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Chiudi le ali… non si vola! La risposta del sindaco

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E' con immenso dispiacere - questo il sentimento che ci sentiamo di mettere in primo piano - che annunciamo che l'edizione 2007 di questa splendida manifestazione non potrà avere luogo.

Splendida manifestazione non solo e non tanto secondo noi, ma anche secondo l'unanime opinione di chi da diversi anni ha vissuto e apprezzato momenti davvero particolari e ricchi di significato: gli amici diversamente abili che grazie ai mezzi a disposizione (dagli elicotteri ai fuoristrada) hanno potuto godersi la sommità della Pietra di Bismantova, i numerosi e preziosi volontari (Soccorso Alpino, Polizia di Stato, associazioni di volontariato locali, singoli che hanno dedicato passione ed energia), gli anziani e i bambini, le famiglie e le compagnie che dai dintorni come da molto lontano hanno frequentato, amato, atteso di anno in anno un evento particolarissimo quanto suggestivo e pressoché unico.

E per il 2007? Manifestazione pianificata, data fissata, numerosissime persone pronte per quello che ormai viene considerato un appuntamento da non perdere: tutto normale sino alla nota ordinanza del sindaco che vieta il transito sul consueto e storico sentiero che in pochi minuti conduce in vetta.

Tale sentiero è di assoluta importanza per il buon svolgimento di “Apri le ali… e poi vola”, per diverse ragioni, non ultime quelle legate alla sicurezza e alle connesse responsabilità, considerando anche l'inadeguatezza (almeno al fine qui in questione) del percorso alternativo realizzato a seguito del divieto.

Più volte ci è stato comunicato che, al termine dei lavori di ripristino della situazione di sicurezza (ritenuti necessari per il pericolo della caduta di pietre), l'ordinanza sarebbe stata tempestivamente rimossa. Più volte abbiamo chiesto, per evidenti ragioni organizzative, l'indicazione della tempistica necessaria per il ritorno alla normalità, ottenendo sempre come risposta la rassicurazione di tempi rapidi; sino al momento in cui si è reso necessario posticipare la data della manifestazione da metà luglio a metà settembre. Di nuovo, a tal punto, abbiamo domandato che i lavori venissero eseguiti con l'anticipo sufficiente a compiere tutti i passi necessari (la “macchina” da mettere in funzione non è poi così semplice), confidando che l'esecuzione degli stessi avrebbe avuto come conseguenza la riapertura del sentiero. Per quanto ci risulta, i lavori sono stati eseguiti e terminati; quanto invece alla rimozione del divieto di transito imposto dal Comune… ancora nulla di fatto.

Morale: “Apri le ali… e poi vola” edizione 2007 non si può fare e non si fa. E allora?

Non è questa la sede per valutazioni tecniche sull'effettiva necessità o opportunità dell'intervento sul sentiero, né per considerazioni sui possibili impatti turistici, economici e di immagine di un tale provvedimento per una tale durata sul nostro paese e sulla nostra zona, né tanto meno per mettere in campo argomenti di natura politica o altro.

Detto ciò (a scanso di possibili eventuali malintesi), questa è però - questo sì - la sede per due semplici domande: 1) se i lavori sul sentiero sono stati eseguiti, perché vige ancora l'ordinanza che ne vieta l'utilizzo? 2) se nonostante l'esecuzione dei lavori c'è ancora il divieto, dobbiamo supporre che la situazione resterà così a tempo indeterminato, impedendo anche l'edizione dell'anno prossimo e di quelli a venire?

Dispiacere, questo (lo dicevamo all'inizio) il sentimento che prevale in questa fase, costretti come siamo a rinunciare a qualcosa che crediamo bello e buono, costretti a comunicare la situazione a tanti che attendevano di ritrovarsi sulla Pietra per un'altra edizione piena di gioia e densa di significati, costretti a questo punto anche a dubitare per il futuro.

Certo - si dirà - non è la fine del mondo, altre manifestazioni possono essere pensate e organizzate in vari luoghi e con finalità altrettanto importanti. Vero. Diventa però piuttosto difficile pensare a qualcos'altro di altrettanto unico.

