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Sono partiti i 100 pellegrini a piedi per Loreto

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Alle cinque di stamattina la Pieve di Castelnovo ne' Monti era ancora immersa nel buio esterno, ma all'interno era piena di gente come solo nelle grandi feste, ma la novità, rispetto alle grandi feste, era la presenza di giovani, con zaino, scarponi e bastone, che pregavano per il lungo viaggio a piedi (360 chilometri) verso Loreto.
C'erano anche genitori, qualcuno un po' preoccupato, e accompagnatori dello staff organizzativo che sono preziosi per una impresa come questa.
L'impressione è stata di una grande concentrazione e di una convinzione totale che tutto, con l'aiuto del Signore, andrà bene e che il primo di settembre saranno tutti a Loreto a salutare il Papa, tra le migliaia di altri giovani provenienti da tutta Italia.
A tutti è stata consegnata dal parroco don Evangelista Margini una conchiglia, il simbolo dei pellegrinaggi a Santiago di Compostela, che del resto alcuni di questi giovani hanno già effettuato qualche anno fa.
La partenza vera è avvenuta alle 6,30, quando già la luce aveva illuminato la Pieve, dopo aver recitato l'Angelus, tutti in cerchio sul sagrato.
Andate con Dio, ragazzi! La montagna reggiana cammina e prega con voi e auspica che dal vostro pellegrinaggio possano discendere tante grazie anche per la Chiesa della nostra terra.

29 COMMENTS

  1. La meglio gioventù
    Cammino a Loreto per ritrovare l’uomo vero: il cristiano-uomo-nuovo
    Pieve di Castelnovo ne’ Monti, ore 5 del mattino, venerdì 17 agosto 2007.
    Centoventi giovani di Castelnovo, Campegine, Felina, Casina e Vetto sono radunati a pregare prima della partenza del pellegrinaggio a piedi verso la Santa Casa di Loreto.
    Al di là dello stordimento dovuto alla levataccia, si vedono i loro volti freschi, entusiasti, pronti all’avventura, anzi alla “lotta dura” come li avverte don Giordano nella breve omelia.
    Sono figli di una generazione che 40 anni fa era stordita dagli slogan della contestazione, del “vietato vietare”, della trasgressione cieca e brutale che pretendeva di liberare l’uomo rendendolo schiavo dei suoi peggiori istinti, che sotto un finto pacifismo buonista e universalista preparava il mondo violento e individualista che oggi ci circonda.
    Questi giovani si sono messi in cammino perché vogliono essere l’umanità nuova, perché credono che sia Gesù Cristo, e la Chiesa cattolica di Papa Benedetto XVI che lo rende presente oggi, l’unico, autentico rivoluzionario della storia. Gesù è venuto per cambiare il cuore, non le “sovrastrutture”. Gesù non pretende di sovvertire il “potere costituito”, combattendo la violenza con altra violenza, la menzogna con altra menzogna, le ingiustizie con altre ingiustizie, ma combattendo il vero nemico, satana, che si annida nel cuore dell’uomo e lo spinge a sopraffare il proprio simile. Il cammino a Loreto come cammino di riflessione e di preghiera, di conversione e di comunione, di verifica personale e di apertura all’altro, di testimonianza fiera delle radici della nostra bimillenaria civiltà che ha portato amore, sviluppo, spiritualità, arte, cultura e scienza in tutto il mondo. È un cammino che vuole costruire l’uomo nuovo, riconoscendo i limiti della nostra natura segnata dal peccato originale e dall’egoismo e permettendo che sia Dio a plasmarne il cuore col suo Santo Spirito.
    La Chiesa di Castelnovo-Loreto è giovane, è una Chiesa in cammino, che accetta la sfida del cambiamento e diffonde la speranza, cioè la certezza che il bene sta vincendo il male.
    Seguiremo i nostri giovani con grande affetto e simpatia perché sono loro la nostra speranza di rinnovamento, per il bene di tutta la società, anche di coloro che restano legati agli schemi frusti e alle ideologie anticristiane del secolo scorso, alle caste solo apparentemente contrapposte dei nani e delle ballerine, dei calciatori e delle veline, di Lucignolo e dei no-global, degli ecologisti col fuoristrada da 300 CV, dei privilegiati e dei fannulloni, che comandano in tutti i campi e non rispondono mai dei loro errori, che costano allo Stato (cioè a noi) dieci volte tanto quanto viene elargito alla Chiesa con l’8 per mille (e rendono molto meno!) e si ostinano a negare alla Chiesa il ruolo di profezia, di avanguardia, di sentinella del mattino che sveglia l’aurora e indica a tutti il cammino dell’umanità nuova. Sono loro la nostra “meglio gioventù”.

    (Commento firmato)


  2. L’esperienza, per i ragazzi, sarà sicuramente costruttiva e significativa. Le parole del commento, invece, più che sante le trovo molto lontane dalla dolcezza evangelica; personalmente non mi riconosco in questo modo di sentirsi cristiani. Abbiamo bisogno, in questo momento di smarrimento generale, di parole che uniscano, non che dividano, e di una Chiesa che non ceda alla tentazione di parlare come una setta. Sento diversamente calde e vicine le parole che riporto qui sotto, della teologa Jvone Gebara, tratto dal libro “Deporre i poveri dalla croce”. Comunque auguri ai ragazzi e a chi li accompagna, affinchè tornino, tutti, con un desiderio rinnovato di creare comunità, condivisione e ringraziamento.

    Eucaristia.
    “Molte volte gli imperi religiosi pregano ed esigono la Cristologia della Torre di Babele. Costruiscono torri e dall’alto supervisionano le azioni e i pensieri degli uomini esigendo che parlino la stessa lingua, anche sapendo che sono originari di popoli differenti. Minacciano coloro che parlano la propria lingua, con castighi diversi visto che la diversità delle lingue può essere minaccia all’egemonia politica e religiosa di coloro detengono il potere. Diventano intolleranti e esclusivisti affermando la superiorità cristiana come pura scelta e decisione divina.
    Agiscono come se avessero bisogno di difendere l’ortodossia e la purezza di Cristo allontanando da lui i mendicanti, le prostitute, le vedove, gli stranieri, i contadini, i pensatori critici che si siedono alla stessa tavola e possono mangiare manicaretti differenti. I detentori del potere politico e religioso vivono il più delle volte di equivoci e ci minacciano a partire da essi. Ci fanno credere che lo fanno per responsabilità ecclesiale, per amore di Cristo e della verità. Ma qual è il loro Cristo nella varietà di cristologie? Credo che, nonostante la buona volontà di alcuni, affermano la propria immagine di Cristo a partire da categorie imperialiste e dualiste che garantiscono per secoli la superiorità del cristianesimo in relazione agli altri cammini religiosi. Dimenticano, forse, che la grandezza del cristianesimo cominciò nella mangiatoia, nell’accogliere un bambino, nato da una donna, nella notte oscura del popolo sfruttato. Un bambino fragile, vulnerabile, disarmato, dipendente, come tutti noi. Ma in lui come in tutti i bambini del mondo nasce la speranza di un mondo migliore oggi e domani. Il bambino, Gesù, in seguito diventa adulto e a 30anni, per impegnarsi a fianco degli emarginati della sua regione, viene crocifisso e ucciso ad opera dei poteri politici e religiosi. Questa morte ingiusta è stata trasformata in memoria di vita e di amore che ha fatto rinascere per molti la speranza di vita. Nessuna gloria imperialista, né fasto, nessuna ricchezza, nessun controllo ideologico!Ma è proprio qui che individuiamo l’originalità del cristianesimo. Non abbiamo bisogno di essere come il Dio onnipotente, dall’immagine maschile, assiso sul suo dorato trono celeste. Basta che siamo esseri umani – donne e uomini – e che sappiamo che Dio è in noi fin dall’inizio. Perciò, ognuno e ognuna di noi è invitato, a partire dalla nostra essenza più profonda di esseri umani, ad avvicinarsi all’altro, a piantare la nostra tenda vicino a lui, a rivolgerci, sempre e di nuovo, verso il prossimo, a camminare insieme, a condividere il pane e il vino e a rendere grazie alla vita. E questo si chiama essere Cristo”.

    (Jvone Gebara)


  3. Ciao a tutti, vi auguro un buon viaggio… Vorrei essere lì con voi, ma voi sapete che col mio ginocchio non riuscirei neanche a fare 3 chilometri… Che esperienza stupenda dev’essere… Ciao e buon proseguimento.

    (Licia Simonelli)

  4. …mettersi in cammino…
    Bello vedere che esiste ancora un qualche ideale, che spinge questi giovani a mettersi in cammino. La meta, ragazzi, è ancora lontana, ma ad ogni tappa che farete si accorcerà di una tappa… Qualcuno ha scritto: “Anche un viaggio di migliaia di chilometri inizia con un solo passo… “. In bocca al lupo!

    (u.g.)

