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Frontiera di crinale: il turismo di comunità

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Una o più giornate da sogno tra i borghi più belli del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. Per scoprire come vivono e cosa producono gli abitanti del luogo. E’ la sostanziale novità con cui cinque borghi dell’Appennino reggiano aprono le porte alla stagione estiva e autunnale 2006.

“Hanno aderito al progetto ‘turismo di comunità’ i borghi di Cecciola, Cerreto Alpi, Civago, Sologno e Succiso – spiega il presidente del Gal Antico Frignano e Appennino reggiano Emiro Endrighi, intervenuto alla presentazione presso la sede della Comunità Montana Appennino Reggiano.

"Ogni borgo – ha aggiunto il presidente – ha aderito al progetto iniziale con diverse proposte di valorizzazione delle proprie specificità, ognuna comprendente una decina di operatori sul posto. L’idea innovativa, e nata in Appennino, è quella di ‘aprire’ i piccoli borghi ai turisti, che potranno così usufruire per la prima volta di valori e tradizioni, storia e cultura del territorio, in modo nuovo. Alcuni mesi fa è partita la seconda fase del progetto in cui i cinque paesi si sono uniti nominando un coordinatore”.

“E’ un eccellente progetto di spirito cooperativo – ha dichiarato il vicedirettore di Confcooperative Giovanni Teneggi nel suo intervento – al quale accordiamo la massima disponibilità per lavorare insieme”.

Ogni borgo, poi, ha un responsabile per il turismo di comunità, sono: Marco Sepe (di Terra delle Valli) per Cecciola, Erika Farina (dei Briganti del Cerreto) per Cerreto Alpi, Andrea Bonacini (di Sheherazade) per Civago, Piero Ferrari e Giuseppe Fontana (di Vivere Sologno) per Sologno, Dario Torri (della Valle dei Cavalieri) per Succiso. Coordinatore e portavoce dei responsabili del turismo di comunità nelle diverse borgate è Renato Farina de “I Briganti di Cerreto”.

“Il patto territoriale siglato tra gli operatori – ha spiegato il portavoce - crea coesione e capacità di proporsi sul mercato turistico. Ad oggi abbiamo già realizzato un pieghevole che riunisce tutte le iniziative che si terranno nei borghi da giugno ad ottobre; abbiamo incaricato il Club di Prodotto ‘Il Gigante del Parco’ quale agente unico per la commercializzazione e in contemporanea sono stati creati pacchetti su misura per le varie attività nei borghi con proposte per una giornata e pacchetti di più giorni, con la possibilità di vivere i paesi più belli del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. E dall’autunno il sito internet”.

Ambiziosi gli obiettivi per il futuro, che, oltre alla formazione e alla catalogazione dell’offerta proposta, spaziano al coinvolgimento degli enti pubblici nelle programmazioni territoriali, a concretizzare i singoli progetti territoriali per ogni borgo, compresi gli interventi materiali previsti. Ma si ambisce a fare recepire il turismo di comunità come forma di sviluppo anche al Parco Nazionale per giungere poi a un’associazione che raggruppi e rappresenti le singole comunità. E presto i pacchetti di soggiorno nei borghi di comunità potrebbero essere in vendita nelle agenzie di viaggio.

Per avere ulteriori informazioni, per richiedere copie del materiale prodotto si può contattare Erika Farina de I Briganti di Cerreto (tel. 0522 897659).

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IL CASO / A CERRETO ALPI

Briganti ‘giovani’ al servizio della comunità

A coordinare la giornata di presentazione del turismo di comunità per il 2006 è stata la cooperativa “I Briganti di Cerreto”. Essa ha sede nel territorio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, a Cerreto Alpi, nel comune di Collagna. E’ attiva nel gestire il Museo dell’Acqua, del Centro Visita del Parco, del Rifugio dei Briganti, punto ristoro, noleggio mountain bike e ciaspole e ufficio informazioni aperto tutti i giorni.

Nata nel giugno del 2003 dalla precisa volontà di un gruppo di giovani residenti a Cerreto Alpi, con l’obiettivo di riqualificare ed implementare le attività locali a vantaggio dell’ambiente e della comunità locale, ha come punto di forza il desiderio dei ragazzi fondatori di non abbandonare il luogo in cui sono nati e cresciuti per trovare lavoro, ma di sfruttare tutte le potenzialità della montagna per continuare a farla “vivere” e a progredire, nel pieno rispetto della natura. Le iniziative della Cooperativa, attuate e da attuare, s’iscrivono in un’ottica prettamente locale e toccano i servizi ambientali, la cura del territorio, i servizi turistici, la raccolta e la commercializzazione dei prodotti del bosco e del sottobosco. I servizi sono gestiti da personale specializzato, costituito totalmente da ragazzi locali, che fondono alle capacità lavorative l’amore per il territorio.