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Castelnovo, in Consiglio è scontro sul Poc

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CASTELNOVO NE' MONTI - Nell’ultimo Consiglio castelnovese, di cui abbiamo già fornito ieri qualche ragguaglio (cioè il fatto politico principale: la divergenza al momento del voto sorta all’interno della “Lista civica”), c’è stata ampia discussione sugli interventi pubblici previsti all’interno del Poc, il Piano operativo comunale. E ne è scaturito un secondo rilevante dato politico: la contrarietà al progetto dell’Amministrazione (in particolare) su piazza Pietri da parte di Rifondazione e le “preoccupazioni” espresse dalla stessa “Lista civica”.

Prima di tutto l’architetto Caiti ha illustrato tecnicamente il Poc. Approvato nel 2005 il Psc (Piano strutturale comunale, l’ex Prg, Piano regolatore generale: cambiano e aumentano continuamente le sigle ma la sostanza è sempre la medesima), che avrà la durata di 15 anni, il “figlio” Poc sarà in vigore invece per un lustro. L’estensore del Piano ha detto che la sua creatura “esprime un’apprezzabile livello di qualità urbana”.

Luigi Bizzarri, che è stato un po’ il protagonista della seduta, ha chiesto per primo la parola: “Andremo ad approvare uno strumento mentre ormai ci dirigiamo verso la conclusione della legislatura. La prossima Amministrazione, che non si sa ancora che parte politica esprimerà, si troverà dunque a gestire una cosa fatta. Non mi pare correttissimo… “. Nel merito: “Non condividiamo la sostanza di questi interventi pubblici, essendo a nostro parere frutto di scelte verticistiche senza coinvolgimento della popolazione. E’ stata imboccata la strada di massimizzare l’utile”. Alcune delle opere citate in assemblea: piazza Pietri, biblioteca comunale nell’ex consorzio, il cambio di destinazione del vecchio Ariston di Felina, le costruzioni in progetto in fondo a via Don Bosco, all’incrocio con via Monzani (alla “Botte” insomma).

"SALA CIVICA AL POSTO DELL’ARISTON!"

Questa è l’idea espressa dal gruppo di Rifondazione: “Felina è come popolazione il secondo paese della montagna. Non è possibile che rimanga senza neppure una sala civica: invece il cambio di destinazione d’uso depriverà di uno spazio pubblico la nostra maggiore frazione. E la logica è sempre quella: più negozi e più appartamenti”. Su questo punto c’è stata la convergenza di Liana Gatti, del gruppo “Lista civica” (all’altro capo del cielo politico): “Non capisco perché questo cambio di destinazione d’uso, io non toglierei questo spazio di aggregazione a Felina”.

EDIFICI IN LOCALITA’ “BOTTE”

E’ prevista la costruzione di edifici in zona “Botte”, alla confluenza tra le vie Don Bosco e Monzani. Su questo punto ha avuto da ridire sempre Bizzarri, che ha sostenuto, dato che sarà appunto un intervento di edilizia pubblica, che si tratta – quasi scusandosi della parola "se può suonare come 'vetero-marxista'” – di una scelta “classista”. Questo perché, mentre a piazzale Pietri sono previste palazzine al sole e con vista sulla Pietra, qui invece la zona “è un ‘buco’, sempre all’ombra”. “E certo le differenti capacità economiche determineranno quale strato sociale abiterà il primo posto e quale altro ceto invece si insedierà nel secondo”. Una zona, hanno notato sempre i consiglieri di Rifondazione, “comunque infelice per costruire”. Si è sentita anche la parola “ghetto”.

PIAZZA PIETRI

Circa questo quartiere, del quale si è discusso a più riprese, Bizzarri ha detto essere “frutto di errori del passato”. “Vengono date spropositate quote di superficie utile costruibile. Il supermercato darà luogo a difficoltà di traffico”. E poi: “I parcheggi sotterranei? Non servono”. Su questa osservazione, più in là nel corso del dibattito, lo rintuzzerà però il vicesindaco Fabio Bezzi: “Insomma, con questa questione del traffico bisognerebbe decidersi. Cosa si vuole? C’è troppo traffico? Facciamo i parcheggi. Non c’è bisogno dei parcheggi? E allora dov’è questo problema al traffico?”. Bizzarri ha sottolineato quindi il “tutto tace” delle associazioni dei commercianti: “Ricordo le scintille quando fu la volta del trasferimento nell’attuale sede del supermercato Coop. Questo dimostra che allora era tutta una questione politica… “.
E’ stata poi la volta di Umberto Casoli prendere la parola. Ha detto: “La parte che riguarda gli interventi privati ci sta bene. Per quanto riguarda invece quelli pubblici qualche perplessità e preoccupazione l’abbiamo. Li troviamo imprecisi, anche se dovremo attendere il Pua (Piano urbanistico attuativo) per conoscere il contenuto di quella che al momento è ancora una scatola da esplorare dentro”. “Mi chiedo – ha aggiunto – perché dovremmo privarci delle piazze Pietri e Matteotti, che sono le uniche ormai rimaste definibili tali, dato che le due centrali (Martiri della Libertà e Peretti) e piazza Gramsci sono perennemente occupate da auto. Secondo me piazza Pietri, al centro di un quartiere in piena espansione, dovrebbe restare interamente pubblica e non solo per 1/3 come previsto che diventerà”. Insomma, in sintesi: “Invece che riqualificarle le piazze le vendiamo”. La Gatti rincara, sostenendo che con questa storia dei giardini pensili (si riferisce a quello che dovrebbe essere il futuro tetto del supermercato; un po' come quello della Coop) si va incontro ad ulteriori spese di manutenzione.

Walter Davoli, a nome della maggioranza, ha sostenuto che “qui si fa demagogia. Si sta discutendo di scelte non ancora compiute”. E Lorena Campi, di rimando: “Nessuna demagogia. E’ semplice realtà dire che chi potrà permetterselo comprerà a piazza Pietri e chi no andrà in fondo a via Don Bosco”.
Fabio Bezzi, infine, nel suo intervento di replica ha toccato più che altro i tasti del metodo più che del merito del tema. Ha ricordato che di queste cose è già la quinta volta che si parla in Consiglio: “E ce ne sarà anche una sesta. E’ dal 2003 che ci siamo dietro. E’ vero che si tratta di strumenti complessi, come ricordava anche Cagni nel suo intervento, ma insomma… ”.

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Alla seduta mancavano i seguenti consiglieri: Clementina Santi, Vincenzo Ferrari e Savio Bertoncini.

(Agenzia Redacon)

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Vedi i pezzi correlati:
- Castelnovo, Il Poc fa male alla minoranza (19 giugno 2007);
- Liana Gatti: "Ecco perchè ho votato contro il Poc" (20 giugno 2007).