  5. L’intolleranza dei “tolleranti”
    Il commento di Jvone è una chiara manifestazione della dittatura del relativismo che ci circonda e combatte qualsiasi manifestazione di verità e chiarezza di fede. È un gioco frusto ma molto redditizio, perché con zero fatica si fa la figura dei buoni, dolci e tolleranti, lanciando contro chi la pensa diversamente l’anatema dell’imperialismo, dell’ortodossia settaria, dell’intolleranza, del maschilismo, del controllo ideologico (esercitato da molti anche in Italia, non certamente dalla Chiesa cattolica, derisa nel nostro Paese e tuttora perseguitata in molti Paesi del mondo), dell’egemonia politica e religiosa (chissà se in Corea del Nord, in Iran o in Birmania oserebbero fare la stessa critica contro il potere …).
    Strappalacrime l’immagine del Bambin Gesù nato povero e fragile… ma ci si dimentica che da subito Erode vuole ucciderlo e che appena 40 giorni dopo il vecchio Simeone dice che è nel mondo “per la rovina e la risurrezione di molti in Israele” e come segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori” (Lc. 2,34).
    E chissà perché poi lo stesso Gesù si sarà andato a cacciare in tutti quei guai, quando avrebbe potuto benissimo morire di vecchiaia, passeggiando a Nazaret con le sue ciabattine di rafia, “camminando insieme, condividendo il pane e il vino e rendendo grazie alla vita…”.
    Chissà perché avrà poi detto di non essere venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione, e a mettere all’interno della stessa casa, “padre contro figlio e figlio contro padre…” (Lc. 12,51-52).
    Il perché è molto chiaro ed è il motivo per cui l’autenticità del Vangelo appassiona ancora oggi molte persone: la fede cristiana è una contestazione al maligno che cerca di porre radici nel cuore dell’uomo. Il mite Gesù non ha cominciato la sua predicazione dicendo alla gente: “State tranquilli, basta volersi bene e tutto andrà bene”. Ha invece invitato alla conversione, a sradicare il male dalla propria vita e a fare frutti buoni. Questa conversione, nel discorso della montagna, l’ha spiegata con parole esigenti, anche se paradossali: “Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, càvalo e gettalo via da te… E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala” (Mt 5,29). Alla donna adultera, Gesù non dice: “Ma sì, continua pure la tua vita”, dice invece: “Io non ti condanno, ma va’ e d’ora in poi non peccare più” (Gv 8,11). Dio è ricco di misericordia, ma ci chiede di convertirci.
    Le vicende dei profeti biblici contestati si perpetuano nella storia di ogni serio cristiano. Gesù ha contestato i farisei chiamandoli “sepolcri imbiancati”, perché si lavavano le mani e gli avambracci, ma tenevano nel cuore ogni malvagità. Ha contestato i capi della sua nazione perché, in nome della religione, opprimevano i poveri e invece di adorare Dio adoravano se stessi e il denaro. Ha chiamato la gente alla purezza della vita e al perdono, ha contestato il divorzio, ha usato parole durissime contro i ricchi e i gaudenti che non usano la loro fortuna per aiutare i fratelli più deboli. A quelli che danno scandalo ha detto: “Sarebbe meglio che si legassero al loro collo una pietra e si gettassero in mare”.
    Questa dura e limpida contestazione del male Gesù l’ha pagata cara. I capi delle nazioni l’hanno condannato a morte. La gente, che gli aveva battuto le mani quando aveva moltiplicati i pani, l’ha lasciato solo quando l’hanno flagellato, percosso, crocifisso. Ma “Dio l’ha risuscitato dai morti e lo ha costituito Signore”.
    Per grazia di Dio abbiamo un Magistero che ci difende contro questa “varietà di cristologie” e questo pacifismo conformista da due soldi, che ama tutti eccetto coloro che la pensano diversamente. Riportiamo a mo’ di esempio l’introduzione alla dichiarazione Dominus Iesus della Congregazione per la dottrina della Fede (6 agosto 2000, a firma Ratzinger-Bertone, approvata da Giovanni Paolo II il 16 giugno 2000), che volle porre argini chiari al relativismo religioso.

    “Nel vivace dibattito contemporaneo sul rapporto tra Cristianesimo e altre religioni non manca, tra i teologi cattolici, chi afferma che tutte le religioni siano vie ugualmente valide di salvezza. Si tratta di teorie relativistiche, che negano o considerano superate alcune fondamentali verità della fede cattolica circa il carattere definitivo e completo della rivelazione di Gesù, il carattere ispirato dei libri della Sacra Scrittura, l’inscindibile unità personale tra il Verbo eterno e Gesù di Nazaret, l’unità dell’economia del Verbo incarnato e dello Spirito Santo, l’unicità e l’universalità salvifica del mistero dell’incarnazione, passione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo, la mediazione salvifica universale della Chiesa, l’inseparabilità – pur nella distinzione – tra il Regno di Dio, Regno di Cristo e la Chiesa, la sussistenza nella Chiesa cattolica dell’unica Chiesa di Cristo.
    Queste teorie si fondano su alcuni diffusi presupposti di natura sia filosofica sia teologica. La Dichiarazione Dominus Iesus ne segnala alcuni, come, ad esempio, la convinzione della completa inafferrabilità e inesprimibilità della verità divina, nemmeno da parte della rivelazione cristiana; l’atteggiamento relativistico nei confronti della verità, per cui ciò che è vero per alcuni non lo sarebbe per altri; la contrapposizione radicale che ci sarebbe tra mentalità logica occidentale e mentalità simbolica orientale; il soggettivismo esasperato di chi considera la ragione come unica fonte di conoscenza; lo svuotamento metafisico del mistero dell’incarnazione; l’eclettismo di chi, nella ricerca teologica, assume idee derivate da differenti contesti filosofici e religiosi, senza badare né alla loro coerenza e connessione sistematica, né alla loro compatibilità con la verità cristiana; la tendenza, infine, a leggere e interpretare la Sacra Scrittura fuori della Tradizione e dal Magistero della Chiesa. Tenendo conto del dibattito su questo argomento, già la Commissione Teologica Internazionale aveva pubblicato nel 1997 un documento, Il Cristianesimo e le religioni, che, con ampiezza di riferimenti biblici e di motivazioni teologiche, aveva mostrato l’infondatezza di una teologia pluralistica delle religioni, ribadendo invece l’unicità e l’universalità salvifica del mistero di Cristo e della Chiesa, fonte di ogni salvezza all’interno e fuori del Cristianesimo. Data, però, l’enorme e rapida diffusione della mentalità relativistica e pluralistica, la Congregazione per la Dottrina della Fede interviene ora con la presente Dichiarazione per riproporre e chiarire alcune verità di fede”.

    Ricordo perfettamente il plauso di molti missionari che si riconobbero nella Dominus Iesus, trovando in essa la motivazione più profonda per il loro impegno eroico nel diffondere il Vangelo. Se al contrario fosse vero che “basta che siamo esseri umani – donne e uomini – e che sappiamo che Dio è in noi fin dall’inizio” a che servirebbero il Battesimo, la Cresima, l’Eucaristia, la Confessione, il sacerdozio ordinato, la missione ad gentes? Cosa ci starebbe a fare la Chiesa nel mondo? Perché i nostri 100 pellegrini avrebbero dovuto scomodarsi andando incontro al Papa fino a Loreto, potendolo comodamente trovare già dentro di loro?

    (Commento firmato)

  6. Anatema sit!
    E’ onestamente imbarazzante che, nel 2007, ci siano cristiani che pensano solo attraverso i documenti ecclesiali piuttosto che (anche) con la propria testa.
    Potrei demolire con argomentazioni logiche e citazioni bibliche tutto il prolisso post del commentatore precedente, ma spero che non mi vi costringa…Farebbe una ben magra figura…Povera fede quella da cui emerge una concezione del Male come quella del satanasso tentatore con il forcone e gli zoccoli caprini. Povera fede quella che ritiene che solo proclamandosi ad alta voce cristiani si possano spalancare le porte del paradiso.
    Credo e spero che il Dio cristiano (la stessa concezione che Dio possa prendere partito mi sembra un’offesa a Dio…) non sia come quello che il commentatore descrive. Un Dio che attraverso la Chiesa sembra essersi dato molto da fare, nei secoli, per “sradicare il male” e portare (anche con la spada) la lieta novella.
    Io dico solo che se fossi certo che Dio salva solo coloro che sono battezzati e cresimati, se fossi certo che tutti coloro che stanno fuori dal cristianesiomo sono eo ipso destinati all’inferno, beh, allora preferirei l’inferno insieme agli uomini piuttosto che cantare lodi eterne in paradiso con una ristretta “cerchia di amici”. Meglio com-patire assieme agli uomini che lodare questo dio malvagio. Ma non credo sia questo che Cristo abbia detto…Anzi, ne sono certo.

    (R.S.)


  7. Carissimi “Commento firmato” e R.S, per favore smettetela di sfruttare i 100 pellegrini per le vostre disquisizioni e anatemi: siete insopportabili, scusate. Forse non avete capito molto lo stile e il senso del pellegrinaggio dei 100 giovani. Grazie se continuate a discutere fra voi in un altro ambiente.

    (Don Geli)


  8. Gentile Don Geli, che alcuni commenti possano risultare “insopportabili” è, anche questa, una questione di punti di vista e di rispettabilissime opinioni.
    Ai pellegrini va tutta la mia simpatia e rispetto perchè, ognuno con le sue motivazioni, si sono messi in gioco e hanno deciso di riscoprire in modo diverso la ricerca interiore; le dirò che se il pellegrinaggio si fosse diretto a Santiago probabilmente sarei stato con quei pellegrini, ancorchè creda che un autentico pellegrinaggio dovrebbe svolgersi in solitaria o con non più di 5 persone.
    Tuttavia non sono stato io a “strumentalizzare” dei pellegrini descrivendoli in termini di novelli martiri che partono per una crociata di rinnovamento dei costumi attraverso il mondo cattivo e crudele…
    Quanto all’invito a “continuare a discutere tra noi in un’altro ambiente”, la prendo come una svista non voluta. Questo portale garantisce ancora la pluralità delle opinioni, a meno che non vi sia qualche documento pontificio che ha bandito anche quelle…

    (R.S.)

  9. Maràn athà !
    Personalmente condivido il parere di Don Geli sulla necessità di non fare dello spazio fornito da Redacon un luogo di inutili e sterili discussioni.
    Lasciatemi però dire che mi pare ingiusto mettere sullo stesso piano i due commentatori, dal momento che tra loro c’è una diversità abissale di contenuti e riflessioni: la “caduta” di stile, mi pare fuor di dubbio, l’ha avuta R.S. con l’acredine ampiamente dimostrata nei suoi sproloqui, non da ultimo quello dal titolo “anatema sit” .
    Ai nostri coraggiosi ragazzi, a Don Giordano ed agli accompagnatori vadano i nostri migliori auguri di buon cammino !
    Sono certo che nel loro pellegrinare rinnoveranno la loro fede, la loro carità e la loro speranza in Dio e nella SS. Vergine Maria: è questo il motivo del loro viaggio e in verità credo proprio che “Il Signore – che – è vicino a quanti lo invocano a quanti lo cercano con cuore sincero” (Sal 145,18) non tarderà a venire nei loro cuori: Maràn athà … vieni Signore Gesù!

    (L.C.)

    —–

    @CRedacon, nei limiti tecnici possibili (urbanità dell’espressione, identificazione del mittente… ), cerca di dare il massimo spazio alle diverse opinioni. D’altra parte, se ci si limitasse ad offrire ospitalità solo a chi viene a confermare opinioni e pensieri dove starebbe il dialogo?#C

  10. Ragazzi… a Loreto sarete in tanti… anche se non li vedrete tutti
    Vecchia nei “piedi” ma giovane nel “cuore” sarò spiritualmente con Voi in cammino verso Loreto, pregherò con Voi e aspetterò da voi il racconto dello straordinario incontro con il nostro Santo Padre Benedetto XVI.
    E’ davvero triste però vedere che anche questo percorso di fede viene ridicolizzato, assieme alla Chiesa, da chi vorrebbe un Cristo a sua misura, per i propri personali tornaconti, non tralasciando occasione per sputare veleno sulla Chiesa cattolica e sul clero. Ci sono tanti guru in giro, tante religioni, tante possibilità, perchè accanirsi contro i cristiani praticanti ed i loro pastori? Speriamo che Maria, nostra Madre Celeste, ci accompagni tutti e ci protegga, soprattutto da coloro che da tutti i pulpiti si affannano a dire che il “diavolo” non c’è. Il male non esiste. Tutto è permesso. Niente di mieloso nel Vangelo e la liturgia di oggi più attuale che mai.
    Chi ha orecchi per intendere, intenda.
    Io seguirò con piacere attraverso voi il pellegrinaggio dei nostri giovani ai quale va il mio forte abbraccio: “VOI SIETE IL SALE DELLA TERRA, portate a tutti la salvezza che ci viene dalla Croce. W Cristo Re, W la sua Chiesa, W il Papa, W i giovani che osano sperare.

