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La gente di Cerreto Alpi e Cerreto Laghi occupa la SS 63 agli Schiocchi

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Alcune decine di persone, cittadini di Cerreto Alpi e di Cerreto Laghi, hanno occupato stamattina dalle 10 alle 10,45 la SS 63 all'altezza del semaforo posto in località Schiocchi per gestire un senso unico alternato dovuto al parziale dissesto della carreggiata stradale.

Non c'è stato nessun blocco della circolazione, ma i conducenti dei mezzi in transito sono stati informati dei motivi della manifestazione ed hanno condiviso il malumore diffuso nei confronti dell'ANAS Compartimento di Bologna che continua a dimostrare la propria insipienza ed il disinteresse totale per una manutenzione decente della statale.

Sarà stato un caso, ma proprio stamane, all'altezza di Acquabona, erano all'opera alcuni operai e mezzi d'opera per tagliare alberi sulla massicciata a monte della strada.

Ma quel che più importa ai cittadini che protestavano, e cioè la messa in sicurezza dello smottamento agli Schiocchi, continua a non essere realizzato nonostante si tratti di un intervento di piccolo importo (110.000 euro).
Vibrante l'intervento con megafono di Renato Farina, coordinatore del Comitato, che ha stigmatizzato il comportamento di ANAS rivelando, ad esmpio, che, mentre sul tratto reggiano della SS. 63 non c'è più un cantoniere, su quello toscano ce ne sono cinque.

Farina ha letto alcuni messaggi di solidarietà ricevuti (sindaco di Castelnovo ne' Monti, don Fortunato Monelli, Marino Friggeri Udc, Emerenzio Barbieri parlamentare Udc) ed ha ringraziato il responsabile montano della Cisl presente fisicamente, ma ha anche lamentato l'assenza ingiustificata di tanti amministratori locali a partire dai suoi colleghi consiglieri comunali di Collagna sia di maggioranza che di minoranza.

In compenso il sindaco di Collagna, il presidente dell'Unione Comuni, il vicepresidente della Comunità Montana e l'assessore Gobbi della Provincia hanno ricevuto una delegazione del Comitato in Comune a Collagna subito dopo la conclusione della manifestazione, da cui è emersa la decisione di costituire un gruppo di lavoro per tenere monitorata la situazione.

Considerato poi che il 21 maggio prossimo sulla SS 63 dovrà passare il Giro d'Italia per la tappa che partirà da Reggio Emilia per arrivare in Versilia, Renato Farina ha esplicitamente dichiarato l'intenzione di bloccare la tappa se, da qui ad allora, non si avranno impegni chiari sul futuro di questa strada.

Nell'intervento non sono mancati i riferimenti alle grandi spese per la viabilità che si fanno a Reggio Emilia (citato il ponte di Calatrava che costerebbe molto di più della realizzazione di un nuovo tratto tra Castelnovo e il Cerreto!) e dintorni.