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Pietra di Bismantova, disgaggio massi

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Partiranno il 16 luglio i lavori di disgaggio e messa in sicurezza che, con molta probabilità, consentiranno la riapertura del sentiero che dall’eremo di Bismantova porta sul piano sommitale della rupe più conosciuta dell’Appennino reggiano.

Spiega il sindaco Gian Luca Marconi: “Alcuni mesi fa un sopralluogo degli uomini del nucleo specializzato Speleo alpino e fluviale (Saf) dei Vigili del fuoco aveva rilevato un concreto rischio di caduta per alcuni grossi frammenti rocciosi localizzati sulla perpendicolare del sentiero, in corrispondenza della via di scalata “S. Anna”.

La chiusura ha rappresentato un disagio per i visitatori della Pietra, ma va anche sottolineato che poche settimane dopo l’ordinanza che chiudeva il sentiero tra l’eremo e la cima, è stato sistemato un sentiero alternativo che parte lungo la strada asfaltata poco a valle di piazzale Dante, in corrispondenza del deposito Agac. Sentiero che è tuttora fruibile. Nel mese di maggio un nuovo sopralluogo dei nostri tecnici comunali insieme al dr. Giovanni Truffelli del Servizio tecnico di bacino aveva confermato la necessità impellente di eseguire lavori di pronto intervento per la messa in sicurezza del sentiero.

Ora, dopo un confronto tecnico che ha visto partecipare il Parco nazionale dell’Appennino, l’agenzia Regionale di Protezione Civile, il Servizio tecnico di Bacino (ex Genio Civile), la Provincia di Reggio, il Corpo Forestale dello Stato, e dopo un'assegnazione dei lavori che si è rivelata abbastanza complessa, il disgaggio urgente dei frammenti rocciosi a rischio è stato assegnato alla ditta Saciss Srl di Flavon (TN).

La ditta (ex Eurogreen) ha già operato nel territorio reggiano, in particolare su frane di crollo nelle aree matildiche (Canossa e Rossena). L’intervento iniziale di messa in sicurezza avrà un costo di 20 mila euro, per il quale era già disponibile un finanziamento regionale. I lavori partiranno il 16 luglio, per concludersi approssimativamente in 15 giorni”.

L’intervento nel dettaglio vedrà i tecnici della ditta calarsi in parete e verificare da vicino le zone che presentano fessurazioni per poi effettuare il disgaggio con la tecnica della caduta guidata. L’esame e gli interventi riguarderanno diverse porzioni della parete rocciosa sul versante sud-est, tra l’eremo e la via di scalata S. Anna.

Conclude Marconi: “Oltre a questo intervento vanno avanti alcuni importanti studi sulla Pietra per i quali è stata attivata una collaborazione con le università di Bologna e Modena e Reggio: gli studi effettueranno una valutazione delle caratteristiche geomorfologiche e geotecniche della rupe, per poi servire da base per ulteriori iniziative nel segno della sicurezza, come l’apposizione di nuova segnaletica e regolari interventi di controllo ed eventuale disgaggio di rocce pericolose. Del resto la sicurezza dei visitatori è stato l’obiettivo primario che abbiamo seguito in questa operazione, che può aver causato alcuni disagi ma a nostro parere, ed anche secondo diversi tecnici qualificati, la chiusura del sentiero e un intervento di sistemazione prima della riapertura erano strettamente necessari”.