    (Nice)

  11. Ma questi ragazzi sono proprio uguali agli altri?
    Gentile R.S., le citazioni teologiche “politically correct” non sono un argomento valido. Anche il diavolo è un ottimo teologo ed ha le citazioni bibliche pronte per ogni occasione, basta leggere nel Vangelo come tenta il Signore nel deserto. Il problema è la fede, e per mettere d’accordo teologia e fede ci vuole un santo, uno come Papa Ratzinger, che ci riesce perchè semplicemente mette al primo posto la fede. (N.B. chissà perchè la Madonna preferisce apparire a ragazzini poco istruiti che non a dei teologi, magari “aggiornati”?)
    Per favore, guardiamoci in giro, che cosa vediamo? Ad assistere gli handicappati ci sono le Suore della Carità, a dar da mangiare ai marocchini ci sono i volontari della Mensa del Vescovo, a donare un sorriso ai moribondi di Calcutta ci sono le suore di Madre Teresa. Poche parole e molti fatti, ma soprattutto molta fede e molto amore di Dio. Mentre, dall’altra parte, quelli che si riempiono la bocca di belle parole, la pace, i poveri, il dialogo, la solidarietà, si guadagnano l’approvazione generale con nessuna fatica, ma molto spesso sono gli stessi che non vedono niente di male se si fanno fuori i feti nella pancia della mamma (a spese dello Stato naturalmente).
    Non c’è niente di nuovo: 147 anni fa, in nome della libertà e della ragione, in Italia venivano soppressi gli ordini religiosi, confiscati i beni della Chiesa e di migliaia di Opere Pie, lasciando così eserciti di poveri privi di qualsiasi assistenza e costringendo i più “fortunati” ad una tragica emigrazione. 80 anni fa i comunisti hanno promesso alle masse diseredate il loro “paradiso”, realizzando poi l’inferno (sempre naturalmente incolpando la Chiesa di tutti i mali del mondo). Oggi, in nome della pace si scende in piazza a spaccare vetrine e bruciare auto, in nome della tolleranza e del dialogo si spalancano le porte ai predicatori dell’odio e dell’intolleranza, e con la nobile motivazione della solidarietà si strozzano le famiglie con le tasse. Questo mondo sta diventando invivibile per i (veri) poveracci che si tirano il collo allevando dei figli e tentando di educarli dignitosamente.
    E allora cosa c’è di male a tifare per questi giovani, che con la loro fede vannno incontro al Papa nella Casa della Madonna? E che non vanno alla “ricerca del sè” ma alla ricerca di Dio? Ci sono forse dei cocainomani o dei cultori dello sballo in mezzo a loro? Durante la marcia fumeranno spinelli o piuttosto diranno il Rosario? Si insulterano ed azzufferanno a vicenda come i frequentatori degli stadi? Dove passeranno lasceranno distese di preservativi e di bottiglie vuote, come i seguaci del “mitico” ’68 dopo i concerti? O non lasceranno piuttosto la scia della benedizione della Madre di Dio, che viaggia con loro? Come si può dare dell’ “insopportabile” a qualcuno che semplicemente scrive che questa è la meglio gioventù? Anche perchè non lo troveremo certo scritto su Corriere e Repubblica.
    Caro Don Geli, siamo sommersi dalla menzogna e non dovremmo neanche dibattere, neanche un cincinino di polemica? Con questo atteggiamento avremmo suggerito a San Giovanni Battista di stare zitto e di essere più prudente! Attenzione però che il sale insipido, anche se sembra sopravvivere tranquillamente, non finisce bene…

    (Marco C.)

  12. Risposte
    Spett. Marco,
    colgo l’occasione del suo commento per tornare su alcuni punti che forse non sono sufficientemente chiari. Sarò un po’ lungo e perciò me ne scuso sin da ora.
    Lei mi dice che le argomentazioni teologiche “politically correct” non sono un argomento valido; io potrei chiederle perché quelle “politically uncorrect” dovrebbero esserlo.
    Lei mi dice che “il diavolo è un ottimo teologo ed ha le citazioni bibliche pronte per ogni occasione” ma io potrei aggiungere che il diavolo è anche un ottimo trasformista e sa nascondersi nei posti più impensabili…Ma non voglio dilettarmi con questi facili esercizi di retorica per venire subito al punto.
    In primo luogo mi pare corretto ristabilire un minimo di consequenzialità negli interventi attribuendo le parole ai legittimi estensori.
    Io non ho ritenuto ” insopportabile” alcun intervento, rilegga meglio per favore.
    Quanto al titolo di un mio post “Anatema sit” credo che si siano presi fischi per fiaschi. Esso costituiva un richiamo ironico alla chiusura di molte affermazioni dogmatiche cattoliche e l’uso ironico consisteva nell’applicarlo all’estensore dei due post che sembravano non ammettere replica e definire una verità inconfutabile e incontrovertibile. Io non ho alcuna nostalgia dei tempi in cui la Chiesa proclamava la verità lanciando anatemi e spero che nessuno qui dentro ne abbia. La Verità si sostiene da sola e non ha bisogno di alcun anatema.
    Infine io non ho accusato nessuno di “acrimonia” e di “sproloqui”. Se io dimostro acredine mi si corregga e mi si dimostri dove sta questa acredine; se io dico falsità mi si corregga e mi si dimostri dove dico falsità.
    Mi consenta, inoltre, di rispondere, attraverso di lei ad alcune affermazioni del commentatore che ha iniziato questa discussione perché, indirettamente, rispondono anche ad alcune tesi che anche lei, in maniera certamente più moderata, sostiene.
    Ora, con buona pace di coloro che subito si adonteranno pensando al relativismo etico e subito sentiranno puzza di zolfo, dico che le cose non si trovano mai o bianche o nere e che il male non si trova mai da un sola parte e il bene dall’altra. Questo atteggiamento sembra più gnostico-dualista che non cristiano e , a mio modesto parere è abbastanza fanciullesco e indice di un intelletto e una fede poco matura. Vogliamo esultare e dire “W Cristo re, W il papa, W la Chiesa!” ? Facciamolo. MA per favore, facciamo anche in modo che il nostro tifo sia PER qualcosa e non CONTRO qualcosa. Pace e bene ai pellegrini, ma siamo proprio sicuri che chi non recita il rosario, non va in pellegrinaggio, magari si fa pure gli spinelli, sia, per queste stesse ragioni, un poco di buono e rappresentativo di una società corrotta e viziosa in cui tutto è lecito? E’ anche lei convinto che questi degeneri siano il degno frutto “della trasgressione cieca e brutale che pretendeva di liberare l’uomo rendendolo schiavo dei suoi peggiori istinti, che sotto un finto pacifismo buonista e universalista preparava il mondo violento e individualista che oggi ci circonda”? E’ anche lei convinto che l’umanità pre-68ina o pre-napoleonica o pre-rinascimentale fosse quell’oasi di pace dove fioriva l’altruismo e l’amor di Dio, dove tutti erano solidali? Lei è proprio sicuro che nei campi di raccolta dei giovani PapaBoys , alla fine delle Giornate mondiali della gioventù, non si trovassero preservativi, bottiglie e spinelli? Ne è assolutamente certo? E’ relativismo non chiudere la porta in faccia a nessuno? E’ relativismo voler dialogare con tutti coloro che hanno qualcosa da dirci, fossero anche solo critiche?
    Chi ha iniziato questa discussione parlava di una Chiesa come “bimillenaria civiltà che ha portato amore, sviluppo, spiritualità, arte, cultura e scienza in tutto il mondo”; ma della storia bimillenaria della chiesa bisogna conoscere tutto e non solo quello che ci fa comodo.
    LA Chiesa ha portato amore? Certo, la Chiesa ha visto nascere e fiorire la spiritualità dolce e mite di S. Francesco; ma ha anche visto un “Concilio cadaverico” durante il quale un papa disseppellì il suo predecessore morto da mesi lo rivestì delle insegne pontificali, fece condannare le sue preposizioni dal Concilio e quindi fece smembrare e gettare nel Tevere il cadavere.
    La Chiesa portò cultura? Certo attraverso il monachesimo irlandese il patrimonio letterario greco e latino si salvò dalla distruzione delle invasioni barbariche; ma ha anche creato l’Indice dei libri proibiti e i roghi dei libri.
    La Chiesa ha portato sviluppo? Diciamo che gli Hospitales che davano rifugio e cure ai pellegrini che attraversavano l’Europa possono considerarsi il primo abbozzo dei moderni Ospedali; ma ha anche creato l’inquisizione che incarcerò, torturò e mise al rogo migliaia di migliaia di uomini e donne.
    Il commentatore si scaglia contro “i privilegiati e i fannulloni, che comandano in tutti i campi e non rispondono mai dei loro errori, che costano allo Stato (cioè a noi) dieci volte tanto quanto viene elargito alla Chiesa con l’8 per mille (e rendono molto meno!) e si ostinano a negare alla Chiesa il ruolo di profezia, di avanguardia” e allora io gli ricordo dei milioni di dollari felicemente spesi dalla Chiesa per garantire che i preti pedofili americani non si facessero neanche un giorno di galera.
    Tutto questo non lo si dice per dileggiare la Chiesa ne per sminuire la fede dei cattolici ma perché è dalla conoscenza del passato (buono o cattivo) che dobbiamo apprende e migliorare. Il coraggio di guardare in faccia la verità ci fa maturare nella fede e nell’intelletto
    La Chiesa con Giovanni P. II ha chiesto scusa per i molti crimini e per i molti errori commessi durante la sua bimillenaria storia: E’ stato un atto onorevole. E’ stato un atto lodevole. E’ stato un atto dovuto.
    Ma da quel momento ho pensato che per la Chiesa fosse venuto il momento di fare un passo indietro che sarebbe stato al tempo stesso un passo in avanti: smettere di annunciare la lieta novella e incominciare a viverla con tutti i nostri limiti, affinché non le nostre parole ma il nostro corpo e le nostre azioni diventassero effettiva testimonianza dell’amore cristiano.
    E usiamo la ragione in quanto dono di Dio, al pari della fede.
    Una fede cieca è solo fondamentalismo.
    E se Papa Benedetto XVI in America Latina dichiara che i popoli amerindi accolsero favorevolmente e con gioia l’annuncio evangelico io, da blasfemo che sono, mi permetto di correggere la frase papale dicendo che “coloro che non furono sterminati accolsero favorevolmente l’annuncio evangelico…(anche perché gli conveniva non fare altrimenti…)”.
    La Chiesa come viene descritta da alcuni commenti non mi pare una Chiesa ricca ma povera, non mi appare una Chiesa viva ma morta.
    La Chiesa non è mai stata quell’entità monolitica che alcuni credono: nella Chiesa ci si confrontava anche aspramente, soprattutto in quelli che ancora troppi si ostinano a chiamare”secoli bui del Medioevo”; si contrapponevano teologie e personalità e in questo stava la ricchezza!
    La Chiesa annovera fra i suoi santi quel tal S. Pier Damiani, che riteneva la filosofia una creatura del demonio e riteneva che non si dovessero leggere altri libri all’infuori della Bibbia.
    Ma anche quell’ Alberto Magno che apostrofava i sui avversari che lo accusavano di essere troppo colto definendoli “tamquam bruta animalia blasphemantes in iis quae ignorant” ( “assomigliano a bestie senza intelletto che bestemmiano quello che ignorano”) è tra i santi e dottori della Chiesa!
    In questo sta la ricchezza della Chiesa non nel vincolarsi in un pensiero unico e in una verità definitiva e senza confronto.
    Questo è il mio Cristianesimo, la mia religione “tagliata su misura” e se per questo sarò considerato un ospite sgradito all’interno di una chiesa beh, pazienza, poiché so che ovunque volgerò lo sguardo incontrerò il volto di Dio. Se per questo relativismo mi guadagnerò l’inferno pazienza. Rimetterò la mia anima alla misericordia di Dio …
    Saluti.

