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Il convegno dei cattolici impegnati a Marola

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C’era anche Romano Prodi, quasi in incognito, tra i partecipanti all’incontro estivo dei cattolici reggiani impegnati nel sociale e in politica svoltosi a Marola, nell’ex Seminario, nel pomeriggio di sabato 6 agosto.

Organizzata da ACLI, CSC, UCIIM e AIMC, questa iniziativa è stata riproposta per il terzo anno consecutivo come un momento di riflessione sul ruolo dei cattolici nella società italiana attuale.

Dopo i saluti di rito di Luigi Bottazzi, referente per l’organizzazione, di Paolo Rossi assessore del Comune di Carpineti, di Clementina Santi, assessore della Comunità Montana e di Emanuela Caselli Presidente Diocesana della Azione Cattolica, tre relatori hanno cercato di indicare i nodi, le questioni, i problemi, le contraddizioni che i cattolici impegnati si trovano a dover affrontare nel loro impegno sociale e politico.

Sergio De Carli, milanese “ambrosiano” direttore della rivista “Orientamenti”, ha cercato di concentrare in sette ossimori le contraddizioni in cui si trova ad operare l’uomo del nostro tempo che si trova ad essere da una parte come un “vagabondo” senza meta e senza riferimenti precisi per dare un senso alla propria vita e dall’altra come un “viandante” che mira ad un obiettivo del proprio viaggio che le grandi religioni sono in grado ancora di proporre come termine ultimo.

Lorenzo Gaiani, segretario delle ACLI di Milano, ha centrato il proprio intervento sulla crisi della/delle democrazia/e che si stano riducendo ad apparenza poiché prevale l’economico sul politico e la disinformazione sulla reale informazione.

Ruggero Orfei, editorialista e raffinato studioso della contemporaneità, ha cercato di sintetizzare il senso degli interventi precedenti affrontando in specifico il tema dell’incontro e cioè il ruolo dell’associazionismo cattolico visto come strumento chiave per affrontare anche la politica e per gestire i problemi. Una democrazia che è entrata in crisi di rappresentanza (il presidente degli USA è stato eletto dal 16% dei cittadini!) non è più una democrazia e si nota come tale crisi sia conseguenza della crisi dello stato sociale (i cittadini non si riconoscono in uno stato che non è più in grado di rispondere alle richieste fondamentali di vita pur riconosciute dalle Costituzioni).

Seppure un po’ “tirato per i capelli”, a questo punto ha fatto un breve intervento Romano Prodi, che aveva ascoltato tutte le relazioni, cercando di dare un messaggio positivo in un quadro che era stato dipinto con molte zone d’ombra. Il Professore ha invitato a guardare avanti senza attardarsi a rimpiangere un passato che a poco serve in un tempo in cui l’accelerazione della storia impone scelte e capacità nuove. Il ruolo dei cattolici è quello di esaltare il rispetto dei valori e dell’etica nella vita e, in specifico, nella vita politica. Per affrontare i temi connessi alla globalizzazione l’Europa rimane, al di là dei pessimismi ingenerati dal risultato dei referendum sulla Costituzione, uno strumento fondamentale.