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Rogo di Carpineti, duello Filippi-Bissoni

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Filippi: "L’assessore regionale alla sanità non risponde ai quesiti posti. Esattamente un mese fa avevo interrogato la Giunta Regionale ulivista chiedendo spiegazioni e chiarimenti in merito all’incendio divampato nel maggio scorso in un albergo situato al centro di Carpineti, nell’Appennino reggiano. Nel rogo avevano perso la vita Maurizia Marchesi, 33 anni non ancora compiuti, operatrice sanitaria morta per asfissia mentre tentava di portare in salvo alcuni anziani ospiti della struttra, e Margherita Uriatti, 75 anni, anch’essa ospitata nelle Carpinete. Solo oggi è arrivata la replica di Bissoni attentissimo a non dare risposte precise. Come previsto la Regione Emilia-Romagna preferisce lavarsi le mani, Ponzio Pilato in paragone era un dilettante. La Regione vuole forse nascondere qualcosa? O sta ricoprendo le vesti dell’avvocato del diavolo? E’ noto a tutti che nell’albergo di Carpineti operavano assistenti sociali e volontari, è noto a tutti che alcuni ospiti erano seguiti da ASL, SIMAP, ma la Regione preferisce fare finta di nulla. Non ci saranno documenti ufficiali di collaborazione tra la struttura alberghiera e l’ASL, ma visto che solitamente gli operatori sociali non lavorano negli alberghi qualcosa non quadra".

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Bissoni: "Con riferimento alle interrogazioni in oggetto, concernenti l'incendio verificatosi in data 22 maggio 2005 nell'albergo "delle Carpinete" nel Comune di Carpineti (RE), sulla base degli elementi acquisiti dalle istituzioni interessate si comunica quanto segue.
Nel segnalare che è attualmente in corso un'indagine della Magistratura per l'accertamento delle cause e di eventuali responsabilità sull’accaduto, si precisa innanzitutto che tra l’Azienda di Reggio Emilia e l’albergo citato non esiste alcun rapporto convenzionale o di collaborazione. Non risulta peraltro che da parte dei servizi sanitari e sociali siano stati inviati pazienti presso tale struttura per motivi assistenziali né tantomeno risulta la presenza di personale dipendente dell'Azienda.
Nello specifico risulta che nella struttura “delle Carpirete”, autorizzata come albergo con 55 posti, alcune delle persone ospitate fossero note al Centro di Salute Mentale di Castelnuovo né Monti per loro pregressi episodi di cura. Dette persone, ora in fase di stabilizzazione, presentavano condizioni psichiche che non comportavano la necessità di terapie continuative, ma periodici incontri con il Dipartimento di Salute Mentale a livello ambulatoriale o, all’occorrenza, a livello domiciliare. La scelta del proprio domicilio presso la struttura alberghiera in argomento risulta essere stata una scelta autonoma da parte di detti cittadini. Il domicilio presso l’albergo, ovviamente, non impedisce agli ospiti di fruire - all’occorrenza - di prestazioni di natura sociale e/o sanitaria, negli stessi termini assicurati alla generalità dei cittadini da parte delle competenti istituzioni.
In considerazione di quanto sopra si ritiene non sussistano elementi di ambiguità nei rapporti tra i servizi aziendali e la struttura alberghiera in questione, precisando che al riguardo non sono mai stati erogati contributi destinati a interventi socio-assistenziali né dall’Azienda né dalla Regione.
Non risulta infine che sul territorio aziendale siano presenti strutture alberghiere autorizzate “come Servizio Sociale”, anche se non si può escludere, come più sopra accennato, che presso alberghi dell’appennino reggiano siano presenti anziani o persone “fragili” che in assenza di adeguato supporto familiare abbiano liberamente preferito tale soluzione abitativa, evitando di trascorrere in solitudine le stagioni più calde o particolari fasi della propria vita.
In relazione alla struttura “delle Carpirete” risulta che nel 2004 il titolare dell'albergo ha presentato un progetto di adeguamento per la costruzione della scala di sicurezza ed in proposito ha ricevuto un nulla osta provvisorio dei Vigili del Fuoco con scadenza il 31.12.2005.
Inoltre, a seguito di specifiche informazioni assunte presso la Provincia di Reggio Emilia, l’albergo in questione risulta essere destinatario di un contributo di € 100.000,00 per la realizzazione di lavori di ristrutturazione, ammodernamento e adeguamento impiantistico, ai sensi di quanto previsto dal Docup Obiettivo 2 - Bando 2002 - Programma 2001/2003, per l'utilizzo di finanziamenti previsti dalla Misura 1.3 - Azione A "Qualificazione e sostegno delle imprese turistiche" Area Territoriale Obiettivo 2. L'acconto di € 50.000,00 (50% del contributo assegnato) è già stato liquidato in data 23/11/2004, mentre il saldo, sospeso in attesa del completamento della documentazione da presentare a cura della ditta appaltatrice, dipenderà dall’evoluzione della situazione, anche in senso giudiziario.
Occorre infine rilevare che in relazione alla struttura in questione - autorizzata come albergo - non è mai stata avanzata richiesta di trasformazione in struttura residenziale per anziani, nonostante la presenza di persone anziane o disabili tra gli ospiti. Esiste dunque il problema che strutture alberghiere trasformino di fatto la propria attività in tal senso, senza specifica autorizzazione e senza garantire quegli standard prescritti dalle normative regionali in materia. Al fine di evitare tali situazioni, questo Assessorato, oltre ad aumentare la vigilanza e il controllo - in particolare nelle zone collinari, montane e della costa – sta valutando sia gli aspetti normativi che organizzativi in grado di prevenire, in sede autorizzativa, l’insorgere delle situazioni riscontrate".