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La Provincia sulla crisi del Parmigiano-Reggiano

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Alle 20 di ieri, dopo quasi cinque ore di appassionato dibattito aperto sulla crisi del Parmigiano Reggiano, il Consiglio provinciale di Reggio Emilia, riunitosi per l'occasione al cinema-teatro Metropolis di Bibbiano, ha approvato all'unanimità - sotto la presidenza di Lanfranco Fradici - un articolato ordine del giorno nel quale si condividono le strategie individuate dalla Provincia e l'iniziativa del Governo che consente al Consorzio di predisporre i Piani produttivi annuali. Il documento, tra l'altro, impegna la Provincia ad attivarsi presso il sistema bancario locale per sostenere le imprese in difficoltà, a continuare il sostegno proprio e a stimolare ulteriori interventi degli altri Enti Locali, della Regione e del Governo a favore di Agrifidi e ad attuare un'azione di stimolo su tutti i soggetti della filiera per portare avanti la definizione di progetti finalizzati a promuovere nuove forme di commercializzazione di marketing per ampliare il mercato del consumo del Parmigiano Reggiano con particolare attenzione ai mercati esteri. Il Consiglio provinciale invita inoltre "i soggetti interessati ad attivare tutte le azioni che possono caratterizzare nonché identificare il prodotto con il territorio, la sua storia, la sua cultura al fine di comunicare al consumatore gli elementi distintivi che rendono unico il Parmigiano Reggiano", chiedendo "a tutti gli Enti preposti di assicurare l'adeguato lavoro di controllo sul rispetto scrupoloso di tutte le norme di produzione e trasformazione a tutela della qualità del prodotto, dei produttori corretti e dei consumatori ai quali va garantito la qualità e la sicurezza del prodotto" e "che il Governo prosegua nell'impegno in sede di Unione Europea affinché, all'intero degli accordi sulla Organizzazione Mondiale del Commercio si muovano le barriere "non tariffarie" nei confronti di questo prodotto".

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Questo il testo dell'ordine del giorno approvato all'unanimità.

Il Consiglio Provinciale di Reggio Emilia
Considerato

l'acutizzarsi della difficoltà economica in cui versa ormai da due anni il comparto del Parmigiano Reggiano, prestigioso ambasciatore del "made in Italy" agroalimentare e prodotto base dell'economia agraria locale, complessivamente attraversata da una fase critica;

che nel 2004 la produzione del Parmigiano Reggiano è aumentata del 3% rispetto all'anno precedente attestandosi circa sulle 117.000 tonnellate (113.400 nel 2003), tendenza che sta proseguendo anche nel 2005, con un aumento medio del 2,73% nel primo semestre ed una punta del 5% a luglio;

che sempre nel 2004, a fronte di tale incremento produttivo, si è invece registrata una flessione dei consumi del Parmigiano Reggiano pari a circa il 5% rispetto all'anno precedente,con la propensione a privilegiare il prezzo rispetto alla qualità, anche se la tendenza sembra affievolirsi nel 2005, dove nei primi 5 mesi i consumi si sono mantenuti stabili;

che nel 2004 la produzione di Grana Padano è aumentata di oltre il 10% rispetto all'anno precedente, con previsioni ancora maggiori per il 2005, in cui si ritiene che l'aumento produttivo possa raggiungere il 15%;

che anche sul mercato al consumo della Provincia di Reggio Emilia si iniziano a trovare formaggi a pasta dura (simil-grana);

che il prezzo all'origine nei primi 6 mesi del 2005 è ulteriormente diminuito di circa il 15% mentre i prezzi al consumo non hanno mostrato la stessa tendenza diminuendo solo del 5% ;

che il punto debole di tutta la filiera del Parmigiano Reggiano è rappresentato dalla commercializzazione, in quanto buona parte della produzione passa dalle mani di commercianti che sono spesso anche grandi produttori di Grana Padano, che si esporta poco più del 15% e che il formaggio si consuma principalmente nel comprensorio di produzione, senza mettere in valore la enorme potenzialità che il prodotto ha in diversi paesi del mondo;

che il perdurare di questa situazione sta mettendo in seria difficoltà la capacità di tenuta di diverse aziende, fenomeno che sarà più accentuato per quelle che negli ultimi anni hanno fatto investimenti e per quelle che ricadono nelle zone più deboli della montagna;

che in particolare sulla commercializzazione è necessario produrre una profonda innovazione e che su tale innovazione è necessario investire risorse ed ottenere risultati in tempi rapidi;

che è necessario perseguire politiche di riduzione dei costi di produzione;

