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Cernaieto / Prese di posizione anche della Comunità Montana e dell’Udc provinciale

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Intervengono sui fatti di Cernaieto istituzioni e partiti. Dopo la presa di posizione netta del sindaco di Casina, durante il pomeriggio anche la Comunità Montana dell'Appennino reggiano e l'Udc provinciale.

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Nel comunicato della prima si legge: "La presidente e la giunta della Comunità Montana Appennino Reggiano esprimono condanna e preoccupazione per gli atti vandalici compiuti a Bosco di Cernaieto, in comune di Casina. La preoccupazione deriva dal fatto che l’atto è stato rivendicato con un comunicato da una sedicente “Nuova Brigata Garibaldi”, che si firma con una stella a cinque punte iscritta in un cerchio, noto simbolo delle Brigate Rosse. Gli amministratori della Comunità Montana affermano con durezza e convinzione che su questo territorio non c’è alcuno spazio e nessuna copertura per personaggi di tal fatta, che non hanno alcun rispetto per i simboli religiosi, per i morti, che comunque meritano sempre rispetto e che insozzano anche la memoria dei tanti combattenti per la libertà che hanno fatto la Resistenza.
Atti di questo tipo sono il segno di una preoccupante ignoranza della storia, ma soprattutto di una intolleranza che preoccupa e che deve fare aumentare la vigilanza da parte di tutti per emarginare ogni fanatismo. Ai familiari di quelle vittime e a chi è stato personalmente minacciato da questi farneticanti, va la solidarietà totale del Presidente e della Giunta della Comunità Montana, che hanno altresì fiducia che le forze dell’ordine possano individuare i colpevoli per punirli in modo esemplare.

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Di seguito il comunicato emesso quest'oggi dall'Udc reggiano.

Con estrema amarezza apprendiamo dai giornali che in data 9 marzo un gruppo ribattezzatosi “Nuova Brigata Garibaldi” ha divelto e distrutto la croce di Cernaieto, e con una missiva alla redazione de “L'Informazione” ne ha rivendicato l'accaduto. Esprimiamo come singoli e come partito un profondo sentimento di vicinanza agli amici di Forza Italia che vengono citati nella lettera come “sgherri” del “nemico fascista”. Altresì vorremmo manifestare la nostra solidarietà alla redazione de “L'Informazione”, sottolineando l'apporto che in questi mesi sta garantendo ad un dibattito pubblico plurale, non omologato e sempre finalizzato a creare il clima di una memoria condivisa sui tragici avvenimenti che investirono la terra reggiana nella seconda guerra mondiale. Se la base ideologica di questi atti coinvolge ancora oggi dei giovani, come abbiamo visto anche negli arresti padovani, significa che come adulti abbiamo di fronte una emergenza. Quella della educazione; una emergenza che ci chiede di impegnarci sempre di più perchè di fronte alla realtà storica in cui viviamo non venga meno il senso della dignità dell'uomo, in ogni sua forma ed espressione sociale. Nelle parole della Nuove Brigate c'è, infatti, un senso di disprezzo per il combattente della Rsi; un disprezzo per il vinto che non si concilia con il cammino democratico che il nostro popolo ha intrapreso anche grazie alla Liberazione e al fenomeno Resistenziale.