Home Economia Il “Botticello d’Argento” all’aceto balsamico. Presto in show room in Giappone

Il “Botticello d’Argento” all’aceto balsamico. Presto in show room in Giappone

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“Questo riconoscimento ci premia e ci gratifica due volte” è il commento di Lia Ferrarini nel ritirare, dal consigliere Fabio Filippi, il “Botticello d’argento” (primo premio) assegnato all’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia prodotto dal Gruppo Agroalimentare Ferrarini . La premiazione si è svolta alla Serata di Gala del XV Palio Matildico, evento organizzato dalla Confraternita dell'Aceto Balsamico Tradizionale Reggiano, alla presenza del Presidente Ugo Rangone, presso la Sala Midi di Via Calvi di Coenzo, nell’ambito de “I Giorni Balsamici”.
Aggiunge Lia Ferrarini: “E’ un premio che identifica gli sforzi che perseguiamo da anni per la qualità dei nostri prodotti, ma è anche un riconoscimento all’intuizione di nostro padre, Lauro, che decise di puntare anche su questa produzione tipica, la cui forza di carattere, aromi e sapori ne fanno emblema dei nostri prodotti al pari del Parmigiano Reggiano e dei salumi. Non è casuale che il mercato dell’Aceto Balsamico Tradizionale è per noi in espansione. 3.500 sono i boccettini che destiniamo, ogni anno, alle vendite in Italia e all’estero come in Svizzera e, soprattutto, in Giappone, sicuramente il mercato in maggiore crescita dove presto nascerà un grande show room in collaborazione con il Comune di Tokyo”.
“L’Aceto balsamico tradizionale (qualità oro) Ferrarini premiato – spiega il dottor Mario Di Garbo, responsabile di questa produzione – proviene dalle acetaie più antiche del gruppo, site in via Conte Re, dove riposano e maturano 1.600 barili. Il segreto? Le buone tecniche di produzione cui è necessario aggiungere una buona dose di passione, tanto per l’amatore quanto per il produttore”.
Il campione che si è aggiudicato il “Botticello d’Argento” è stato valutato dal palato dei trenta giurati, che in precedenza avevano selezionato dodici campioni tra gli ottanta finalisti. E’ risultato vincitore con 318,33 punti, assegnati in base ai caratteri olfattivi, gustativi e visivi che hanno declamato le qualità di questo oro nero, a ragione definito nettare degli dei.