    P.S.: Ah, blasfemia su blasfemia…: per me l’aborto è una legge dello stato e come tale la rispetto in quanto rappresentativa del popolo italiano che l’ha votata e approvata. Come cristiano posso anche criticarla ma nessuno impone a me, in quanto cristiano, di praticare l’aborto. Ma in quanto cristiano non mi sento neppure di condannare una donna che (si spera) per ragionevoli motivi ricorre all’aborto accusandola di essere un’assassina… Anche qui il discorso si fa lungo, ma ricordiamoci, sempre in quanto cristiani, di tenere sempre a portata di mano uno specchio per non accusare vanamente coloro che ci fanno vedere la nostra immagine riflessa (la quale, in molti casi potrebbe non splendere per pulizia e dignità) di essere degli acrimoniosi arroganti.

    (R.S.)

  13. Non è obbligatorio…
    R.S. sembra dimenticare che essere cattolico non è obbligatorio! Se la tradizione bimillenaria della Chiesa non le piace così com’è… può iscriversi ad un circolo filosofico o ad una comunità New Age… Per quello che mi riguarda, io mi rallegro per quei giovani che sono partiti per Loreto ed hanno risposto all’appello del Santo Padre.

    (M.G.G.)

  14. Il muro di gomma
    E’ bello essere confutati con una così ricca dote di argomentazioni. “Se non ti piace la Chiesa così com’è puoi sempre cambiare aria! O così o pomì!… “.
    Vuole sapere come tradurrà la sua argomentazione un fedele tiepido o una persona in ricerca? “A noi non importa nulla delle sue verità storiche! Cristo è la Verità, solo questo importa! Se i santi uomini di chiesa commettono o hanno commesso crimini orrendi è perché Dio lo ha voluto! La santa chiesa (comunità) di Dio non può sbagliare. A noi è stato detto che solo definendoci cattolici S. Pietro ci aprirà le porte del paradiso! Tutto il resto è menzogna creata dal demonio per traviare i fedeli!”.
    Ah, che Dio vi abbia in gloria! Ma ricordiamoci che lo @CSpecchio#C è sempre lì a riflettere la nostra immagine… E non lamentiamoci se un giorno qualcuno ci apostroferà usando quelle stesse parole che a noi piace tanto citare: “farisei ipocriti” e “sepolcri imbiancati”; quelle parole che, in altre circostanze, ebbe occasione di pronunciare quel tale, tanto tempo fa… Come si chiamava…!?? Non mi viene il nome… Ah, sì…! Bar-Abbà Jeoshuà Hanozri il Criston… Mi pare…
    Saluto, passo e chiudo.

    (R.S.)

  15. Non polemica, solo coerenza e coscienza
    Vorrei dire che tutti (anche R.S., sembra) gioiamo di questo pellegrinaggio, sia che si condivida o meno la politica vaticana. In ogni modo è un momento buono e positivo per i giovani che vi prendono parte.
    Ciò che però sembra scivolare via dall’attenzione, e non essere accettato, è che la Chiesa è ben lungi dall’essere una santa istituzione da 2000 anni (come giustamente R.S. tenta di sottolineare): invero essa si è macchiata nei secoli di delitti orrendi che trovo paragonabili ai tanto odiati regimi totalitari del secolo scorso… E lo dico, badate bene, da cattolico, ma da cattolico cosciente della storia corrotta e losca dell’istituzione che oggi guida le nostre fedi! Siate ciò che volete ma siatene consapevoli in toto, poiché troppo spesso appare che si professino le parole di una chiesa immacolata ignorandone la storia.
    Detto questo, non desidero fomentare la polemica ma solo provare a mettere insieme una sintesi. Faccio poi anche io un caro augurio a tutti i giovani partiti per Loreto: buon viaggio, ragazzi/e, divertitevi e tornate più ricchi di prima (moralmente, ben inteso….).

    (Agostino G.)

  16. Un piccolo sforzo
    Ciao a tutti, ho letto in questi giorni i vostri commenti. Per fortuna le idee sono diverse e nessuno ha il diritto di escludere altre persone per un pensiero personale. Credo però che non sia questo il luogo per parlare di certi argomenti col rischio che diventi una discussione con toni da bar (“essere cattolico non è obbligatorio” – “Ma ricordiamoci che lo Specchio è sempre lì a riflettere la nostra immagine” ). Cerchiamo di essere meno maestri (troppi pretendono di esserlo, e non mi riferisco a voi), non voglio giudicare le vostre idee, vorrei solo chiedervi di concentrarvi sulla preghiera per accompagnare questi ragazzi che hanno messo in questo pellegrinaggio la loro fatica nel camminare, il loro desiderio di stare insieme, la loro ricerca di Dio, la voglia di compiere un’impresa… (ognuno di loro avrà più o meno motivazioni). Dimentichiamoci del resto e concentriamoci sulla loro voglia di essere e di fare e preghiamo affinché tornino trasformati da quest’esperienza e possano essere testimoni di un cristianesimo che ha bisogno del loro entusiasmo.
    Spero di essere stato capito. Un saluto e… forza ragazzi, non abbiate paura, Cristo e la Sua Santissima Madre sono con voi!!!

    (Marco)

  17. Non sono i sani… (o chi si sente tale)
    Caro R.S.,
    al di là di tutta la discussione che c’è stata fino ad ora, vorrei dirti che la tua cultura e la tua intelligenza sono impressionanti. Sebbene non condivida alcune delle cose che hai scritto, io credo che tu sia alla ricerca di Dio, e che Lui ti sia molto più vicino di quello che pensi. Il passo per incontrarlo è solo una questione di volontà, Lui è li che ti aspetta.
    Se mi permetti e se questo augurio non ti offende, ti auguro sinceramente di incontrarlo come è successo a me: toccarlo, sentire la sua presenza e il suo amore forte, sentirlo vicino con un amore che ci accetta per come siamo (non cerca di farci cambiare idea per forza, come spesso noi uomini siamo tentati a fare). Non dipende dalla cultura o dal nostro sforzo intellettivo, ma solo dalla nostra “apertura di cuore”.
    Il resto è spazzatura, di fronte al suo amore disinteressato passa tutto in secondo piano.
    Con ammirazione e stima.

    (Commento firmato)

  18. E se stessero tutti a casa?
    Rileggendo gli ultimi interventi mi sembra utile qualche modesta precisazione.
    Il signor Agostino G. augura buon viaggio ai bravi ragazzi partiti per Loreto, ma non prima di avere scritto che la Chiesa cattolica “si è macchiata nei secoli di delitti orrendi che trovo paragonabili ai tanto odiati regimi totalitari del secolo scorso” e che ha alle spalle una “storia corrotta e losca”. Mi chiedo se forse non sta confondendo la marcia verso Loreto con un campeggio della Hitlerjugend. Se il signor Agostino avesse ragione, io starei a casa, altro che Loreto. Mi chiedo se per caso questo signore, che voglio comunque credere in buona fede, abbia tratto le sue fonti storiche da paccottiglia di grande diffusione come Il nome della Rosa, o ancora peggio, un letamaio di falsità storiche e teologiche come Il Codice Da Vinci. Mi permetto invece di suggerire un bel saggio divulgativo ma ben documentato e soprattutto ben ragionato, “Pensare la storia” di Vittorio Messori, dove si ricava un’immagine della Chiesa molto diversa da quella – faziosa e denigratoria – trasmessa dai media e, ahimè, anche dalla quasi totalità dei testi scolastici. Non c’è bisogno cadere nell’agiografia, perchè sappiamo benissimo che anche se cattolici non siamo immacolati, basta guardarci allo specchio. Ma la calunnia è una cosa molto diversa.
    E veniamo a R.S: condivido alcune delle sue affermazioni, ad esempio che il mondo non è solo bianco o solo nero, ma devo dire che sono abbastanza certo che il “grigio” di Ratzinger è molto vicino al bianco, e quello di Bin Laden molto vicino al nero. D’accordo che la fede cieca è fondamentalismo, ne parla anche lo splendido discorso di Ratisbona di Benedetto XVI (che dice anche che la ragione cieca va poco lontano). Pazienza per la solita “tirata” sull’inquisizione, anche qui devo suggerire la lettura di Messori, non perchè inventi una storia alternativa, ma semplicemente perchè è riuscito a spiegare, in modo succinto e pacato, quello che è noto purtoppo solo agli specialisti. Ci hanno fatto il lavaggio del cervello fin dalle elementari ed ormai certe faziosità, nutrite di qualche rara verità che serve solo da supporto ad un vasto apparato di menzogne, sono diventate luoghi comuni (provate ad interrogare lo studente medio, probabilmente vi dirà che Galileo è stato torturato e bruciato sul rogo, lasciamo perdere… ).
    Quando però R.S. scrive dei “milioni di dollari felicemente spesi dalla Chiesa per garantire che i preti pedofili americani non si facessero neanche un giorno di galera”, per salvare la sua buona fede posso solo pensare che questa frase derivi da una totale disinformazione. Il sistema giuridico americano, infatti, a differenza del nostro, implica una responsabilità civile delle persone giuridiche, dove da noi la responsabilità cade sulle persone fisiche. Ad esempio se io, funzionario di banca, dò un calcio ad un cliente nei locali della banca, se siamo in Italia il cliente potrà portarmi in tribunale per chiedermi un risarcimento dei danni materiali ed esistenziali; ma se siamo negli Stati Uniti lo chiederà alla banca (con grande gaudio e solerzia degli avvocati). Questo al di là del reato penale, la cui responsabilità rimane sempre personale, anche negli USA, e che viene perseguita con un iter giuridico separato. In altre parole, alcune diocesi USA hanno pagato milioni di dollari non per salvare dei criminali dalla galera (il che non ha senso), ma per transare (transazione = accordo fra le parti prima della sentenza) cause civili che sotto la minaccia di aggueritissimi avvocati avrebbero potuto avere conseguenze (monetarie) ancora peggiori. Per chi ha tempo, suggerisco l’ottimo Massimo Introvigne, molto informato e preciso, certamente più chiaro del sottoscritto, sul sito del Cesnur: http://www.cesnur.org/2007/mi_05_22a.htm.
    E a proposito dell’aborto che va rispettato perchè legge dello Stato votata dal popolo, mi limito a ricordare che Hitler andò al governo in Germania in seguito a regolari elezioni in cui ottenne un’ampia maggioranza. Come dire, nessuno costringe noi cristiani ad essere nazisti, ma se hanno la maggioranza le loro leggi vanno rispettate… Quindi va tutto bene… Una bella prospettiva… Giovanni Paolo II nella Evangelium Vitae ha parlato di “democrazia totalitaria”, ma temo che questa citazione sia inutile: che cosa se ne fa del magistero pontificio qualcuno che parla di un “suo cristianesimo” e di una religione “tagliata su misura”? Probabilmente ne sa di più del Papa.

