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Eternit sempre in ballo

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La Lista civica ripropone il tema-eternit. Lo fa - dopo una mozione di uguale tenore del dicembre scorso che era stata approvata all'unanimità - con un'interpellanza presentata al Consiglio comunale castelnovese con la quale si intende sollecitare l'avvio di lavori di rimozione in un edificio sito nei pressi delle scuole elementari "Giovanni XXIII" in via Dante.

L'INTERPELLANZA DELL'OPPOSIZIONE

Dice nel dettaglio Robertino Ugolotti: "Premesso che in data 28 dicembre dello scorso ann il nostro gruppo ha presentato una mozione sui pericoli derivanti dalle coperture d’amianto presenti in paese e, particolarmente, nelle immediate vicinanze delle scuole elementari di via Dante ed ha chiesto al Consiglio comunale di approvare la mozione citata con la quale si invitava l’Amministrazione a prendere urgenti misure atte a garantire l’eliminazione del rischio 'amianto' e la tutela della salute degli scolari, dei dipendenti scolastici e degli occupanti delle abitazioni vicine; che la mozione, trasformata in ordine del giorno, è stata approvata dal Consiglio all’unanimità; che il sindaco ha assicurato che i lavori di sostituzione della copertura d’amianto in via Dante sarebbero stati eseguiti con urgenza, ma compatibilmente con le condizioni atmosferiche in quel momento proibitive a causa della neve presente; che da allora se n’è andata sia la neve che l’estate e che l’inizio delle scuole avviene nelle stesse condizioni delle quali nove mesi fa si è denunciata la pericolosità; chiede al primo cittadino di chiarire i motivi per i quali l’Amministrazione non ha fatto rispettare gli impegni presi dalla proprietà e se sia consapevole che tale ritardo, oltre a non essere giustificabile, costituisce un esempio assai grave di inefficienza e di mancato adempimento di impegni presi formalmente di fronte al Consiglio comunale".

LA RISPOSTA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

"La situazione della casa di via Dante il cui tetto è rivestito in eternit, e su cui la Lista Civica ha presentato una nuova interpellanza, è da tempo al centro dell’attenzione e dell’azione dell’Amministrazione comunale, con tutti gli strumenti che la stessa ha a disposizione. I quali però, va detto, trattandosi di una abitazione privata sono limitati. L’Amministrazione emise una prima ordinanza il 25 ottobre del 2005, nella quale si imponeva alla proprietà di adottare urgenti provvedimenti di bonifica della copertura in cemento – amianto dell’immobile. L’ordinanza indicava un termine di 30 giorni per la presentazione di un piano di bonifica e smaltimento della copertura. In seguito la proprietà dell’immobile inoltrò una richiesta di proroga, motivandola con la difficoltà di realizzare i lavori richiesti in un periodo dell’anno in cui il tetto risultava coperto dalla neve. La richiesta venne accolta, ma con una nuova ordinanza del 21 aprile 2006 si imponeva ai proprietari l’obbligo di presentare entro 60 giorni dalla stessa il piano, redatto da ditta autorizzata o tecnico competente, che indicasse i tempi previsti per l’effettuazione dei lavori. Il piano di bonifica ci è pervenuto il 21 giugno 2006, a firma dell’Ingegner Ivan Zanni, e nell’introduzione al documento la stessa proprietà ha anche avanzato la richiesta che l’amministrazione si accollasse il costo dello smaltimento e il 50% del ponteggio esterno, ritenendo l’opera “non necessaria con riguardo alla funzione naturale del tetto (che è quella di impedire che piova in casa) ma come necessitata dalla Pubblica amministrazione. Richiesta a cui ovviamente non potevamo rispondere positivamente anche perché attualmente non sono previsti fondi a tale scopo. Il piano di bonifica e smaltimento è stato inoltrato, come dalle norme vigenti sul tema, al Servizio di Sanità Pubblica dell’Ausl. La risposta è pervenuta agli uffici comunali pochi giorni fa, il 4 settembre, e vi si legge: “in riferimento alla pratica, si comunica che il piano di bonifica deve essere redatto dalla ditta che svolge lo smaltimento, ditta che deve essere autorizzata e iscritta all’albo degli smaltitori della Camera di Commercio di Bologna. Pertanto la relazione dell’Ingegner Zanni non può essere considerata come piano di lavoro per rimozione di materiali contenenti amianto, ma una descrizione delle opere da eseguire con i rispettivi costi. A conclusione lo scrivente Servizio non rilascia nessun parere inerente l’opera in servizio”. Allo stato degli atti quindi è palese che l’ordinanza emessa dall’Amministrazione non è stata adeguatamente osservata dalla proprietà, pertanto l’amministrazione stessa valuterà il ricorso alle vie legali come indicato dalla legislazione. Dall’iter tecnico della pratica emerge chiaramente come l’amministrazione abbia compiuto ogni azione possibile per rispettare i propri impegni, e continuerà a farlo."