Home Cronaca Stranieri, code per assicurarsi un posto

Stranieri, code per assicurarsi un posto

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Il grande giorno è arrivato!
Anche negli uffici postali abilitati del nostro Appennino ci si sta preparando all'"ora X".

Scatta oggi alle 14,30 la corsa alla consegna della documentazione volta alla programmazione dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari nel territorio dello stato per l'anno 2006.

Le code sono numerose anche in montagna, poiché qualcuno ha ritenuto (a ragione) che da noi vi sarebbe stata, come ovvio, una minore affluenza di persone rispetto agli sportelli della città.

Ecco perchè - mi dicono - a Busana ad esempio c'è chi ha pernottato in albergo per partire in pole position!
Mentre a Castelnovo, invece, la distribuzione dei numeri per la fila credo sia iniziata alle ore 20 di domenica sera!...

Nel mio piccolo ho informato queste persone di ogni chiarimento diffuso, in tempo reale, dagli organi di informazione. Ad esempio: ognuno può presentare un massimo di 5 buste; quindi, perchè fare la coda, giorno e notte (questo è avvenuto) in 5 persone? Molto meglio se quelle 5 persone riescono ad organizzarsi in turni, tali da rendere meno dura l'estenuante attesa.

Ieri sera sono passato a chiedere se c'era bisogno; mi hanno detto che occorrevano sedie per le persone stanche, così ho provveduto.

Ma voglio raccontarvi un simpatico aneddoto. Mentre mi aggiravo tra gli extracomunitari, un ragazzo (la cui carnagione tradiva le sue origini indiane) mi ha detto: "Se ti vuoi scaldare puoi andare là... ", e mi indicava i locali dell'ex consorzio, vicino alle Poste... Gli ho risposto, ringraziandolo, che per mia fortuna avevo già un posto caldo dove andare... (chissà quale cittadinanza straniera mi ha attribuito? Mah... ).

Ritengo che chi ha predisposto l'apertura continuativa, diurna e notturna, di quell'edificio, abbia posto in essere un grande gesto di umanità; anche un elettore del centrodestra deve, o meglio dovrebbe, riconoscerlo. Io sono pronto a farlo. Per me, un gesto di umanità è automaticamente un gesto di civiltà.
Sig. sindaco, grazie! Anche a nome di coloro che dicono la parola "grazie" con un suono che è per noi incomprensibile...

(Umberto Gianferrari)