Dopo un lungo periodo di stasi è stato ripreso l’iter verso la nomina degli organi amministrativi istituzionali del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano (presidente e consiglio di amministrazione).
Il Parco è senza presidente dal giorno della sua istituzione.
A partire dal 2002 diverse erano state le indicazioni da parte del Ministero all’Ambiente per la presidenza del Parco, proposte sempre respinte dalle amministrazioni locali di centrosinistra.
La sua nomina era stata già teatro di uno scontro istituzionale tra Stato e Regioni che avevano portato la questione davanti al TAR del Lazio, con enorme spreco di tempo, di energie e di denaro pubblico.
L’ostruzionismo del centrosinistra aveva infine causato il commissariamento dell’ente.
“Il Parco è un’opportunità di valorizzazione del nostro territorio – ha affermato il Consigliere regionale di Forza Italia Fabio Filippi – ma è anche e soprattutto un’occasione per creare sviluppo nelle aree montane fino ad oggi ignorate da una politica imperniata sugli interessi del centro contro le periferie. Ma questo il centrosinistra non lo comprende o almeno ha tardato a comprenderlo.
Oggi, come da decreto istitutivo, la Regione Emilia-Romagna e la Regione Toscana hanno proposto tre nominativi per la presidenza del Parco, ma per ora è stato reso noto solo quello dell’ex senatore diessino Fausto Giovanelli.
Come da copione nell’Ulivo: senatore non ricandidato ma subito accontentato. Come previsto, la poltrona del Parco, è stata tenuta in caldo all’amico Giovanelli, per ben 4 anni.
Il Gruppo consiliare dei Verdi ha addirittura proposto la candidatura dell’esponente di partito Giuseppe Neroni, presidente del Consorzio di gestione fluviale del Secchia, figura che nulla ha a che vedere con l’Appennino.”
Filippi ha quindi interpellato la Giunta Regionale per comprendere se la Regione Emilia-Romagna non reputi che la guida del Parco Nazionale dell’Alto Appennino Tosco-Emiliano debba essere ricoperta da una figura superpartes, residente in montagna e per sapere quali siano gli altri due nominativi indicati da Regione Emilia-Romagna e da Regione Toscana per la presidenza del Parco dell’ alto Appennino reggiano.
Si chiede inoltre che fine abbiano fatto i tre nomi di alto livello presentati lo scorso anno dalla Giunta regionale dei quali oggi nessuno parla piu’.