle 250.000 forme per un giro di affari (dato nazionale questo) che si situa attorno agli 850 milioni di euro.

Qualche consigliere, come Anna Curini, ha infine criticato aspramente anche la campagna pubblicitaria scelta dal Consorzio: "Davvero ridicola".