Home Cronaca Castelnovo, convegno di guide alpine

Castelnovo, convegno di guide alpine

19
0

Nella giornata di ieri si è svolto a Castelnovo un importante evento rivolto alla promozione turistica del territorio ed alla fruizione dei sentieri, dei monti e degli angoli naturali più belli dell’Appennino.

Si è infatti tenuto il primo convegno organizzato dalle guide alpine e dagli accompagnatori di montagna della Regione Emilia-Romagna. Ad organizzare l’iniziativa era il Collegio Regionale delle guide alpine con il patrocinio del Comune di Castelnovo ne' Monti. Ma nell’aver portato sull’Appennino reggiano questo importante incontro c’è anche l’azione del Parco Nazionale, che proprio sulla Pietra di Bismantova sta portando avanti uno dei suoi progetti di valorizzazione, anche con la collaborazione delle guide regionali.

La giornata si è sviluppata su più momenti: alle 10,30 nella sala del Consiglio comunale castelnovese si è tenuta una presentazione dell’iniziativa, alla presenza di numerose guide ed accompagnatori, giornalisti di testate locali e regionali, l’assessore Giuliano Maioli (che ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale), il presidente del Collegio Regionale delle guide Andrea Vanni e Paolo Tamagnini, che ha organizzato la presentazione. A seguire, attorno alle 11,30, ci sono state alcune dimostrazioni “sul campo” delle possibili attività delle guide e degli accompagnatori, nello splendido ed ideale teatro della Pietra di Bismantova.

Infine, nel pomeriggio, alle 15, di nuovo nella sala del Consiglio, si è tenuto il convegno vero e proprio, con la relazione introduttiva di Vanni, le relazioni sulle ultime sentenze in materia di guide ed accompagnatori illustrate dall’avvocato Natalia Maramotti, la relazione su “immagine e promozione” delle attività del Collegio illustrata dalla guida V. Ramponi ed infine il dibattito.

“Per noi è davvero un piacere ed una occasione importante – ha detto Maioli salutando i partecipanti - poter ospitare questa iniziativa: c’è ormai infatti la chiara percezione che, anche grazie alla presenza del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, sia ormai possibile 'spendere' sul mercato turistico internazionale non solo le mete tradizionalmente ricercate, come le città d’arte o particolari emergenze architettoniche, ma anche un territorio nel suo complesso, e l’Appennino, quello reggiano in particolare, con la Pietra ma anche tanti altri luoghi meravigliosi del nostro crinale che sono ancora poco conosciuti ai flussi turistici”.

“Crediamo – ha aggiunto Tamagnini - di poter essere un interlocutore forte per le amministrazioni del territorio, per un vero sviluppo turistico della montagna emiliana che ha grandi potenzialità”.

Ha poi preso la parola il presidente Vanni: “Abbiamo scelto Castelnovo perché attorno alla Pietra da sempre si è sviluppato il mondo alpinistico emiliano-romagnolo, ma tutta questa porzione di Appennino offre possibilità di tipo alpinistico: specialmente nel periodo invernale il crinale offre caratteristiche molto vicine a quelle dell’escursionismo alpino”.

La differenza tra l’attività delle guide alpine e gli accompagnatori di montagna sta proprio nell’attrezzatura necessaria per allestire le “uscite”: le guide alpine, figura professionalmente più completa ed “elevata”, possono operare anche su suoli innevati, mentre gli accompagnatori di montagna si occupano del campo più prettamente escursionistico.

Come è stato spiegato nel corso dell’incontro gli accompagnatori sono comunque figure dalla formazione ad ampio spettro, ideali per operare sull’area appenninica quando non è innevata. Sono figure altamente professionalizzate, con conoscenze di botanica, geologia, cultura e tradizioni popolari, meteorologia, che permettono ai turisti di fruire con completezza, con una visione d’insieme, del territorio. Possono essere punto di riferimento per organizzare uscite di trekking di un giorno o anche più giorni, preparando itinerari ma anche insegnando “sul campo” il modo più corretto di fare trekking. Oppure organizzare iniziative dedicate all’orienteering, disciplina alla quale il territorio montano si presta molto, e che consiste nel sapersi orientare leggendo le mappe ed utilizzando soltanto la bussola. Una disciplina che può essere rivolta alle scuole, o anche a gruppi aziendali, essendo di grande utilità per far emergere le dinamiche di gestione dei gruppi.

“Insomma – hanno detto i relatori - possiamo davvero puntare ad una migliore fruizione, anche economica, del nostro paesaggio. L’Appennino ha infatti un pregio che finora ha rappresentato anche un freno al suo sviluppo turistico: una bellezza non banale”.

Le guide alpine sono presenti su gran parte del territorio nazionale, suddivise in collegi regionali. Il Collegio Nazionale, che li raggruppa, è in stretto contatto con analoghe strutture attive anche in altri paesi come l’Unione Internazionale delle guide di montagna. Il brevetto nazionale di guida alpina si ottiene frequentando corsi altamente selettivi, della durata di 120 giornate distribuite nell’arco di quattro anni. In Emilia Romagna il Collegio conta ad oggi 9 guide alpine, 3 aspiranti guida, 37 accompagnatori di montagna. Il servizio fornito dalla guida alpina si estende, oltre all’accompagnamento ed all’insegnamento di tutte le attività che derivano dall’alpinismo e dall’escursionismo, alla presa di responsabilità: come nel caso degli ingegneri sono direttamente responsabili dell’aspetto sicurezza di ogni escursione. Le attività tipiche sono la progressione su roccia e ghiaccio, l’arrampicata in tutti i suoi aspetti, lo sci fuoripista e lo scialpinismo, escursionismo e trekking, spedizioni alpinistiche, formazione addetti a lavori su corda, consulenze tecniche.