Le mostre di Richard Estes e Werner Bischof allestite a Palazzo Magnani e a Palazzo Calcagni di Reggio Emilia stanno riscuotendo un buon successo di pubblico. Centinaia di persone hanno infatti visitato le esposizioni durante il week end di Pasqua e ottima è stata anche la vendita dei cataloghi in bookshop. Domenica 15 aprile alle ore 17.30 ci sarà una visita guidata gratuita (pagamento del solo biglietto d'ingresso) per accompagnare i visitatori alla scoperta delle opere di due grandi artisti contemporanei.
Tra gli articoli usciti in questi ultimi giorni sulla stampa nazionale si segnalano quello relativo a Richard Estes sulla rivista Arte-Giorgio Mondadori Editore, che dedica anche la copertina dell'ultimo numero in edicola (aprile) all'artista americano e contiene un lungo articolo della giornalista Bea Dotti dal titolo "Richard Estes. American dream. Quarant'anni d'inganni più veri del vero. Il signore dell'iperrealismo è a Reggio Emilia" e quello relativo a Werner Bischof sul quotidiano Avvenire (martedì 10 aprile) del critico Marco Meneguzzo dal titolo "Bischof, l'anima del reportage".
Scrive Bea Dotti su Arte: "...Nelle tele di Richard Estes tutto è cristallino, perfetto. Più vero del vero. ... Per Estes l'arte deve essere realista, punto e basta, anche se buona parte della critica ha deciso di ignorare questa istanza. Lui è rimasto fedele ai suoi primi amori, quand'era all'Art Institute di Chicago e usciva dalle aule di disegno per andare a studiare dal vero i capolavori del museo, dal Seraut della Grande Jatte a Degas, Edward Hopper, Thomas Eakins, fno al precisionista Charles Sheerer. Oltre ai maestri del vedutismo lenticolare come Vermeer, Canaletto e Bellotto, tra i suoi idoli cita i padri della fotografia made in Usa: Berenice Abbott, Dorothea Lange, Alfred Stieglitz, Walker Evans, per il rigore estetico e l'immediatezza con cui aderiscono a ciò che li circonda."
Scrive Meneguzzo su Avvenire: "...Ebbene, che cosa fa sì che questo artista diventi un fotografo della Magnum, che giri tutto il mondo alla ricerca di immagini che qualcuno scambiava per reportage di guerra o di costume? Probabilmente la sofferenza della guerra, percepita con l'occhio 'impotente' di chi ne è fuori, che vede, percepisce, ma che teme di non capire, di non poter sperimentare. È una perfetta storia di solidarietà umana, dell'uomo per gli uomini, che lo fa uscire dalla bellezza creata e controllata nello studio e dentro di sè, per ritrovarne un'altra 'più alta', più viva, più condivisa. ... Piuttosto, è il modo con cui Bischof tratta l'argomento che rischia di essere assolutamente unico. Bischof infatti non ricorre mai al sensazionalismo, rifugge dal patetismo e da ogni commozione facile. Ciò che vuole è la speranza quotidiana, non la speranza eroica, e questo è davvero difficile da ottenere in fotografia, soprattutto in epoche di sensazioni forti, di commozioni da rotocalco. È questa difficoltà che, di primo acchito, fa sembrare Bischof un fotografo 'minore', quello che non ha saputo 'cogliere l'attimo' più importante, e si è accontentato del momento immediatamente successivo. Di fatto, la sua è una scelta oculata, meditata e coraggiosa, cui non è estranea la vocazione pittorica e l'attenzione mai sopita alla composizione..."
Si ricorda inoltre che entrambe le mostre rimarranno aperte il 25 aprile.
Le due esposizioni sono promosse dalla Provincia di Reggio Emilia e da Palazzo Magnani, con il contributo di Fondazione Pietro Manodori e CCPL di Reggio Emilia, e il supporto di Montana (Gruppo Cremonini).
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RICHARD ESTES-WERNER BISCHOF
1° aprile – 27 maggio 2007
Palazzo Magnani, corso Garibaldi, 29 – Reggio Emilia
Palazzo Calcagni, via Guido da Castello 19/A - Reggio Emilia
Orari: 9.30 - 13.00 / 15.00 - 19.00. Lunedì chiuso.
Aperto il giorno di Pasqua e Pasquetta e il 25 aprile.
Biglietti: Euro 7 intero; Euro 5 ridotto; Euro 2 studenti
Il prezzo del biglietto consente la visita alle mostre di Bischof ed Estes.
Per informazioni e prenotazioni: Bookshop, tel. o522 454437, uffici tel. 0522 444419-15-20, e-mail: [email protected], web: www.palazzomagnani.it.