C'era una platea numerosa, anche se sostanzialmente di addetti ai lavori, a seguire il convegno organizzato da La Margherita della montagna alla Baita d'Oro della Sparavalle.
L'apertura è toccata a Paolo Nasi coordinatore di zona del partito che ha voluto ribadire alcuni punti cardine da cui il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco emiliano non potrà derogare: a)la sede a Ligonchio, b)ente "leggero" dal punto di vista dell'apparato e delle conseguenti spese di gestione, c)no all'utilizzo dei fondi a pioggia, ma concentrazione su alcuni progetti significativi capaci di incidere sullo sviluppo, d) tenere sempre sott'occhio come guida operativa il documento per lo Sviluppo socio-economico del Parco Nazionale che è allegato al decreto istitutivo. Nasi ha poi avanzato una proposta molto concreta: la istituzione di una banca di credito cooperativo che operi nel territorio del Parco e che sia strumento per lo sviluppo delle piccole imprese in esso operanti o che dovranno nascere.
Davide Dazzi, Sindaco di Ramiseto, ha ripercorso le tappe salienti della storia del Parco ribadendo l'importanza che la Margherita attribuisce al documento sullo Sviluppo socio-economico come guida operativa per gli amministratori.
Il sindaco di Fivizzano e presidente della locale Comunità Montana Rossetti ha esortato i reggiani, di cui ha riconosciuto la "marcia in più" sul tema Parco, a non trascurare le aspettative dei toscani e quindi a fare molta attenzione alla gestione della questione "sede" affinchè non diventi elemento di scontro tra le comunità. Chiamando a testimone la Sen.ce Leana Pignedoli, che era presente, ha poi annunciato che nel più recente riparto dei fondi del Parco, deliberato dalla Comunità del Parco, il 50% delle disponibilità è stato assegnato a tre progetti trasversali significativi accogliendo l'idea di evitare la dispersione.
Pier Luigi Castagnetti, vice presidente della Camera, che ha accompagnato l'ospite illustre Ermete Realacci, non ha nascosto che il Parco, a dispetto di tutte le affermazioni in contrario, è più il prodotto di una classe politica lungimirante che di una popolazione convinta e quindi è necessario operare perchè la gente possa "innamorarsi del Parco". Castagnetti ha poi tributato gli onori a Fausto Giovanelli per il grande lavoro compiuto sia in fase istitutiva del Parco che successivamente ed ha riconosciuto come dovuta quella Presidenza che, come si è saputo, dopo l'approvazione delle due Camere, dovrebbe arrivare nel giro di 15/20 giorni con il decreto del Ministro dell'Ambiente.
Lo stesso Giovanelli è poi intervenuto per tratteggiare il Parco come il settore "ricerca e sviluppo" del territorio, cioè come il laboratorio dove si elaborano idee e si costruiscono progetti per invertire la tendenza allo spopolamento e dare prospettive ai giovani e alle imprese.Giovanelli ha confermato l'intenzione di fare del Parco un ente non leggero, ma "leggerissimo" ed ha concluso con un appello alla coesione, territoriale e tra le forze politiche, necessaria per ottenere da Parlamento e Governo il sostegno necessario a far funzionare l'impresa Parco.
Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente della Camera, ma soprattutto guru dell'ambientalismo, ha sciolto rapidamente il tema "sede del Parco" dicendo che di sedi ne occorrono due: una a Sassalbo e l'altra a Ligonchio; ha detto che il tempo trascorso tra presidenze fasulle e commissariamento ha danneggiato fortemente l'immagine del nuovo Parco e, dopo una serie di considerazioni interessanti su temi più generali come la soft-economy, ha concluso con la metafora del vino in Italia come immagine di quanto deve avvenire in tutti i settori del nostro Paese per la ripresa.
Come il vino italiano, che puntava su grandi quantità e basso prezzo, dopo la crisi del metanolo ha invertito la rotta alla ricerca della qualità e della identità col territorio, sfruttando un patrimonio di vitigni che nessuno nel mondo ha, per diventare, oggi, il maggiore esportatore di vini nel mondo e facendo anche meglio della Francia; così l'Italia deve orientarsi sulla qualità, sulla ricerca, sulla valorizzazione di quel patrimonio di cultura e natura che è unico e che è in custodia specialmente delle piccole comunità e dei piccoli comuni.
Solo parole e poltrone
Non oso dire per fortuna che il parco presto avrà il direttivo e quindi la macchina si metterà in moto, viste le premesse uscite dal convegno sulla Sparavalle. Non pubblicizzato (molto poco e male) esclusivamente per avere una platea fedele ed ubbidiente. Peccato che le idee ed i propositi della “Margherita” nella fase di consultazione della popolazione si sono persi per strada (come molti altri es. viabilità, sviluppo, tradizioni locali…)Un Parco nuovo che parte dal basso (forse dalla bassa Reggiana), visto che la sede, anche se provvisoria rimane in città, quando a Busana è ancora attiva la sede del Parco del Gigante inserita nel perimetro del Parco. Ho letto che il Presidente, a proposito di sede, cita la legge che ne prevede appunto l’ ubicazione all’ interno del perimetro, quindi, anche se provvisoria, perchè non a Busana? Inoltre è vero che la Legge dice che gli interventi finanziati dal Parco devono essere all’ interno della perimetrazione? Perchè allora sono state spese ingenti somme per marciapiedi in territori fuori perimetrazione? Come si fa ad affermare che il nuovo Ente dovrà essere Leggero, Leggerissimo, se poi si propongono due sedi…..I politici locali e non ora sono perfettamente allineati con lo stato centrale; credo pertanto la proposta sia in pieno contrasto con la politica nazionale e con le affermazioni dei dirigenti locali della Margherita, ma di queste ultime non mi meraviglio: conosco a fondo la fermezza delle loro posizioni che cambiano con il cambiare del vento. Cosa dicono e cosa fanno oggi i quindici dipendenti a tempo determinato (tranne uno) del loro futuro lavorativo? Il nuovo Parco si doterà di pianta organica o affiderà incarichi professionali come ha sempre fatto il Parco del Gigante?
Sono comunque soddisfatto per le mie passate previsioni (cinque anni fa) su “chi sarà il presidente del Parco”, ora dico perfettamente azzeccate.
Da ex iscritto alla “Margherita” esprimo piena solidarietà all’ ex sindaco di Villa M. Felicino Magnani, che ha centrato il problema.
Tornando al Parco Nazionale, spero dia una spazzolata alla passata gestione dell’ ambiente montano.
Non oso pensare con quali fondi, viste le premesse di partenza con due sedi…..più i famosi quindici??? Risultato: zero fondi per il territorio ormai non più recuperabile, se non per una nicchia ambientalista del fine settimana, visto che i residenti presto saranno “merce rara”
Montanari…..muoviamoci….
Spero nasca, sulla scia del Comitato alta Val Secchia che si è occupato della zona della Gatta Pianello, un nuovo comitato di cittadini dei comuni dell’ Unione che sproni i politici e gli amministratori locali a cambiare rotta. Ora purtroppo dal Centro Sinistra locale e provinciale le idee di centro (fondovalle, parco dal basso, solidarietà verso i più deboli) sono definitivamente affossate.