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“Perchè andare a Loreto… “

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Sono partiti alle 5 del mattino, venerdì 17: scarpe da ginnastica, magliette leggere, con l’impronta del piede del pellegrino e la scritta: Loreto! Sono partiti pimpanti, ragazzi e ragazze, adulti, recando la conchiglia come a Santiago de Compostela, ma prima di arrivare, al colle di Loreto dovranno fare 380 chilometri di marcia!

Erano in 120 da Castelnovo ne’ Monti, da dove secoli fa era partito un ragazzo di 15 anni, sordomuto, che andava al Santuario a chiedere un miracolo. L’ha ottenuto, al ritorno, nella città di Reggio Emilia: pregando gli era cresciuta di colpo la lingua e aveva ritrovato l’udito. Tutta la città ne era stata testimone: il ragazzo era il garzone di macellaio, che la gente ben conosceva.

Ma questi giovani non sono partiti per Loreto in cerca di miracoli: vanno ad incontrare il Papa, nella Casa di Maria, un cammino di fede, di speranza! Non tutti quelli che li vedranno passare, capiranno forse il loro camminare sotto il sole che spacca le pietre o l’acqua che penetra le ossa. Il loro essere sulla strada non è quello di Kerouac, l’on the road senza una meta precisa: è un cammino d’amicizia, preparato nei campi estivi in oratorio o nel volontariato, in una ricerca di senso o di Dio, che alcuni forse avvertono ancora lontano o problematico ma che potranno incontrare nella bellezza dei luoghi che attraverseranno, nel volto delle persone che li accoglieranno o che si chiederanno, stupiti, il perché della loro fatica. A Loreto con il Papa ritroveranno il volto dell’Italia giovane!