    (Marco C.)

  19. Scuola: covo di eretici e di comunisti….
    Caro Marco, leggerò volentieri il testo da te suggerito perché la (mia) cultura è sempre da incrementare e da correggere. Ma ora mi trovi nel dubbio: debbo bruciare tutti i miei testi di storia? scolastici e non… anche alla luce degli attuali rincari?
    Non vorrei che lo si debba fare perché essi riferiscono l’esistenza di un uomo ben più vecchio di 9.000 o 10.000 anni contrario a come è promulgato dalla visione biblica, e che magari facciano menzione allo sterminio dei Catari e dei Templari (lo dico solo perché citi il bel romanzo di Dan Brown, molto apprezzato ma che però tutti ben sappiamo essere divergente dalla storia reale – su Umberto Eco invece non mi sbilancio perché di lui ho fiducia), oppure perché raccontano dei modi di succedersi di alcuni papi, che somigliavano più a principi che a vicari di Cristo. Trovo anche interessante il modo affrontato dalla chiesa nel permettere stermini come quello dei nativi americani (se non confondo) dichiarando che quei poveretti potevano essere uccisi in ragion del fatto che, privi di anima, erano come animali. Poi ci sarebbero le indulgenze a pagamento, ecc. ecc..
    Non vorrei avere commesso gravi errori ma mi sono appositamente rifatto al generico dei testi di storia che ho studiato nelle scuole dell’obbligo (covo di eretici e comunisti).
    Ritengo quindi che il discorso non verte sulla “scusante” di non essere immacolati, poiché la chiesa si è molto vantata di esserlo (!), ma sulla coscienza di una storia, come ad esempio il fatto che la pena di morte nello stato vaticano è abbandonata solo nel 900 e che nei paesi di ordine cattolico al rogo le persone le si mandavano vive, mentre al nord si aveva l’umanità di spezzare loro il collo per evitargli indicibili sofferenze.
    Il discorso verte sulla realtà e non sull’ipocrisia, e magari sul fatto che Papa Ratzinger dopo l’investitura ci ha ricordato di non essere un reggente cui obbedire ciecamente, per cui un cristianesimo ed una religione tagliata su misura sono forse, se coerenti e non pigri, un concetto di collegamento e di rapporto personale con la divinità che ci ha invitato a farlo (mi pare) con i fatti del nuovo testamento.
    Io personalmente non ne so più del Papa, anzi sono un ignorante, ma spesso mi pare di saperne più del mio vicino…
    Fede e istituzione sono cose bene diverse! Perché restare a casa? I giovani vanno a Loreto per vedere il successore di Pietro non per vedere Ratzinger e la Chiesa. Essere cristiani, cattolici o meno, non ritengo significhi fare voto di fedeltà assoluta e cieca obbedienza alle persone che dicono di parlare in vece divina. Mah?!..

    (Agostino G.)

  20. Il culmine dell’empietà
    Caro Agostino,
    “Soffrire con pazienza le ingiurie rivolte contro di noi è degno di lode; ma sopportare pazientemente le ingiurie contro Dio è il culmine dell’empietà”.
    Non lo dico io ma Tommaso d’Aquino, santo e dottore della Chiesa. E fra le ingiurie contro Dio io metto anche le calunnie e le falsità contro la Chiesa, che hanno come bersaglio finale il suo fondatore, Gesù Cristo. Sia chiaro, non pretendo censure sui peccati dei cattolici, ma devo lamentare che coloro che additano la pagliuzza nell’occhio della Chiesa, nascondono molto bene la trave nel loro.
    Ad esempio, parlando di testi scolastici, quale mai riporta, fra le “glorie” dell’Italia appena unita manu militari dai Savoia, l’arresto di oltre 100 vescovi italiani da parte del governo piemontese? Non sarebbe oggi una notizia che riempirebbe tutti i giornali? No, tutti zitti mentre dobbiamo invece sorbirci la tronfia retorica sull’eroismo di Garibaldi, il “liberatore” d’Italia, che chiamava Papa Pio IX “un metro cubo di letame”. A proposito dei Catari, perchè i libri di testo scrivono solo che amavano la povertà e mettevano in comune i loro beni, mentre non si dice che mettevano in comune anche le donne e, dove queste brave persone riuscivano a costituirsi in gruppi abbastanza numerosi, passavano di villaggio in villaggio saccheggiando la popolazione, uccidendo preti e suore, e distruggendo con particolare odio le chiese? Perchè non si dice che i nobili diventavano catari per impadronirsi dei beni della Chiesa (quelli che servivano anche per l’assistenza ai poveri)? Perchè non si dice che il problema era politico prima che religioso, e che quindi la repressione fu politica prima che religiosa?
    Per quanto riguarda i Templari, è noto che fu il re di Francia – e non il Papa – ad imbastire un processo farsa per impadronirsi dei loro beni; in questo, certo, acquistò anche la complicità di magistrati e di ecclesiastici, ma cosa c’entra la Chiesa in quanto tale? Accusiamo forse oggi la Magistratura per il processo ai Templari?
    Passiamo a Umberto Eco: è professore di semiologia, non è uno storico, se anche scrive bene non vuol dire che racconti cose vere. Ad esempio, il “feroce” inquisitore de Il Nome della Rosa, il padre domenicano Bernardo Gui, è veramente esistito, ma stando ai documenti, è “considerato uno dei più notevoli storici del primo Trecento, come pure il migliore storico domenicano del medioevo” (Sul Nome della Rosa consiglio di leggere @Lhttp://www.alleanzacattolica.org/indici/articoli/introvignem142.htm@=www.alleanzacattolica.org/indici/articoli/introvignem142.htm#L).
    Veniamo ai nativi americani: è successo esattamente il contrario. Subito dopo la scoperta dell’America ci fu una bolla di Alessandro VI (sì, Papa Borgia) che decretava che i nativi erano uomini e non animali, che avevano un’anima, e come tali dovevano essere trattati e rispettati. A quella seguirono molti altri documenti e decreti pontifici dello stesso tenore. Dove la Chiesa era presente ed influente, lo schiavismo era proibito (il che non vuol dire che fosse assente: c’è sempre chi trasgredisce), ed il razzismo assente: lo testimonia la numerosa popolazione di sangue misto in America Latina. Non così al Nord, dove i coloni erano prevalentemente protestanti e mancava la forza moderatrice della Chiesa: lì gli indiani venivano considerati come bestie e, come è noto, vennero sterminati senza problemi. E chi sostiene il contrario dovrebbe spiegarmi come mai gli indiani del nord siano ridotti a poche migliaia e chiusi nelle riserve, mentre al sud gli indigeni sono milioni.
    Per quanto riguarda la gentilezza sui condannati al rogo, non ho informazioni al riguardo, ma se la notizia ha la stessa attendibilità di quella sugli indiani, dormo sonni tranquilli. Messa così, sembrerebbe un tipico tema da propaganda protestante del 19° secolo. (A proposito, che dire delle violentissime invettive di Lutero contro gli ebrei? E di quelle di Voltaire? Nessuno se le ricorda, ma tutti sono pronti ad accusare Pio XII di antisemitismo, compresi certi storici sedicenti cattolici).
    Che le scuole siano covi di “eretici e comunisti”, nel senso tecnico del termine, non sono io a dirlo. Però posso dire che le cattedre di storia e filosofia nelle scuole superiori reggiane, di cui ho conoscenza diretta, sono quasi tutte occupate da persone che mostrano di credere ancora all’ormai frusto verbo marxista. Non bisogna dimenticare che la politica gramsciana dell’egemonia culturale ha dato i suoi frutti: fin dagli anni ’50 il PCI indirizzava i “suoi” giovani più dotati verso due facoltà: Filosofia e Giurisprudenza, fornendoli anche di borse di studio. Lascio a qualcun altro l’onere di una verifica statistica delle tendenze politiche della classe insegnante, io mi limito a constatare che i testi e talvolta anche i programmi sembrano fatti apposta per far vergognare i giovani cattolici della loro fede. Raccontando mezze verità, nascondendo fatti, e rifilando delle autentiche patacche storiche a giovani ancora privi di strumenti critici.
    Ci sarebbe da continuare a scrivere per ore, ma per questi ed altri temi storici controversi preferisco rinviare al documentatissimo sito @Lhttp://www.storialibera.it@=www.storialibera.it#L.
    Viene però spontanea una domanda: perchè tante falsità sulla storia della Chiesa? Anche perchè se si guarda quello che la Chiesa ha fatto nei secoli e che ancora oggi possiamo vedere coi nostri occhi (che so, una cattedrale medievale, le università, gli ospedali, le opere pie, gli ordini religiosi…il volto di Benedetto XVI) non se ne ricava un’immagine così losca come vorrebbero farci credere. Lancio un’ipotesi, citando storialibera.it: “un popolo che non conosce la sua storia rischia di non avere futuro”, e qualcuno vuole evidentemente che il popolo di Dio non abbia futuro, che i cristiani si vergognino di esserlo. Personalmente, sono fiero di essere cattolico, anche se non l’ho meritato, ma l’ha meritato il Signore sulla Croce. Spero che anche i ragazzi di Loreto imparino dal Papa a condividere questa fierezza.

    (Marco C.)


