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Scandali come montagne

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La strada d’oggi non è più la strada dell’infanzia e dell’adolescenza di tanti ragazzi e giovani oggi adulti. Si giocava per strada, ci si rincorreva, in certi giorni potevi fare una partitella a calcio. Ogni tanto qualche sorpresa: il saltimbanco con l’orso, il raccontastorie, il venditore ambulante, il clown. La sera uscivano anche le mamme e le nonne a chiacchierare, a prendere il fresco.

Oggi la strada ha perso di poesia e non è più luogo di comunicazione. Per strada trovi chi vende droga, anche ragazzini, senza sollevare scalpore: si convive con la droga, viene considerata alla stregua della sigaretta, che da ragazzini si fumava clandestinamente.

Per strada se non stai attento ti asfaltano: le macchine passano velocissime, non hanno tempo di guardare in faccia alla gente: è la gente che deve fare attenzione a chi arriva. Piccoli o grandi, peggio per loro: se piccoli, sono “strappati al male a venire”, come dice l’Antologia di Spoon River; se grandi, possono guardarsi in giro, gli occhi li hanno per quello!

Per strada, trovi la violenza giocata in tante maniere, tutte gratuite: da quella fisica alla sessuale! Ci sono bande armate di ragazzini e ragazzine, e non solo Rom! Ci sono quelle di giovani, e non solo extracomunitari! Dove stanno andando le nostre strade? Prima ancora, dove stanno andando i nostri ragazzi? Sono troppi gli scandali che impediscono la loro crescita serena. Contrariamente a quanto definisce il Devoto-Oli, “scandalo”, per me, è impedimento, ostacolo messo sulla strada di chi sta crescendo! Se non si decide di intervenire, ad ogni livello, enti, amministrazioni, Chiesa, gli scandali saranno montagna insuperabile, frane che seppelliranno i nostri giovani!