Allora vogliamo mettere in campo un altro sentimento: la speranza. Almeno la speranza, a questo punto, per gli anni a venire, almeno la speranza di poter dire a tanti amici e volontari che si tratta solo di uno stop momentaneo e che nel 2008 ci potremo ritrovare ancora insieme sulla Pietra.

Con i migliori saluti.

(Marco Baroni, presidente Sottosezione U.N.I.T.A.L.S.I. Castelnovo ne' Monti)

10 COMMENTS

  1. Iniziativa bella e buona
    Caro Marco, di rado Ti si vede sul web… per questo, NON mi lascio sfuggire l’occasione per dirTi GRAZIE! Il Tuo impegno e la passione che metti nel presiedere l’UNITALSI lascia senza parole. L’iniziativa di cui parli è bella e buona, NON solo a parer Tuo! Forse, era ancor prima dell’anno 2000 quando accettasTi la mia idea di proporre la voce “capriolo” nel menù del pranzo al Parco Tegge… e da allora lo hai quasi preteso (e avuto) purtroppo tutti gli anni… Scopo di quel pranzo annuale che organizzavi era, tra gli altri, quello di raccogliere fondi per l’iniziativa in questione. Ma quest’anno, se ho ben capito, hai comunque in serbo un qualcosa di grande, anzi grandioso, che porterà, io credo, più di 1000 commensali al Parco Tegge! Peccato che Tu, parlandone, tempo addietro, non mi abbia autorizzato a parlarne con gli organi di stampa! Io, come sempre, Ti obbedisco! Grazie, Marco, per tutto ciò che fai per le persone “normali” e per quelle “diverse”… Ma poi, come dice quel programma radiofonico, “DIVERSE DA CHI?”.
    Un abbraccio dal Tuo indegno amico,

    (u.)

  2. L’Amministrazione comunale faccia chiarezza!
    Ha ragionissima l’UNITALSI a lamentarsi della mancata riapertura del sentiero normale di salita alla Pietra che ha provocato l’annullamento della manifestazione “Apri le ali e poi vola”.
    Elenchiamo un po’ di date per verificare l’inefficienza dell’Amministrazione comunale in questa vicenda.
    Il 14 maggio 2005 l’assessore Nuccia Mola lancia un grande progetto per il riordino della Pietra e il suo rilancio.
    L’8 giugno 2006 i Vigili del Fuoco procedono al disgaggio di massi dalla parete nella zona in cui si era verificato un incidente mortale.
    Il 18 novembre 2006 il sindaco emette l’ordinanza di chiusura del sentiero tuttora in vigore.
    Il 19 maggio 2007 il Comune risponde a chi protesta per la persistente chiusura che ci sono i soldi per un intervento risolutore, che i lavori inizieranno entro 15 giorni e che servirà una settimana per effettuarli; fatti i conti entro metà giugno 2007 il sentiero dovrebbe essere riaperto.
    In realtà il sentiero resta chiuso perche i tempi saltano e soltanto il 7 luglio 2007 il Comune comunica che i lavori inizieranno il 16 luglio, che sono già stati assegnati ad una ditta esperta e che saranno eseguiti in 15 giorni.
    Fatti i conti si pensa che ai primi di agosto il sentiero riaprirà!
    Ma così non è perchè l’UNITALSI deve rinviare la manifestazione “Apri le ali” a settembre e il CAI deve annullare la dimostrazione di salvataggio in parete prevista per il 29 luglio.
    Ad oggi, 7 settembre 2007, il Comune non ha dato pubblicamente una sola spiegazione dei ritardi accumulati in questa vicenda che ha chiuso la Pietra ai più (sì, lo sappiamo che esistono anche altri sentieri per accedere alla sommità!!!) per tutta questa estate 2007.
    Siamo convinti che se le difficoltà operative venissero spiegate, anzichè essere tenute nascoste, la gente potrebbe anche capire. L’alternativa è quella di essere considerati semplicemente inefficienti ed accidiosi.

