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Castelnovo, mercoledì 12 don (padre) Marco Ferrari nella sala del Consiglio comunale

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Da diversi anni esiste un legame di solidarietà che è quasi un gemellaggio non scritto tra Castelnovo Monti ed alcune municipalità del Brasile, un legame che ha offerto la possibilità alla popolazione della montagna di dimostrare ancora una volta che quando è chiamata in causa per aiutare popolazioni svantaggiate non si tira mai indietro. Questi due paesi, dal territorio vastissimo e “difficile” per le condizioni sociali ed ambientali, sono Pintadas, dove da anni è stato lanciato un progetto per la costruzione di cisterne e l’escavazione di pozzi per contrastare l’endemica emergenza idrica, e Ipirà, confinante con la prima, con cui è nato un legame speciale da quando Padre Marco Ferrari, che per alcuni anni ha prestato il suo servizio a Castelnovo, vi ha intrapreso la sua opera missionaria.

In questi giorni Padre Marco è tornato a casa per un periodo di riposo e visita ai parenti. L’occasione è stata colta per organizzare un incontro incentrato sulle esperienze di solidarietà con Pintadas ed Ipirà, che si terrà mercoledì sera, 12 ottobre nella sala consiliare di Castelnovo, dalle 21. L’incontro aperto alla cittadinanza vedrà la partecipazione di padre Marco, Parroco di Ipirà, del sindaco Gian Luca Marconi e di padre Josè Jacob Archer, parroco di Pintadas.

Ipirà, dove opera padre Marco, è una municipalità di 65 mila abitanti. Vi ha da poco preso il via un progetto di solidarietà con il sostegno della locale Regione, chiamato “Dançar a Vida”, con l’avvio di una struttura che raccoglie ragazzi in situazioni familiari e personali difficili, che spesso portano ad un precoce abbandono scolastico. Una parrocchia, quella di Ipirà, di 3400 chilometri quadrati, con distanze molto ampie da un villaggio all’altro. E’ situata a 200 chilometri dal mare e dalla città di Salvador di Bahia. Padre Marco vi lavora da ormai 4 anni e vi rimarrà probabilmente per altri 6. Compirà 41 anni a novembre.

A Pintadas invece da alcuni anni si è messo in moto un progetto di solidarietà internazionale che ha ormai portato a termine la costruzione di centinaia di cisterne per la raccolta e la conservazione dell’acqua piovana, e, grazie anche all’escavazione di alcuni nuovi pozzi, la situazione di grande difficoltà per gli approvvigionamenti idrici è molto migliorata. Con lo stesso problema si confronta anche Ipirà, ma qui resta ancora molto da fare per alleviare i problemi della popolazione.