  21. Caro Marco,
    io non condivido la tua posizione quanto tu non condividi la mia, siamo entrambi formati da una conoscenza selezionata a protrarre le nostre convinzioni; è vero che però tu ne hai più di me e infatti coglierò l’occasione per colmare la mia ignoranza e correggere le mie conoscenze errate approfondendole al meglio.
    Ciò nonostante poco importa se ho usato esempi discutibili, poiché l’istituzione della chiesa ne ha fatti tanti di misfatti (e di cavolate) nei secoli, da lasciare libertà di sbizzarrirsi ai diversi indagatori. Quello che però vorrei farti notare è che né io né RS abbiamo criticato Cristo (BADA BENE!) ma soltanto la chiesa come istituzione politica e non religiosa, perché è proprio qui che non ci aggrada (o almeno non mi aggrada), laddove si dice religione ma spesso è solo mera politica; tu stesso lo sottolinei facendomi notare gli stermini politici e non religiosi che ho menzionato, ma pur sempre fatti in vece e grazie alla chiesa (i Templari, ad esempio, sono stati prima dichiarati eretici dal Papa, e poco importano le condizioni e le pressioni politiche poiché il vicario ha permesso moltissimi assassinii).
    Saprai bene che esiste molta differenza tra politica e religione, tra mondo terreno e mondo celeste, e nel mondo terreno appunto la Chiesa è stata spesso al pari di un normale stato monarchico che voleva potere su potere, dimenticandosi del suo mandato di occuparsi solamente del mondo celeste…
    Insomma, sono le contraddizioni e gli occhi voltati altrove che fanno imbestialire, non il principio di amore che promulga (che pure alle volte compie e alle volte meno).
    Inoltre, per favore, non investirti da crociato che difende il nome di Dio, poiché qui nessuno lo vuole scalfire (nè ci riuscirebbe) e rassegnati nel notare che la storia vaticana, per quanto corretta o messa in termini più consoni alla realtà e non alle sole ideologie, risulterà sempre in palese contraddizione con il suo stesso Verbo.
    Infine, Marco, seppelliamo l’ascia di guerra con questi commenti definitivi, che dici?
    Abbiamo dibattuto molto e dal dibattito sono emerse molte cose interessanti che possono produrre una migliore conoscenza (in chi la vuole) sia tra noi che tra i lettori, ma il gravoso materiale avrà già sicuramente generato caos nei lettori. Se desideri proseguire, a meno che non si apra un articolo interamente dedicato a dibattiti di questo genere, io sono più che disponibile a farlo tramite e-mail privata (che puoi tranquillamente ottenere dalla redazione): per me i dibattiti, i confronti, anche se accesi e polemici, generano sempre qualcosa di molto buono, se lo si impara a cogliere.
    Ciao a tutti e perdonateci per il nostro delirio polemico.

    (Agostino G.)


  22. Gentile Marco,
    vedo che prende molto seriamente la sua opera di revisionismo storico. Tuttavia, credo che lei confonda la storia con l’apologia e questo non depone a suo favore.
    Lei mi consiglia i libri di “pezzi grossi” (si fa per dire) del panorama storiografico moderno. Un Messori, in effetti, non è facilmente confutabile… Con un po’ di impegno riuscirà a consigliare anche i libri di Rino Camilleri e di Socci…
    Ma cosa direbbe se io le dicessi che i miei autori di riferimento sono Cascioli e Odifreddi e che nella pausa pranzo leggo l’Unità mentre ascolto, in sottofondo, Radio Radicale? Non penserebbe che date simili letture le mie argomentazioni non possono che essere faziose e di parte?
    Penso che sia tutta qui la differenza tra noi: nel fatto che io non ho remore a leggere Messori quando mi capita tra le mani, ma ho il dubbio che lei non leggerebbe mai qualcosa che potrebbe anche lontanamente contraddire l’impostazione apologetica alla quale ha aderito.
    Io ho studiato in un’università cattolica e le posso dire che nessun docente (e per fortuna) proporrebbe nella bibliografia gli autori da lei citati. A livello accademico c’è ancora un minimo di dignità e si è consapevoli che adottare libri che, a livello internazionale, non hanno il minimo credito andrebbe a detrimento del prestigio dell’ Università Cattolica stessa.
    La Storia non è una scienza esatta; non esistono “i fatti”, esistono le interpretazioni che gli storici danno dei fatti. Interpretazioni che saranno, inevitabilmente, condizionate dalla formazione culturale, dalla fede o dall’ateismo, etc… Poste queste premesse, si evince come una vaga approssimazione della verità storica possa raggiungersi solo leggendo le posizioni di tutti e quindi cercando (c’è chi lo fa più o meno sinceramente) di tirare le somme. Tra una pagina del sito di Alleanza Cattolica e una di un libro di Messori, quindi, cerchi di infilare qualche bello studio di un J. Le Goff o di un G. Duby perché, altrimenti, il lavaggio del cervello di cui parla il buon Introvigne rischia di farselo lei, ma all’inverso… Lo Specchio… Non dimenticate lo Specchio….!!
    Non mi pare neppure il caso di continuare a discutere sui “singoli” punti come quello dei Catari che (me ne assumo la responsabilità) sono al limite del delirio. Mancava solo che riferisse che secondo certe voci (chissà di quale parte… ) l’etimo della parola Cataro deriva da Catus = Gatto, perché si riteneva che i Catari durante i loro “sabba” baciassero il deretano di questo simpatico animale attraverso il quale si mostrava loro il Maligno…
    Dia retta, prosegua pure i suoi studi e diventi un bravo vaticanista e apologista ma lasci perdere la storia oppure, se ritiene giuste le sue idee, incominci a confrontarle con coloro che la comunità internazionale considera come punti di riferimento indispensabili sul dibattito storico.
    Sullo scandalo pedofilia in America non ha tutti i torti. La situazione non è del tutto chiara. Ma per come l’ho intesa, il versamento di 660 milioni di dollari con il patteggiamento extra–giudiziario annulla tutti i processi che dovevano essere celebrati e non vedo come possa ora avviarsi un procedimento penale quando già il risarcimento ha implicitamente ammesso la colpevolezza degli imputati. Inoltre, lei dà per scontato che andando ad un processo si rischiava di rimetterci ancora di più e che la chiesa, con la medesima cifra, non potesse permettersi valenti avvocati. Però tutto è possibile. Comunque se è informato può fornirci la lista di quanti processi a carico di religiosi si sono svolti per il medesimo reato e quanti di questi, nel mondo, stiano effettivamente scontando la loro pena.
    Sul paragone tra aborto e nazismo lascio che siano altri a commentare poiché, personalmente, ritengo simili paragoni incommentabili.
    Prendiamo atto che la costituzione democratica, per quanto imperfetta, non fa al caso suo. Prendiamo atto che referendum ed elezioni debbono essere considerate valide solo quando i risultati confermano la sua visione del mondo.
    A parole lei condanna le teocrazie islamiche ma, guardando tra le righe, sembra proprio rimpiangere i tempi in cui la “Legge di Dio” (se mai ve n’è stata una) veniva applicata coercitivamente a tutto il popolo. Anche questa è un’opinione legittima…Un filino eversiva, per i miei gusti, ma legittima…
    Quanto all’ultimo commento a me rivolto, ha perfettamente ragione.
    Uno che si è creato una religione “tagliata su misura” non sa che farsene di parole come “democrazia totalitaria”. Specie quando queste parole vengono dalla monarchia assoluta più antica del mondo nonché stato teocratico.

    (R.S.)

  23. Ma è meglio Odifreddi o Ratzinger?
    Caro Agostino,
    sono d’accordo per seppellire l’ascia di guerra, permettimi solo qualche riga in più per dirti che in fondo non siamo molto distanti. La storia della Chiesa è necessariamente un risultato composto dalla grande Luce di Cristo e dalle tenebre fangose della natura umana decaduta. Non mi piacciono i libelli diffamatori ma neppure le agiografie, preferisco una presentazione asciutta dei fatti; infatti ho trovato qualche ombra anche nella vita di santi canonizzati: per forza, visto che la perfezione è solo di Cristo. Ma se facciamo un bilancio, la luce che si è diffusa nel mondo grazie alla Chiesa non ha uguali in alcuna altra istituzione. Secoli di santità, abnegazione, opere di carità, le grandi opere d’arte, la saggezza del Magistero, sono state di gran lunga superiori alle cattiverie, alle perfidie, alle violenze che, come ci insegna la storia, ci sarebbero state comunque, indipendentemente dalla Chiesa. Mi ricordo che alla fine degli anni ’70 detestavo la chiesa e il mio parroco, anche perchè insistevano a far votare DC. Poi un amico mi fece leggere alcune encicliche del grande Leone XIII: la Libertas, la Graves De Communi, la Immortale Dei. Rimasi abbagliato, e iniziò la mia conversione. Poi litigai ancora di più col mio parroco e non diedi mai il voto alla DC, ma iniziai ad andare a Messa e ad amare la Chiesa con la C maiuscola. Mi chiesi come poteva la grande saggezza delle encicliche concordare con la storia di nefandezze appresa nella scuola dell’obbligo; qualcosa non quadrava, così iniziai faticosamente a cercare delle risposte. In decenni di studio ho trovato molte risposte, ma anche la terribile sensazione di un mondo sommerso nell’inganno, in cui è difficilissimo distinguere verità e menzogna. Vivere così non è facile, ma certamente è un motivo in più per affidarsi, nel dubbio, al Vicario di Cristo.
    Per R.S.: Messori riassume in un solo libro fatti e ragionamenti che ha ricavato leggendo centinaia di volumi, quindi è solo per comodità del lettore che l’ho citato, così come pure i link. Visto che questo è un forum pubblico e non un dibattito per specialisti, credo che sia buona educazione citare opere divulgative (se ben documentate) e non lavori accademici spesso poco fruibili. Ho in casa le principali opere di Marx e Lenin e, per rimanere alla storia, oltre a Le Goff che apprezzo come medievista, ho ad esempio “La Rivoluzione Francese” del marxista Soboul, che, grazie alla concordanza dei fatti, conferma, ovviamente invertendo i giudizi di valore, l’attendibilità de “La Rivoluzione Francese” del cattolico Gaxotte. Non voglio continuare l’elenco che non interessa ai lettori, ma non accetto le poco velate accuse di incompetenza che respingo quindi al mittente.
    Riguardo al paragone fra aborto e nazismo: perchè incommentabile? Se è sulla base di una valutazione puramente democratica, c’è una maggioranza in entrambi i casi. Se è invece sulla base di un giudizio di valore, mi può dire da dove trae i suoi giudizi di valore? E se i suoi valori hanno una valenza superiore al voto democratico del popolo tedesco? E perchè i suoi valori e non i miei? Oppure l’incommentabilità deriva dal numero di morti? (ma i 50 milioni di feti uccisi ogni anno nel mondo, con la copertura delle leggi, superano di gran lunga i morti ammazzati causati dal nazismo). Aspetto una risposta articolata.
    Se Odifreddi è un suo riferimento mi dispiace; io trovo Ratzinger più intelligente, e i suoi argomenti molto più convincenti.
    Ma alla fine, perchè non dire chiaramente, al di là delle letture personali, che semplicemente abbiamo due visioni antropologiche opposte? Una visione cattolica tradizionale in cui l’uomo si affida a Dio e alla sua Chiesa per cercare la salvezza, ed una visione neognostica in cui l’uomo si salva da solo, con la sua intelligenza, la sua scienza e la sua autodeterminazione?
    “Sarete come Dio, conoscendo il bene e il male” (Gen 3,5). Ma mi guardo allo specchio e mi scappa da ridere…

    (Marco C.)


