Home Cronaca Uno strano inchiostro “sedativo” nel latte dei nostri bambini

Uno strano inchiostro “sedativo” nel latte dei nostri bambini

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La molecola Isopropil ThioXantone* trovata dall’ASL delle Marche ** nelle confezioni di Latte Nestlè per neonati (circa trenta milioni in commercio) costituisce un elemento di un gruppo di farmaci classificati come antipsicotici, sedativi ed antidepressivi. Inoltre fa parte di medicinali utilizzati come broncodilatatori, vasodilatatori delle coronarie e, a livello sperimentale, anche per la terapia genica.

Ora che il nucleo di questo composto chimico si trovi, ”per caso” come contaminante nel latte per i neonati è perlomeno sospetto. Gli studi sulla molecola hanno evidenziato, tra l’altro, rischi per morte cardiaca improvvisa, oltre che per ischemia cerebrale e cardiaca. ***
In via ipotetica, si può immaginare che un neonato calmo e rilassato (artificialmente) dopo una poppata Nestlè, renda felici i genitori, i quali, in questo modo, continuano a comprare quel latte che fa così bene al bambino! Fa veramente bene dare psicofarmaci ad un neonato? Questa è la domanda da rivolgere agli scienziati svizzeri della Multinazionale Nestlè! Le spiegazioni ufficiali, imbarazzate, della Tetrapak e della Nestlè, sono diverse:

-il ThioXantone è un elemento presente nell’inchiostro della confezione.

-il ThioXantone è un catalizzatore della polimerizzazione del film plastico che compone l’involucro.

Il comunicato emesso nei giorni scorso dalla Nestlè (Milano, 22 novembre 2005), afferma che il ThioXantone in ogni caso non è tossico per i neonati! Ci dobbiamo fidare? Nessun rischio per i nostri bambini? Qualcuno vuole mettere la mano sul fuoco?

(Alessandro Davoli)

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* (U.S.A. patente numero 4275209, Xanthene e ThioXantone derivati)
** Ministero della Salute, Direzione Generale della Sanità veterinaria e degli Alimenti, Roma 13.10.2005 Analisi Statistica e Sorveglianza sui contaminanti. Latte di proseguimento contaminato con Isopropil ThioXantone.
*** (The results of our study indicate that current use of antipsychotics in a community-dwelling population is associated with an increased risk of sudden cardiac death, even at a low dose and in persons who use antipsychotics for indications other than schizophrenia. www.archinternmed.com ARCH INTERN MED/VOL 164, JUNE 28, 2004)