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Soliani e Giovanelli sulla proposta di riforma della legge elettorale

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Di seguito l'intervento dei due parlamentari reggiani.

E’ tornato l’accordo nella Casa delle libertà, ma è tornato a spese del Paese. Il centrodestra, diviso su tutto, ha trovato l’intesa su una legge elettorale proporzionale già sonoramente bocciata dagli italiani nel referendum del ’93.
Non potendo vincere la partita, Berlusconi e i suoi alleati provano a cambiare le regole a pochi mesi dal voto. E le regole che si vorrebbero imporre penalizzano, guarda caso, l’attuale assetto dell’Unione e prospettano uno scenario comunque favorevole alla Casa delle libertà.
Con il meccanismo dello scorporo, infatti, potrebbe diventare maggioranza parlamentare la coalizione che riceve meno voti. Non solo: attraverso il tetto massimo di seggi in caso di vittoria, il centrodestra prova a tutelarsi anche per la sconfitta, riducendo al minimo il divario dei parlamentari, a spese della governabilità. Non c’è limite al peggio: dopo che Berlusconi ha fatto leggi per garantire se stesso e i suoi amici, ora cerca di salvare anche la sua coalizione dal giudizio degli elettori.
Non abbiamo paura delle parole: è un momento di allarme democratico, che deve preoccupare tutti, al di là degli schieramenti politici. Per questo in sede parlamentare ci opporremo in qualsiasi modo, consapevoli di difendere quel patrimonio comune che si chiama democrazia.
Nello stesso tempo, invitiamo i cittadini e le cittadine di Reggio a tenere alta la vigilanza e a prepararsi alla mobilitazione contro un governo che, come unica risposta alla grave crisi dell’Italia, propone un blitz istituzionale per garantirsi la sopravvivenza. Il primo appuntamento è per le primarie del 16 ottobre, evento di partecipazione e democrazia. Insomma, un’altra politica.

(Albertina Soliani e Fausto Giovanelli, senatori rispettivamente della Margherita e dei Democratici di Sinistra)

* * *

Fabio Filippi ha replicato a questo intervento con la seguente nota.

I senatori reggiani dell’ Ulivo parlano di truffa e di assalto alla democrazia contro la proposta della nuova legge elettorale portata avanti dalla Casa della Libertà ed in particolare dall’ UDC.
Giovanelli e company gridano allo scandalo e si stracciano le vesti senza ricordare ai cittadini che loro votarono l’attuale legge elettorale spostando con malizia i confini geografici dei collegi ad esclusivo loro interesse.
Molti reggiani e soprattutto i montanari ricorderanno il vecchio collegio elettorale denominato Castelnovo Monti -Sassuolo.
In tale collegio presente fino al 1992 vincevano sempre gli ex democristiani. Tra i più famosi eletti cito il vecchio ministro all’agricoltura Medici e il senatore Bonferroni.
Maliziosamente e non per caso, il centro-sinistra con la riorganizzazione dei collegi elettorali nelle province di Reggio e Modena modificò i confini geografici in base ai voti espressi dagli elettori. In tal modo scolorarono collegi marcatamente rossi e arrossirono collegi che erano bianchi. Con una semplice operazione matematica, lasciarono invariato il numero degli elettori ma spostarono i confini geografici dei collegi per accaparrarsi tutti i seggi possibili e nonostante ciò persero le elezioni del 2001. Nessuno gridò allo scandalo alle politiche del ‘96 dove a causa di questa legge, a causa delle liste civetta inventate dalla sinistra, il centro-destra che matematicamente vinse le elezioni politiche con 350.000 voti in più, al lato pratico le perse grazie alle ‘truffe’ messe in piedi dal centro-sinistra con l’inganno.
Come è successo per il collegio senatoriale Castelnovo-Monti-Sassuolo (dove dalla cartina geografica sparirono comuni ‘bianchi’ e al loro posto vennero inseriti comuni ‘rossi’ come Cavriago) così accadde in tutte le altre parti d’Italia; una riorganizzazione territoriale fatta solo a favore del centro-sinistra. La vecchia Democrazia Cristiana era in crisi, si stava sfaldando e buona parte dei suoi esponenti stavano tuffandosi nel centro-sinistra; fare in quel momento una legge che favorisse il centro-sinistra a danno del centro-destra fu facilissimo.
Oggi che si vorrebbe regolarizzare il sistema di voto per evitare il fenomeno dell’ingovernabilità come accaduto in Germania, la sinistra urla allo scandalo e parla a sproposito di truffa, di rischio per la democrazia. Ma dove sta la truffa in una legge che concede ai cittadini la possibilità di scegliere il proprio candidato tra una rosa di una ventina di nomi ed una ventina di partiti con un premio di maggioranza per garantire la governabilità?
Con il sistema elettorale vigente l’elettore può scegliere il partito ma non il candidato; da noi l’Ulivo o l’Unione può mettere in lista un cavallo con la certezza di eleggerlo a senatore. Se l’elettore avesse la possibilità di scegliere il proprio candidato forse il cavallo arriverebbe secondo!
Per quanto riguarda il non conteggio dei voti di piccoli partiti che non raggiungono il 4%, i diesse e la Margherita nelle segrete stanze da tempo spingono perché si vada avanti in questa direzione, anche se ufficialmente affermano il contrario.
Inoltre le leggi elettorali devono essere affrontate prima delle elezioni in modo che il risultato delle stesse sia accettato da tutti, modificare le leggi elettorali dopo le elezioni comporterebbe automaticamente l’indizione di nuove elezioni. I patti contrattuali si fanno prima di stipulare il rogito.
Infine il centro-sinistra si deve assumere la responsabilità di aver bloccato per oltre un anno la proposta di modifica alla legge elettorale in Commissione Affari Costituzionali a causa della propria inerzia e per paura di perdere.

(Fabio Filippi, consigliere regionale di Forza Italia)