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Dagli amici mi guardi Iddio…

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Venite, siori e siore, a Castelnovo! Un posto tranquillo di mezza montagna, aria buona, gente ospitale, vi troverete bene!

Qui, dove i rapporti sono improntati ad una schiettezza e sincerità rinomate, le persone in genere prendono subito in simpatia l’altro.

Si fa a gara per mettere a proprio agio il prossimo, chi si trova in bisogno trova immediatamente l’aiuto di cui necessita.

Si va a passeggio e si trova ovunque gente sorridente e ariosa, una caratteristica peculiare degli indigeni che si tramanda dai lontani progenitori liguri: scorza magari dura ma luce nell’animo.

L’unico interesse che perseguono gli abitanti è la cura del prossimo: un atteggiamento che qui è letteralmente vangelo. I soldi servono, si sa, ma prima di tutto viene la Persona. Un aspetto da cui non si prescinde.
Si suda lavorando onestamente; si trattano bene i turisti, che infatti accorrono a frotte; si pagano interamente le tasse; si rispettano le disposizioni senza bisogno di sollecitazioni e sanzioni, quasi volentieri. E se qualcuno ogni tanto fa presenti piccole esuberanze giovanili soprattutto notturne, viene messo subito a tacere dai fatti. I figli dei buoni papà di famiglia di qui non farebbero mai cose men che costruttive.

La cura della cosa comune, dell’equità e dei diritti degli altri è in cima ai pensieri di ciascun cittadino appena si sveglia al mattino.

I forestieri sono accolti con vera carità cristiana. La parola ipocrisia è di significato astruso.

I ragazzi vengono educati al rispetto del prossimo e responsabilizzati fin dalla tenera età, perché i genitori sono ben avvertiti che finchè la verga è fresca si piega bene. Saggezza, criterio, senno, discernimento, prudenza: abitano qui. Non parliamo poi della discrezione. Ci si informa direttamente dagli interessati delle cose che li riguardano e mai da terzi. Il pettegolezzo non esiste; la riservatezza è una caratteristica innata. Non è facile, ma qui è così.

Nessuno s’annoia: tutte le persone sono impegnate in attività che nutrono lo spirito, non lasciando spazi di sorta a quel famoso fenomeno del disagio sociale, di cui si sente parlare ma che qui è un emerito sconosciuto. Le case di riposo traboccano di volontari, consapevoli dell’importanza di non abbandonare i propri cari: una cosa sacra. Ci si diverte molto ma con giudizio.

In cotanto contesto suona davvero strana la morte di un ragazzo pulito. Ci si stupisce, volan le vesti.

Ma chissà mai quale sarà il motivo, ci si chiede. Crescere in un ambiente così sano… Rinunciamo a capire.

(Lettera firmata)

7 COMMENTS

  1. Malessere giovanile
    Carissimo amico, il tuo tono è fortemente ironico, ma la sostanza corrisponde purtroppo alla dura e cruda realtà.

    Proviamo ad affrontare il problema? Il nocciolo sta evidentemente nel malcontento giovanile…. La ferita diventa sanguinante qualora pensate che la nostra montagna non dà alternative ai nostri ragazzi… di nessun tipo!

    Almeno in citta si ha la possibilità di scelta… se non ti va bene un ambiente te ne vai a cercare un altro!

    I cittadini hanno molte cose da invidiarci ma non sicuramente questa!

    Mi piacerebbe tanto che i nostri politici si impegnassero un po’ di più nella politica sociale dei giovani che sono la linfa vitale di ogni società.

    …Imploro i nostri rappresentanti locali di tirarsi su le manichine e di guardare al futuro! I GIOVANI

  2. Poche alternative?
    Premetto che forse ho frainteso sia la lettera che il commento.
    Stiamo forse mettendo le tristi vicende di questi giorni in un contesto di “poco spazio ai giovani” e mancanza di alternative? Alternative a cosa?

    Mi sembra un piccolo tentativo di giustificazione ad un problema molto più ampio e complesso.
    Però credo sia giusto ammettere che la tristissima vicenda e gli scioccanti risvolti ci hanno lasciato tutti frastornati e forse, almeno per me, poco lucidi.

    (A.G.)

  3. Io giovane…
    Sono una ragazza di Castelnovo… Condivido pienamente il messaggio, seppur ironico, di chi ha scritto questa lettera, ma non me la sento di dare le colpe di questo “malessere giovanile” a politici e addetti ai lavori.

    Credo che i nostri amministratori si diano parecchio da fare per i giovani della montagna… Le iniziative proposte sono tantissime e di ogni tipo….
    Il problema? Alla maggior parte dei giovani non interessa darsi da fare in modo attivo… Siamo stati “abituati alla passività”…

    In pochi sono interessati… E’ più facile andare al bar piuttosto che impegnarsi in iniziative…
    Chi partecipa alle attività riguardanti il disagio viene etichettato dagli altri giovani come sfigato, chi ha interessi diversi, artistici o di qualunque altro tipo, anche….