ritenuto

che per affrontare la crisi sia necessario da parte dei diversi attori delineare nuove strategie di filiera, così come politiche di intervento da parte del governo centrale e degli enti locali nella distinzione dei ruoli e delle competenze;

che in materia di qualità, di rispetto del disciplinare di produzione e di quote produttive occorra agire da parte di tutte le istanze con il massimo rigore per impedire comportamenti scorretti che vanno a discapito delle imprese che rispettano le regole e dell'immagine del prodotto;

ritenuto altresì

Che nel comprensorio di produzione, il sistema di azienda a forma cooperativa e privata costituiscono un valore e che occorre perciò assicurare le condizioni per il loro consolidamento ed il loro sviluppo;

condividendo

la scelta che l'Assessorato Provinciale Agricoltura ha fatto e sta portando avanti in merito all'istituzione di una Scuola e Casari di livello comprensoriale che possa divenire un centro di formazione professionale permanente rivolto a gli addetti del settore per valorizzare e non disperdere le professionalità, la storia e l'arte nella trasformazione del latte in Parmigiano Reggiano;

la scelta dell'Assessorato Provinciale Agricoltura in merito alla definizione di un protocollo di intesa, di azioni e progetti conseguenti fra tutte le Province ed il Consorzio del Parmigiano Reggiano per promuovere a livello internazionale l'immagine del prodotto tramite l'abbinamento ad espressioni d'arte che il nostro territorio ha saputo esprimere a livelli di eccellenza, valutando anche possibili collaborazioni con società pubblico-private, comprese quelle già costituite dal Governo, che operano per la valorizzazione del marketing territoriale;

la scelta che il tavolo di consultazione, istituito tra gli Assessorati Agricoltura delle Province del comprensorio produttivo, sta facendo in merito all'affidamento di un incarico per uno studio sulla commercializzazione del prodotto che prenda in esame in modo specifico due segmenti del mercato: la vendita diretta al consumatore da parte dei caseifici e le azioni che si possono intraprendere per stimolare l'esportazione;

la scelta dell'Assessorato Provinciale Agricoltura di attuare in Osservatorio di filiera, affidando un apposito studio in grado di esaminare la dinamica dei prezzi del Parmigiano Reggiano in ogni passaggio tra la produzione ed il consumo finale, allo scopo di individuare eventuali incrementi anomali e/o passaggi superflui;

la decisione del Governo, ed in particolare del Ministro Alemanno, sollecitato dagli Assessori all'Agricoltura delle 5 Province del comprensorio di produzione ed al Consorzio del Parmigiano Reggiano, di approvare un decreto che consente al Consorzio stesso di predisporre Piani produttivi annuali, strumento importante ed innovativo per prevenire e gestire le crisi di mercato; provvedimento che ha già ottenuto il nulla-osta dell'Antitrust;

impegna

la Provincia ad attivarsi presso il sistema bancario locale per intervenire nei confronti degli Istituti di Credito al fine di sollecitare un atteggiamento che sostenga le Imprese in difficoltà a causa dell'attuale congiuntura di mercato ed in considerazione della straordinaria importanza del settore per l'economia provinciale;

la Giunta provinciale in un'azione di stimolo su tutti i soggetti della filiera per portare avanti la definizione di progetti finalizzati a promuovere nuove forme di commercializzazione di marketing per ampliare il mercato del consumo del Parmigiano Reggiano con particolare attenzione ai mercati esteri; accompagnando queste scelte con la definizione di misure specifiche da inserire nel nuovo Piano Regionale di Sviluppo Rurale in fase di elaborazione;

la Provincia a continuare il sostegno proprio e a stimolare ulteriori interventi degli altri Enti Locali, della Regione e del Governo a favore di Agrifidi;

invita

i soggetti interessati ad attivare tutte le azioni che possono caratterizzare nonché identificare il prodotto con il territorio, la sua storia, la sua cultura al fine di comunicare al consumatore gli elementi distintivi che rendono unico il Parmigiano Reggiano;

chiede

a tutti gli Enti preposti di assicurare l'adeguato lavoro di controllo sul rispetto scrupoloso di tutte le norme di produzione e trasformazione a tutela della qualità del prodotto, dei produttori corretti e dei consumatori ai quali va garantito la qualità e la sicurezza del prodotto;

che il Governo prosegua nell'impegno in sede di Unione Europea affinché, all'intero degli accordi sulla Organizzazione Mondiale del Commercio si muovano le barriere "non tariffarie" nei confronti di questo prodotto.