  24. Gentile Marco,
    sono lieto che davanti allo specchio lei provi dei moti di riso, le confesso che anche io comincio a divertirmi.
    Visto che ormai ho vestito (mio malgrado) i panni dell’avvocato del diavolo continuerò su questa linea che potrebbe non riflettere necessariamente il mio pensiero ma è rivolta soprattutto a mostrare le aporie del suo.
    Lei può leggere tutti i libri che preferisce e dirigere la sua ricerca nella direzione che le è più consona. Tuttavia quando lei si chiede perché certe cose non si trovano scritte su alcun manuale di storia si pone una domanda sbagliata. Quello che dovrebbe chiedersi è: “Perché certe cose le posso leggere solo sui siti ultra-cattolici? O su libri di autori altrettanto ultra cattolici?”. La risposta che si da lei è che vi sia una congiura (la teoria complottista fa sempre comodo ed è tirata in ballo da tutte le parti, sia atee che clericali) anti-cattolica a fasi alterne fomentata dai: massoni, razionalisti, atei, scientisti, comunisti, illuministi, etc…(ultimamente sembra essersi aggiunta una fino ad ora ignota “lobby ebraica radical chic”… ).
    La risposta che mi dò io è che certe tesi non appaiono sui manuali seri perché non trovano il minimo credito tra gli storici con un minimo di obiettività. Esiste un proverbio per cui “quando tutti ci danno torto è ben difficile pretendere di avere ragione”. Ovviamente so che questo non scalfirà minimamente le convinzioni di chi disdegna le dittature della maggioranza.
    Quanto al paragone aborto=nazismo speravo che avesse solo scelto in maniera improvvida le parole… Ma vedo che, anzi, rincara la dose.
    Allora le dico che l’incommentabilità del suo paragone sta nel fatto che esso genera un’equazione dalla quale bisogna ricavare un’incognita.
    Infatti, se gli ebrei uccisi corrispondono ai feti uccisi, i nazisti a chi corrispondono?
    1) Alle donne? Ma lei sa quali e quanti drammi si possono celare dietro un’interruzione di gravidanza? Da un gravidanza frutto di uno stupro al portare in pancia un bambino acefalo?
    2) Ai medici che praticano l’aborto? Ma il paragone non regge poiché il medico non impone a nessuno di abortire ma fa solo quello che la donna richiede ed è capitato già che qualche fanatico abbia pensato bene di ammazzare a revolverate qualcuno di loro per “tutelare” il nascituro…
    2) Ai politici che hanno deliberato sull’argomento? Ma questi politici sono stati legittimamente eletti e rappresentano gli elettori. Se il sistema democratico non le sta bene ci dica una volta per tutte qual è la forma di governo che lei auspica.
    Insomma, da quale pulpito e con quale sicumera lei si permette di dare dei “nazisti” a queste persone?
    Quei 50 milioni di “omicidi” di cui parla è uno di quei colpi di teatro simile a quelli a cui la Premiata Ditta Socci-Camilleri-Messori ci ha abituati: numeri decontestualizzati che fanno tanto effetto su chi non conosce approfonditamente i problemi e non può permettersi di “dare un vestito” alle cifre.
    Ora, tra questi 50 milioni di aborti immagino che lei includa anche la quantità (abnorme) di aborti che si praticano in Cina. Si da il caso che in Cina non siano cristiani e che l’aborto non solo non sia un crimine ma neppure un peccato. Le dirò di più: siccome non è un peccato i cinesi non andranno neppure all’inferno per questo; e sa perché? (attenzione, questa rivelazione la sconvolgerà!) Perché loro non credono all’inferno… E meno che mai al paradiso. Si figuri che questi sciagurati non sanno neppure chi fosse Gesù Cristo! Il papa per loro è una persona come un’altra! Ma quello di cui, sono certo, non riuscirà mai a capacitarsi è che buona parte del globo terracqueo della morale della Chiesa non sa proprio che farsene…
    Da quanto detto consegue che:
    A) la cifra da lei citata deve essere ridotta e limitata ai paesi in cui l’aborto è un crimine contro la legge (pochissimi) e un peccato (solo i paesi cattolici);
    B) esistono paesi culturalmente diversissimi dal nostro;
    C) queste differenti culture sono portatrici di sistemi etici che nulla hanno a che fare col nostro.
    Da punti su esposti si ricava che (B+C): il relativismo etico non sia qualcosa da evitare, ma un semplice dato di fatto con il quale confrontarsi: Pascal era molto più pragmatico di lei quando diceva: “La nostra morale finisce ai Pirenei, al di là ne comincia un’altra”.
    A questo punto abbiamo ricavato un numero X che corrisponde alla cifra degli aborti nei paesi cattolici. Ora questo numero X deve essere rapportato ad altri parametri:
    1) qual era il numero degli aborti clandestini prima dell’entrata in vigore della legge?
    2) durante gli aborti clandestini qual era la percentuale di mortalità delle madri che si sottoponevano ad aborto?
    Quando avrà raccolto questi e molti altri parametri si potrà incominciare a fare una valutazione seria del fenomeno. Come vede la realtà è un po’ più complessa di quanto lei creda…
    Infine, quando lei dice: “nessuno costringe noi cristiani ad essere nazisti, ma se hanno la maggioranza le loro leggi vanno rispettate… Quindi va tutto bene… Una bella prospettiva… “, o non capisce o fa finta di non capire. Improvvido, come al solito, il paragone.
    Nel caso specifico NESSUNO le impone di abortire o divorziare, così come NON DEVE rispettare nessuna legge che non sia la sua coscienza e la sua fede.
    Quello che lei vorrebbe è al contrario che a TUTTI fosse IMPOSTO di non divorziare e di non abortire, anche a coloro che cattolici non lo sono mai stati. In questo sì che vi è qualcosa di coercitivo e di totalitario!!
    Lei dovrebbe dunque dirci quale soluzione propone per mettere fine a questo crimine che è l’aborto.
    Vorrebbe che si tornasse al voto? Dubito che chi parla di “democrazia totalitaria” voglia abbassarsi a ricevere legittimazione dalla maggioranza del popolo: sarebbe poco dignitoso…
    Vorrebbe che si scomunicassero tutti i medici che praticano l’aborto e tutte le madri che vi si sottopongono? Dubito che, al giorno d’oggi, sarebbe un deterrente efficace…
    Cosa propone quindi?
    Infine lei dice: “Ma alla fine perchè non dire chiaramente, al di là delle letture personali, che semplicemente abbiamo due visioni antropologiche opposte? Una visione cattolica tradizionale in cui l’uomo si affida a Dio e alla sua Chiesa per cercare la salvezza, ed una visione neognostica in cui l’uomo si salva da solo, con la sua intelligenza, la sua scienza e la sua autodeterminazione?”.
    Beh, io non lo dico chiaramente perché non mi riconosco nella sua dicotomica visione del mondo.
    Per me il mondo è fatto di et-et e non di aut-aut.
    Non lo dico perché io non ho bisogno a tutti i costi di trovarmi un “nemico” per legittimare me stesso. Non lo dico perché non mi considero neo-gnostico più di quanto mi consideri fideista.
    Consiglio letterario per tutti i lettori:
    Anders Nygren / Eros ed Agape / Ed EDB,
    in cui si spiega come la via della ricerca e la via della sola fede siano due vie solo apparentemente inconciliabili ma che, anzi, hanno caratterizzato tutta la storia del cristianesimo.
    Divertente storiella finale per chiudere (poiché a me sono inibite le citazioni bibliche “politically correct”): “C’era una volta un fedele che aveva deciso di intraprendere una traversata su una barca. Ad un certo punto la barca affondò e il fedele aggrappandosi ad una trave invocò l’aiuto di Dio sicuro che lui stesso lo avrebbe salvato. Passarono alcune ore e una nave si avvicinò offrendogli soccorso ma lui rispose: “No, grazie, Dio mi salverà!” e la nave se ne andò. Passarono altre ore e una nuova nave comparve e si offrì di soccorrerlo; e lui ancora: “No, grazie, Dio mi salverà!”. Poco dopo non ce la fece più ed affogò. La sua anima si trovò in paradiso e lui andò subito da Dio per chiedere spiegazioni; “Perché non mi hai salvato??”, domando a Dio. E Dio rispose: “Razza di stolto! Ti ho inviato due navi, cosa volevi di più??!!”.
    Questo per dire che le vie della provvidenza possono manifestarsi in molti modi. Ma ognuno può interpretarla come meglio crede.
    Saluti.
    PS: chiedo anch’io scusa a tutti coloro che hanno ritenuto che questa discussione potesse sminuire in qualche modo il valore del pellegrinaggio. Li capisco ma non condivido le loro motivazioni. Nel complesso questa discussione non si è trasformata in una gazzarra e credo abbia offerto spunti di riflessione interessanti. Non credo che certi discorsi possano sentirsi negli oratori e tanto meno nei bar. Annovero tra le cose buone che ha fornito questo pellegrinaggio questa stessa discussione e ringrazio Redacon per avere messo a disposizione lo spazio.

    (R.S.)

