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Villa Minozzo / “Partito Democratico? No, Partito Magnanimo”

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Sul rimpasto di giunta

La maggioranza prenda atto che con questa decisione il sindaco Fiocchi ha dimostrato la scarsa considerazione che ha della professionalità dei componenti della sua maggioranza e delle scelte della popolazione. Infatti per la terza volta, per trovare un assessore, non ha cercato tra gli eletti.
Prenda atto la popolazione che un altro componente della giunta è professionalmente legato alle cooperative rosse. Se dalla giunta uscissero tutti coloro che hanno un conflitto di interesse durante le delibere, la giunta sarebbe sempre ai limiti del numero legale. Ai continui appelli ai finanziamenti, qui si vorrebbe ricordare che non è che non ci siano, ma che vengono utilizzati per mantenere attivi privilegi, istituzioni ed enti assolutamente inutili, necessari solo a dare una poltrona ai vari trombati.
Il Consiglio comunale invece prenda atto che nelle parole del sindaco c’è che (forse) non tutte le forze politiche si riconoscono nel progetto del Partito Democratico e quindi che la maggioranza si sia rafforzata è solo l’ennesima panzana.
E noi, come gruppo consiliare, rimarchiamo le affermazioni di Fiocchi, e cioè che il Partito Democratico, se fosse nato senza memoria storica, sarebbe senz’anima: invece fondando le sue origini addirittura nel 1997 avrà dalla sua un lungo e glorioso passato. Un'anima smisurata. A Villa si va al di là del partito democratico e nasce il partito Magnanimo.

(Massimiliano Coloretti, consigliere comunale)

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Sulle dichiarazioni del vicesindaco Castellini

In merito alle dichiarazioni del neo vicesindaco Castellini credo sia opportuno sottolineare come questa carica sia istituzionalmente la più importante dopo quella del sindaco e che, facendo di fatto le veci del primo cittadino, le priorità non possono e non devono essere unidirezionali e concentrate unicamente su Febbio o sull’Alpe di Cusna.
Un vicesindaco lo è per il Comune nella sua totalità, le priorità devono abbracciare tutto il territorio comunale, l’esistenza di molte altre frazioni e altre realtà da tenere in debita considerazione e da sviluppare in maniera opportuna dovrebbero essere tutti punti “prioritari”.
Il commercio è statico, non esistono sul territorio nuove aree artigianali che possano creare occupazione, i servizi ai cittadini hanno serie difficoltà ad essere mantenuti in efficienza.
Non si può pensare di “tenere i giovani in montagna” solo ed unicamente rilanciando per l’ennesima volta l’Alpe di Cusna.

(Cristina Moggi, consigliere comunale)