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La lettera di dicembre di Don Marco

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Preciso e conciso, ecco di nuovo don Marco dal Brasile. Grazie, don! E cari auguri anche a te.

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Cari amici, visto che nella lettera del mese scorso mi sono dilungato, vi saluto con poche parole. Qui tutto bene, abbastanza verde, inizia il caldo estivo, finiscono le scuole e attivitá pastorali e, mentre chi puó va un po´ in ferie (a dire il vero sono proprio in pochi), il prete ha da lavorare ancora di piú.

Arrivano da São Paulo i parenti immigrati e allora... battesimi (tra dicembre e gennaio saranno un centinaio), matrimoni (una trentina), feste de "padroeiro" nelle comunitá, ecc. Ma andiamo avanti!

In questi giorni stiamo ricordando la morte improvvisa di don Piero Medici, parroco qui in Ipirá per 13 anni, di cui io sono successore dal gennaio del 2002. Gli eventi cosí improvvisi colpiscono ancora di piú: non abbiamo parole umane per raccontare quanto accade, solo la luce della fede puó aprire qualche spiraglio.

Carissimi, non aggiungo altro, lascio alcune cose da raccontare per la prossima lettera di gennaio 2007, "se Deus permitir"!

Desde já desejo a todos um FELIZ NATAL! Que Deus vos abençõe! Um abraço.

(Pe. Marco)

1 COMMENT

  1. Una bella persona
    Mi riferisco alla parte della lettera in cui si fa cenno alla tragica scomparsa di don Piero Medici.
    Don Piero è stato due anni a Castelnovo ne’ Monti come cappellano. Era la metà degli anni ’70, avevo circa 10 anni.
    L’ho avuto come sacerdote, come educatore e… come maestro di calcio, dato che il don era un provetto centrocampista, che giocava anche nella prima squadra del Castelnovo nel torneo della Montagna.
    Don Piero per noi ragazzini era un esempio, un esempio presente che condivideva parte del nostro tempo libero: spesso ci prendeva su e ci scorrazzava di qua e di là, sulla sua scassa auto (ricordo che per sistemarsi al posto di guida doveva salire dallo sportello opposto), sui campi di calcio o a dissetarci ad una fontana…
    Non l’ho mai dimenticato, don Piero, nonostante la sua breve permanenza nella Parrocchia castelnovese. Quel suo modo quasi da fratello maggiore che ti protegge, ma nel contempo ti insegna, mi ha sempre affascinato. E sicuramente per una parte di come sono cresciuto c’è il suo zampino.
    Per questo, insieme alla tristezza per l’immatura scomparsa, avverto forte un pensiero di tenerezza e gratitudine. Grazie, don.

    (Gabriele)