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Castelnovo, l’Enel forse si spegne

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Venerdì scorso nel Municipio di Castelnovo si è svolto un nuovo incontro sul tema della sede Enel locale, per la quale ormai alcuni mesi fa era stata ipotizzata la chiusura dell’attuale unità operativa tecnica dotata di capo struttura.

All’incontro erano presenti i delegati provinciali di Cgil, Cisl e Uil, la Rsu locale ed anche un delegato sindacale regionale, il sindaco Gian Luca Marconi, la Comunità montana rappresentata dal vicepesidente Alberto Ovi, la Provincia, il consigliere regionale Marco Barbieri in rappresentanza di tutti i consiglieri eletti nel reggiano di entrambi gli schieramenti politici, che hanno presentato una risoluzione sul tema, ovvero oltre a Barbieri, Gianluca Borghi, Gianluca Rivi, Laura Salsi e Fabio Filippi.

Inoltre erano presenti i sen. Leana Pignedoli e Claudio Grassi e l’on. Maino Marchi. Erano stati invitati tutti i consiglieri regionali ed i parlamentari reggiani di tutte le forze politiche: hanno inviato la loro adesione all’incontro, pur non potendo essere presenti, anche la sen. Albertina Soliani, l’on. Pierluigi Castagnetti e l’on. Angelo Alessandri.

Marconi in apertura dell’incontro ha ripercorso le tappe di questo complesso iter intrapreso a difesa dell’unità operativa Enel di Castelnovo, che ha visto già numerosi incontri avviati il 19 febbraio, per esaminare la prima bozza emanata da Enel nazionale, contenente una previsione di chiusura delle unità operative che contassero meno di 60 mila utenze.

In marzo lo stesso ente energetico aveva però aperto la possibilità di concedere deroghe a questo limite, da decidersi a livello regionale: il 23 aprile tutti i consiglieri regionali reggiani avevano presentato la risoluzione, in cui si chiedeva anche un urgente incontro con Enel Emilia Romagna, svoltosi poi il 2 maggio alla presenza del responsabile ing. Veglio.

“In quella occasione – spiega Marconi - pur ribadendo la necessità di ristrutturazioni interne, con Enel si era aperta una possibilità di discussione. Purtroppo nei giorni scorsi però è stata emanata una nuova bozza che prevede in Emilia Romagna la chiusura di undici unità operative, tra le quali, oltre a Castelnovo ne' Monti, Mirandola, Porretta Terme, Alfonsine (Ravenna), Castel San Pietro, Parma centro.

Alcune di queste hanno anche più di 60 mila utenze. Tutti i presenti venerdì hanno manifestato la loro forte contrarietà a questa nuova bozza, e deciso una serie di azioni che vedranno i parlamentari incontrare già giovedì i vertici nazionali di Enel, mentre il 12 giugno ci sarà la votazione in Regione sulla risoluzione presentata dai consiglieri reggiani, che chiederanno anche una azione tempestiva al presidente Vasco Errani.

I sindacati questa settimana incontreranno invece i responsabili dell’Enel regionale per esprimere la loro contrarietà alla bozza proposta, su cui stano valutando iniziative di protesta. Tutti gli interventi effettuati nel corso dell’incontro di venerdì hanno sottolineato la peculiarità delle aree montane in regione: qui la chiusura delle unità operative Enel significa togliere un importante presidio deputato non solo alla sicurezza delle linee elettriche, ma anche al controllo del territorio più in generale, un territorio molto vasto, con oggettive difficoltà geomorfologiche.

Ma al di là dell’aspetto operativo, comunque di notevole importanza, la perdita di qualsiasi servizio rappresenta per la nostra montagna un'erosione alla tenuta socio-economica: per questo abbiamo anche informato della nostra azione il presidente dell’Uncem (Unione nazionale dei Comuni di montagna) Enrico Borghi”.

Conclude Marconi: “Attualmente la Provincia di Reggio è tra le prime in Italia per i tempi di risposta alle chiamate riguardanti guasti alle linee elettriche e per efficienza complessiva di Enel: ci sono altre zone italiane che hanno un maggior numero di unità operative e risultano meno efficienti, ma Enel ha deciso di chiudere una delle quattro presenti nella nostra provincia, che attualmente offrono una copertura adeguata, e per di più quella che copre il territorio più vasto e problematico. Quella che abbiamo avviato, in modo assolutamente bipartisan con gli interlocutori sindacali ed istituzionali, è una difesa che deve essere di tutti, anche dei cittadini che invitiamo a sostenerla”.

2 COMMENTS

  1. Un servizio in meno nella nostra montagna
    Ai montanari non resta che rifiutarsi di pagare le bollette dell’Enel. Perchèe non portarle ai sindaci dei comuni interessati che nulla hanno fatto per far si che il servizio venisse mantenuto attivo a Castelnovo? Nel frattempo l’Enel ha i bilanci in attivo, il titolo in borsa corre verso l’alto e i pensionati della montagna dovranno, se hanno bisogno di conferire con gli uffici, recarsi a SCANDIANO. Cosa ne pensano i montanari?

    (Marino Friggeri, capogruppo Udc Comunità montana)