Mica te lo aspetti che l’imbecillità dell’uomo arrivi a tanto. C’è chi è riuscito a smontare, a suo rischio e pericolo, il famigerato eternit dal tetto e non ha trovato di meglio che ribaltare il pericoloso carico, fatto di lastre anche frastagliate, sul greto del fiume dove transitano ogni giorno famiglie e bagnanti per godersi il sole e il fresco del Secchia, sotto il ponte della provinciale tra Gatta e Cerredolo. A Carpineti, subito sotto la discarica di Poiatica, da circa un mese dà brutta mostra di sé un carico parzialmente coperto. Ma da vicino, domenica, ecco la triste sorpresa: i rifiuti altro non erano che il pericoloso materiale, costituito da fibre di amianto che, se disperse, sono altamente cancerogene.
Chissà cosa si può essere levato nell’aria al momento del ribaltamento che ha causato (nonostante un labile imballaggio con cellophane) la rottura di numerose lastre. Lo smaltimento corretto di questo materiale richiede sempre procedure di sicurezza specifiche e la consegna ad una discarica autorizzata. E’ sicuramente meno oneroso, durante lavori di ristrutturazione, disfarsene alla svelta, scaricando il problema sulla collettività.
Da ultime informazioni apprese, pare che sul fatto stia indagando il Corpo Forestale dello Stato, onde risalire al colpevole a fronte delle tracce lasciate sul luogo. Le lastre di eternit, appoggiate su circa 3-4 pallet, erano accompagnate, contenuti in recipienti di plastica, da lana di roccia.
Nella giornata di domenica, forse ignari del "pericoloso vicino", diverse auto di famiglie, con tanto di bambini in acqua, erano posteggiate poco oltre intente a godersi un po’ di frescura in riva al Secchia.
Ore 13,50 - Siamo anche in grado di mostrarvi in questa pagina un paio di immagini giunte in redazione pochi momenti fa.
