Home Cultura “La notte della Taranta”: epilogo di Confusion&

“La notte della Taranta”: epilogo di Confusion&

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Dopo il grande successo della notte finale dell’ottava edizione del festival la Notte della Taranta lo scorso 27 agosto a Melpignano, un estratto di questo grande concerto arriva a Castelnovo Monti al piazzale della Pietra di Bismantova sabato 3 settembre alle ore 21.30. Per il secondo anno consecutivo il "concertone" concluderà infatti Confusion&, il festival musicale ideato e diretto da Giovanni Lindo Ferretti, promosso dalla Provincia di Regio Emilia e organizzato da Ater.

Sul palco sotto la Pietra lo stesso Ambrogio Sparagna, maestro concertatore di due edizioni del festival salentino, con una parte dell'Orchestra Popolare "La Notte della Taranta", in origine più di settanta musicisti di tradizione, in prevalenza salentini, organizzati in sezioni di strumenti proprio come le orchestre classiche ma con la particolarità del tipo di strumenti suonati: organetti, tamburelli, mandole, mandolini, chitarra battente, zampogna, arpicella, ghironda e persino un organetto "pizzica" costruito per l'occasione, accanto ovviamente ai più tradizionali strumenti a fiato e alle percussioni.
Sotto l'orchestrazione del musicista ed etnomusicologo Ambrogio Sparagna, l'Orchestra farà da tappeto sonoro al concerto e al viaggio che questo disegna attraverso la tradizione della musica popolare di tutta Italia, con una attenzione specifica a quella del Salento, ma toccando varie altre espressioni della musica tradizionale italiana, quasi a volere disegnare un grande canzoniere che le tiene tutte insieme.

La “Notte della Taranta” è l’evento finale, il “concertone” di uno dei più importanti festival di musica popolare d’Europa che si tiene a Melpignano (Lecce) e che richiama ogni anno in questo estremo lembo di terra proteso al centro del Mediterraneo oltre 100.000 spettatori. Giunto alla sua ottava edizione, La Notte della Taranta è il più grande festival musicale dedicato al recupero della pizzica salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali che vanno dalla world music al rock, dal jazz alla sinfonica.

La formula del Festival prevede la realizzazione di un progetto musicale originale affidato ad un “maestro concertatore” con il compito di arrangiare una serie di brani tipici della musica di tradizione orale salentina.

La "pizzica" è la musica che scandiva l'antico rituale di cura dal morso immaginario della tarantola, il pericoloso ragno velenoso. La tradizione vuole che per liberare la vittima, di solito una donna, si suonassero incessantemente i tamburelli a ritmo vorticoso finché non veniva sciolta dall'incantesimo. Al suono dei tamburelli si accompagnava un ballo ossessivo e ripetitivo, che contribuiva ad esaurire il veleno. Altre varianti della pizzica tarantata sono il ballo del corteggiamento tra uomo e donna e la "danza dei coltelli" anche detta "pizzica a scherma".

L’edizione 2004, affidata ad Ambrogio Sparagna, ha dato vita ad una grande orchestra di strumenti popolari italiani, con musicisti provenienti in gran parte dall’esperienze di gruppi di riproposta del repertorio della pizzica, cuore pulsante della taranta.
La coscienza dell’importanza di questa grande ed impegnativa sfida culturale, che dalle terre del profondo sud della Penisola si estende a tutto il territorio nazionale, ha determinato per l’edizione del 2005 la riconferma nella direzione e concertazione di Ambrogio Sparagna. Il progetto del 2005 ha l’ambizione di utilizzare lo strumento comunicativo della musica popolare per riaffermare i grandi valori dell’Unità Nazionale, sanciti dalla Carta costituzionale, di cui quest’anno si celebra il sessantenario, mediante la realizzazione di uno speciale viaggio nel “paesaggio sonoro” della Penisola.

Lo spettacolo, partendo dalle Terre del Salento, e da un omaggio alla storia della riproposta del canto popolare italiano, fra cui i memorabili spettacoli Bella Ciao e Ci ragiono e canto, ripercorre modi e forme espressive del patrimonio etnomusicale italiano che, nella pur grande varietà di espressioni regionali, sono comuni alla storia e alla cultura delle tradizioni popolari della Penisola.

In particolare nel corso del concertone, accanto alle tradizionali pizziche, verrà presentato un ampio repertorio di canti narrativi ed epico-lirici, fra cui Donna Lombarda, La monacella, Cecilia, E picchia la porticella, Moretto, etc che sono largamente diffusi sia nell’area salentina che in tutto il territorio nazionale.

La storia del festival e tutte le informazioni sull’ultima, recente edizione, sono disponibili sul sito www.lanottedellataranta.it.