    Forse sono i giovani a non voler vedere tutte ciò che si fa per loro… E’ più facile criticare che darsi da fare…
    Credo fermamente che i giovani siano innanzi tutto il presente, oltre che il futuro… Credo stia soprattutto a noi il compito di riflettere su noi stessi… E poi agire nel modo migliore aiutati dagli amministratori e dalle famiglie.

    (Laura)

  4. Una canzone per Giacomo
    Forse, a questo punto, è meglio il pudore del silenzio. Per rispetto a Giacomo, dal viso e dall’animo pulito, che non abbiamo saputo ascoltare nè difendere. Gli orchi cattivi, la crudeltà, il lupo, la depravazione ci sono a Castelnovo come in ogni parte del globo abitato: sono dentro l’uomo. Ai giovani bisogna dirlo. Io, come madre, come insegnante, sento solo un gran dolore, un dolore indescrivibile e vorrei solo abbracciare tutte le madri e i padri che hanno perduto per la crudeltà di altri uomini i loro figli. E il viso pulito di Giacomo mi ha ricordato una canzone, quella qui sotto, che vorrei dedicargli, perchè questo mondo non è stato fatto per uno bello come lui.

    @CNotte stellata
    dipingi la tua tavola di colori blu e grigio
    osserva una giornata d’estate
    con gli occhi di chi conosce l’oscurità della mia anima
    dipingi ombre sulle colline
    abbozza gli alberi e i giunchi
    cattura la brezza e i brividi invernali
    nei colori della linea dell’orizzonte innevata
    Ora capisco cosa hai cercato di dirmi
    e quanto hai sofferto per la tua saggezza
    e quanto hai provato a liberarli
    loro non ti avrebbero ascoltato, loro non sapevano quanto
    ma probabilmente ora starebbero a sentire
    Notte stellata
    fiori infuocati
    che brillano con luminosità
    nuvole vorticose nella foschia scura
    si riflettono negli occhi di Vincent blu come ceramiche
    I colori cambiano tono, campi al mattino di grano ambrato
    facce sopravvissute allineate nel dolore
    sono mitigate sotto la mano amorevole dell’artista
    Ora capisco cosa hai cercato di dirmi
    e quanto hai sofferto per la tua saggezza
    e quanto hai provato a liberarli
    loro non ti avrebbero ascoltato, loro non sapevano quanto
    ma probabilmente ora starebbero a sentire
    loro possono non amarti
    ma il loro amore era vero
    e quando non c’è più nessuna speranza
    in quella notte stellata
    ti sei ripreso la tua vita come spesso fanno gli amanti
    ma io potrei avertelo detto Vincent
    questo mondo non è mai stato fatto per uno
    bello come te….#C

    (Don McLean Song “ Vincent” )

    (Normanna)


  5. Vorrei spendere due parole per l’amico di Giacomo che, così si dice, ha trovato il coraggio di parlare: sii orgoglioso di te stesso, hai trovato il modo più giusto per onorare la memoria del tuo amico, per dar voce alla sua denuncia e, forse, per scuotere le coscenze di un mondo ormai cieco.
    Spero che i nostri ragazzi, ora più piccini possano prendere esempio da quelli come te che esistono, ma forse si vergognano, ad uscire allo scoperto, tu lo hai fatto, sii orgoglioso.
    Grazie

    Una mamma

  6. Chi sa?
    Mi sembra impossibile che nessuno degli amici di Giacomo sappia niente di quella sera… Che se c’è o c’è stato un video(?) sia scomparso… Parlare è diventata la cosa più difficile da farsi in questo mondo, ma c___(!) e passatemi il termine, se un mio amico fosse morto per uno scherzo idiota di qualche deficiente, io denuncerei anche il più piccolo sospetto di sopruso, possibile che solo uno sapesse ed abbia avuto il coraggio di parlare… Mi interrogo

    (“Il bimo”)


  7. Oh finalmente abbiamo i nomi! Il prossimo passaggio sarà una serata a “Porta a porta” con il trio Crepet, Bruno, Palombelli davanti ad un plastico della Pietra di Bismantova?
    Credo che sia il momento di rispettare seriamente il dolore di tante persone, restiamo in silenzio e cerchiamo di pensare:
    cosa sta succedendo? abbiamo cresciuto dei figli fragili, che non hanno la capacità di fermarsi, di capire quando è il momento di uscire dal branco e che non è con alcool o simili che si risolvono le difficoltà o le incertezze di un momento.
    Purtroppo non abbiamo risposte, siamo sconvolti, frastornati.
    Pensiamo e restiamo in silenzio.

    Rina