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Appennino reggiano, macello chiuso dai carabinieri

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Mentre giungono purtroppo notizie (non inaspettate, in verità) di identificazione del virus dell'aviaria anche nella nostra Italia, succede che qui a casa nostra, sempre a proposito di carni, sporcizia e inadempienze varie vengono riscontrate dai carabinieri in un macello. L'ordinanza di chiusura è stata disposta dalle autorità sanitarie, che hanno concordato con le risultanze dei controlli dei Nas-Nuclei antisofisticazione. Risultato: sequestrata mezza tonnellata di carne bovina e 6 quintali di pelli.

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Chiusura forzata per un macello ricadente in un comune dell’Appennino reggiano, non meglio specificato.

A disporla è stato il sindaco interessato, autorità sanitaria del luogo, che ha decretato l’immediata revoca dell’autorizzazione allo spaccio delle carni sospendendo anche la macellazione all’interno del mattatoio sussistendo contingente pericolo per la salute pubblica in conseguenza all’esito dei controlli operati dai carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità di Parma al comando del tenente Sabato Simonetti.

Ora la riapertura dell’esercizio pubblico è condizionata al ripristino delle condizioni igienico-sanitarie e strutturali comprovate da specifico sopralluogo che dovrà successivamente eseguire nella competenza il servizio di igiene pubblica competente.
Gli “ispettori sanitari” dell’Arma hanno infatti accertato violazioni alle norme igienico-sanitarie tali da costituire pregiudizio corrente per la salute dei consumatori.

A seguito dei controlli operati dai carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità di Parma sono stati segnalati alla competente autorità sanitaria i due soci del macello, a carico dei quali sono state rilevate gravi inosservanze igienico-sanitarie e strutturali per aver:
- omesso di garantire attraverso idonee procedure di autocontrollo l’igiene delle operazioni di salificazione dei locali di vendita dello spaccio carni;
- disatteso di impiegare idonei contenitori per lo stoccaggio dei sottoprodotti di origine animale;
- mantenuto in gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali i locali di macellazione e sezionamento.

Nel corso dei controlli i carabinieri del Nas hanno proceduto al sequestro amministrativo di mezza tonnellata di carne bovina e 6 quintali di pelli bovine per un controvalore di alcune migliaia di euro.

La risposta dell'autorità sanitaria al rapporto contenente l’esito dei controlli non si è fatta attendere e l’Amministrazione comunale, rilevando forte rischio per la salute pubblica, all’atto della ricezione del verbale dei controlli, concordando con le proposte degli ispettori sanitari, ha emesso l’ordinanza di revoca dell’autorizzazione di spaccio delle carni decretando anche la sospensione dell’attività di macellazione.

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I controlli rientrano in una mirata attività condotta dal personale del Nucleo antisofisticazione e Sanità che sta interessando tutta la Regione Emilia-Romagna. Controlli che hanno portato anche a localizzare due allevatori dediti alla macellazione clandestina.

Nello specifico, a Langhirano, nel corso dei controlli i carabinieri del Nas hanno segnalato un allevatore sorpreso a macellare clandestinamente una decina di capi ovini mentre a S. Bartolomeo di Reggio Emilia altro allevatore reggiano è stato sorpreso a macellare due capi bovini.

In questo caso, trattandosi di carni ritenute non idonee al consumo umano, al sequestro operato è seguita la distruzione delle carni negli appositi inceneritori.