  25. caro RS, nei misteri della vita, solo le parole non bastano…
    Gentile R.S.,
    mi complimento per il bagaglio culturale che lei dimostra e per le argomentazioni trattate, che però meriterebbero spazio apposito. Lo dico alla redazione: non possiamo aprire un capitolo a parte, staccato dagli affaticati giovani di Loreto?
    Pur non avendo il suo bagaglio culturale, e purtroppo non disponendo di alcuna verità in tasca, mi permetto solo di segnalarle che alcuni suoi collegamenti logici nel lettore non paiono molto convincenti.
    Lei ironicamente si rivolge al suo interlocutore e scrive: “Infatti, se gli ebrei uccisi corrispondono ai feti uccisi, i nazisti a chi corrispondono?
    1) Alle donne? Ma lei sa quali e quanti drammi si possono celare dietro un’interruzione di gravidanza? Da un gravidanza frutto di uno stupro al portare in pancia un bambino acefalo?”.
    Una domanda: questi drammi dovrebbero giustificare l’eutanasia per le persone che nascono acefale o con gravi menomazioni?
    “2) Ai medici che praticano l’aborto? Ma il paragone non regge poiché il medico non impone a nessuno di abortire ma fa solo quello che la donna richiede ed è capitato già che qualche fanatico abbia pensato bene di ammazzare a revolverate qualcuno di loro per ‘tutelare’ il nascituro…”.
    E se a un medico fosse chiesto di eliminare un congiunto perché questo malato o violento, sarebbe una giustificazione valida per procedere?
    Lei scrive ancora: “3) Ai politici che hanno deliberato sull’argomento? Ma questi politici sono stati legittimamente eletti e rappresentano gli elettori. Se il sistema democratico non le sta bene ci dica una volta per tutte qual è la forma di governo che lei auspica. Insomma, da quale pulpito e con quale sicumera lei si permette di dare dei ‘nazisti’ a queste persone?”.
    Appunto: lei rileva poco prima che “non è possibile scalfire minimamente le convinzioni di chi disdegna le dittature della maggioranza”. Potremmo allora dire che la maggioranza non sempre ha ragione? La minoranza che in Germania si oppose al nazismo forse non aveva un alto concetto di democrazia?
    Le confido che non ho soluzioni nette a tematiche molto forti, come appunto quella dell’aborto. Ma le vorrei fare notare che solo con le parole o con appigli letterali non sempre è possibile giungere alla Verità. Ci possono essere verità alquanto distanti dalla maggioranza, oppure ci possono anche essere ambiti nei quali come uomini è anche lecito porsi qualche interrogativo in più, sulla soglia del mistero. Lo preferirei a dotte citazioni per motivare questa o quest’altra teoria.
    Accolga una mia provocazione (alla quale ancora io non mi sono dato risposta e per la quale chiedo alla redazione di spostare questo interessante scambio su un apposito spazio): lei mi sa dire in base a che cosa la legge di uno stato può definire quando un individuo è persona e gode di diritti e quando ancora non lo è? E’ sicuro che con le parole e con la scienza possiamo giungere a questa soglia?
    Con molta cordialità.

    (G.A.)


  26. Gentile G.A.,
    accolgo volentieri la sua provocazione, anche perché è dettata dal buon senso.
    Non vorrei, però, che io venissi scambiato per un oracolo in possesso di tutte le risposte… Io ho molti più dubbi che certezze, molte più domande che risposte.
    Io non sono affatto sicuro che con le parole e la scienza si possa giungere alla soglia del mistero della vita e della morte o alla soglia del mistero della sofferenza; tuttavia credo che siano questi i mezzi imperfetti che ci sono stati concessi per illuminare il nostro cammino nel mondo. Parole come “portare nel mondo la luce del Vangelo” sono molto belle ma, all’atto pratico, quando si tratta di legiferare, esse sono di utilità molto relativa.
    Il Vangelo non ha parlato dell’aborto, non dell’eutanasia, non del trapianto d’organi, non ha previsto le possibili conseguenze dell’andamento della scienza. Non è possibile, come si faceva un tempo, aprire una pagina della Bibbia a caso, puntare a caso il dito sulla pagina e trarre la soluzione del problema dalla lettura del versetto che abbiamo ricavato.
    Quando si pose per la prima volta la possibilità del trapianto d’organo tra esseri umani vi fu un papa che disse che il trapianto era “un peccato gravissimo al cospetto di Dio”; oggi credo che nessuno metta in dubbio la valenza positiva del trapianto.
    Il suo discorso, inoltre, introduce altri argomenti, come quello della dignità della persona umana, della libertà personale, dell’autodeterminazione, del male minore… Non basterebbe un libro per affrontare questi problemi. Mi limito ad accenni quotando il suo testo.
    “Lei ironicamente si rivolge al suo interlocutore e scrive: ‘Infatti, se gli ebrei uccisi corrispondono ai feti uccisi, i nazisti a chi corrispondono?'”.
    – Per carità, se vi erano dei passaggi ironici nel mio discorso, questo passaggio non è tra quelli. Non mi permetterei di fare dell’ironia su simili argomenti.
    “Una domanda: questi drammi dovrebbero giustificare l’eutanasia per le persone che nascono acefale o con gravi menomazioni?”.
    – Questi problemi sono talmente gravi e investono una sfera talmente intima della persona che, a mio modesto parere, non vi può essere alcuna legge, in un verso o nell’altro, che possa rendere giustizia per ciascuno di essi. Ogni storia è un caso a parte e come tale dovrebbe essere trattata. Come legiferare sul dolore che non è il nostro?
    Ma mi chiedo: ad una bambina che è stata stuprata ed è rimasta incinta diremo forse che è stato peggio per lei e che comunque quel bambino lo deve avere suo malgrado?
    Cosa rispondere ad un malato terminale che tra atroci sofferenze ci implora di porre fine ai suoi giorni? Diremo forse: “Mi spiace, ma la legge tal dei tali ti impone di continuare a vivere comunque”.
    Fino a che punto è lecito espropriare una persona del proprio corpo? Immagino che solo vivendo tali situazioni si possa capire come l’asetticità delle leggi sia una cosa e il problema vissuto tutt’altra.
    Io non so cosa farei, non so come mi comporterei, ma di sicuro non apostroferei chi opta per l’aborto o per l’eutanasia col termine “nazisti”.
    Io non ho mai usato il verbo “giustificare”. Le potrà, ancora una volta, sembrare una mera questione letteraria e di lana caprina, ma non è così. Le parole veicolano pensieri e concetti e le parole sbagliate possono cambiare completamente l’orizzonte prospettico. Io ho detto che “non condanno” oppure “comprendo”. Il punto è che non spetta a me nè giustificare nè condannare chicchessia, specie in casi così estremi. Alcuni sembrano già sapere chi saranno i dannati e chi saranno gli eletti al punto tale che ci si chiede se il giorno del giudizio serva davvero visto che, a quanto sembra, nella loro visione Dio arriva ad essere un mero ratificatore delle decisioni umane. Io riservo al Buon Dio la possibilità di decidere e ho il sospetto che, alla fine, ci saranno molte sorprese.
    “E se a un medico fosse chiesto di eliminare un congiunto perché questo malato o violento, sarebbe una giustificazione valida per procedere?”.
    – Che io sappia non esiste alcuna legislazione che permetta una cosa simile, ovviamente.
    “Potremmo allora dire che la maggioranza non sempre ha ragione?”.
    – Certo che possiamo dirlo. Ma lo possiamo dire in uno stato democratico e non in uno totalitario o teocratico…
    “La minoranza che in Germania si oppose al nazismo forse non aveva un alto concetto di democrazia?”.
    – Potremmo continuare con questo esempio della Germania, ma non è meglio venire ai giorni nostri? Le chiedo: cosa intende lei con quel “si oppose”? Eh, come vede ancora questione di parole…
    Io credo che, per quanto imperfetto, il governo democratico (parlamentare, poiché la democrazia pura non credo si sia mai attuata) sia ciò che di meglio ha saputo produrre l’uomo durante il suo cammino nel tempo. Ora, torniamo al suo verbo “opporsi”; se per opporsi intendiamo che le decisioni della maggioranza possono essere criticate, e che possono essere modificate attraverso le regole democratiche io sono perfettamente d’accordo. Ma una volta che una legge è stata ratificata dovremo forse ripresentare la nostra mozione all’infinito fino a che non venga accolta? Se invece la minoranza che si “oppone” non riconosce queste regole democratiche allora possono nascere gravi ed insanabili problemi. Una minoranza che attraverso le regole democratiche non ha visto accettata la sua richiesta di legge dovrà forse assaltare il parlamento perché essa venga accettata con la forza? Se io ed un manipolo di amici miei domani ci svegliamo e ci sentiamo investiti del fatto che il nostro concetto di democrazia è migliore e più alto di quello vigente siamo automaticamente autorizzati a imporlo con la forza? E per minoranza cosa si intende? Se domani mi risveglio posseduto da spirito francescano, andrò forse a Roma e imporrò alla curia di vendere tutti i beni, di vestire di sacco e chiedere la questua perché penso che la povertà sia meglio della ricchezza?
    Esempi sciocchi che vogliono solo dimostrare come la realtà si componga di matasse che devono essere sbrogliate con pazienza attraverso il dialogo e la ragione cercando di pervenire non alla Verità né alla creazione del paradiso in terra, ma semplicemente allo sviluppo di una convivenza e di un’etica del male minore che possa garantire al meglio tutti quanti.
    Saluti.

    (R.S.)

  27. Sbagliato
    Gentile R.S.,
    complimenti per il tempo che riesce a profondere nel forum, io purtroppo – lo dico con un po’ di invidia – non ne ho altrettanto. Mi limito quindi a brevi annotazioni.
    1) “Lei si chiede perché certe cose non si trovano scritte su alcun manuale di storia… Perché certe cose le posso leggere solo sui siti ultra-cattolici”. Non è così, io ho parlato solo di testi delle scuole superiori che, notoriamente, non sono il massimo della ricerca scientifica ma solo degli strumenti divulgativi. “Certe cose” si trovano eccome, nella ricerca storica seria e nei documenti, per rimanere alla storia recente. Per demolire il mito del Risorgimento basta leggere i verbali del Parlamento Subalpino. Quindi si tratta di fatti, non di tesi. Ma quando certi fatti, assolutamente rilevanti per l’interpretazione della storia, vengono trascurati dai testi scolastici, ci si deve porre delle domande.
    2) Il complottismo non rientra nel mio orizzonte culturale, un po’ perchè tecnicamente improbabile, ma soprattutto perchè puzza di gnosticismo. Però questo non toglie che le domande io me le debba fare. Le risposte, più che dalla teoria del complotto, credo possano venire da un buon saggio di teologia della storia.
    3) Se per dimostrare le presunte aporie del mio ragionamento mi tira fuori che i cinesi non sono tenuti in coscienza da quelli che noi chiamiamo i 10 comandamenti, perchè portatori di un diverso sistema etico, con la medesima logica ineccepibile dovremmo anche smettere di interferire con la lapidazione delle donne stuprate (perchè incinte) nei paesi musulmani, perchè il loro sistema etico-religioso è diverso dal nostro e per loro è giusto fare così. E con quale diritto si protesta contro le esecuzioni capitali, che so, in Cina o in Iran, se in quei paesi hanno altre leggi e altri sistemi etici? E che dire degli stermini di massa, da quello degli armeni a quelli degli ebrei? I nazisti avrebbero potuto dire che il sistema etico a cui facevano riferimento non era quello cattolico, ma il sistema della volontà di potenza di Nietsche, della legge del più forte e della selezione delle specie di darwiniana memoria, approvato dal voto del popolo tedesco. Lo sterminio era quindi l’applicazione dei loro principi morali.
    Non ha mai sentito parlare di diritto naturale?
    4) Per quanto riguarda l’aborto, la scienza (non la Chiesa) ha dimostrato che quello che c’è nella pancia della mamma è un essere umano, innocente. E non vedo perchè lo Stato debba facilitarne e finanziarne la soppressione, anzichè finanziarne e facilitarne la sua venuta al mondo.
    E comunque, al di là di tutto, complimenti ai ragazzi di Loreto. E complimenti alla Chiesa italiana, che ha silenziosamente preparato questo grande evento.

    (Marco C.)