    (Pietro)

  3. Allucinante!!!
    In questo momento sono diviso tra l’amarezza e l’incredulità… che si debba rinunciare ad una delle manifestazioni più belle organizzate nella nostra montagna e soprattutto nel luogo che meglio la rappresenta (la Pietra). Mi sembra un insulto a tutte le persone meno fortunate di noi che aspettano questo momento unico di anno in anno.
    Tutto grazie ad una scelta molto criticabile fatta dalla nostra Amministrazione comunale e in primis dal nostro sindaco Marconi, al quale vorrei ricordare che da che mondo è mondo i sassi si staccano dalle montagne, è il naturale corso degli eventi contro il quale nulla si può fare. Nemmeno un’ordinanza insulsa può fare in modo che ciò non accada.
    Ringrazio gli amici dell’UNITALSI per quello che hanno fatto in passato e continuano a fare quotidianamente e spero che la loro lettera aperta possa generare un acceso dibattito su Redacon perché tutto ciò è semplicemente scandaloso e mi aspetto anche una risposta da parte del sindaco (sempre che non sia troppo impegnato nel business comunale) ricordandogli un passato di partecipazione attiva nell’UNITALSI…
    Concedetemi un ultimo sfogo! Nella lettera aperta non si entra nel merito dell’impatto che il provvedimento ha sul turismo e sulla valorizzazione del nostro territorio, ma dopo l’estate appena trascorsa credo che ci sia bisogno di ben poche parole. Il turismo è in netto calo (e hanno voglia gli amministratori a dire che non c’era un posto letto libero…chiedetelo ai commercianti!) e l’offerta di manifestazioni e quant’altro è stata del tutto deludente… ma su questo argomento mi aspetto le solite parole vuote e di circostanza che però non risolvono i problemi.
    Saluto tutti i lettori con l’augurio di poterci trovare insieme all’edizione 2008 di “Apri le ali…e poi vola”.

    (C.G.)

    P.S. – Consiglio a Marconi di contattare i suoi colleghi di Trentino e Val d’Aosta, che le montagne non le chiudono mai, per qualche suggerimento su come uscire da questo “cul-de-sac”.

  4. Che vergogna!
    Peccato davvero per la manifestazione annullata… Mi aggrego al coro dei delusi per due motivi:
    – “Apri le ali e poi vola” è una ventata di speranza che questa volta vola via… dopo essere rimasta in forse e in sospeso per troppo tempo. Male, caro sindaco, non si fanno promesse se non si possono mantenere: ho il forte sospetto che da tempo sapevate già che il sentiero non sarebbe stato riaperto in tempo! Perchè illudere la gente?
    – la nostra bella Pietra sta ricevendo un trattamento indegno: non è un mostro da ingabbiare ma una bellezza naturale unica da valorizzare. Ma l’Amministrazione non si preoccupa di ciò… e in questo caso lo ha dimostrato alla grande!
    Che vergogna!

    (S.B.)

  5. Peccato, ma diciamoci tutto
    L’evidenza dei fatti è semplicemente sconfortante.
    Già a maggio scorso, in occasione del passaggio del Giro d’Italia, mi ero fatto carico, personalmente e pubblicamente, di evidenziare l’assurdità di avere chiuso la più bella, importante e suggestiva emergenza dell’Appennino e del (sic) Parco Nazionale! Come di prassi, fui tacciato di “polemica” ed un bel “comunicato stampa” del nostro Comune tranquillizzò “media” e cittadini sul fatto che era tutto normale e… nell’interesse nostro, e che in pochi giorni, prima della stagione turistica, tutto sarebbe stato risolto.
    Alle belle parole non hanno però fatto seguito i fatti.
    Da mesi, a breve sarà un anno, aumenta lo smarrimento per l’incapacità di ammettere con umiltà “il peccato originale”, ciò che è evidente a tutti:
    – la decisione di chiudere il sentiero di accesso alla Pietra di Bismantova è stato un madornale errore, frutto di una reazione superficiale ed affrettata ad un allarme ingiustificato, o, per meglio dire, sproporzionato e totalmente decontestualizzato dalla natura del territorio: la montagna;
    – il tratto di sentiero “incriminato” non è né più né meno pericoloso del sagrato dell’eremo o di tutti gli altri punti circostanti la rupe. Prova ne sia che dal novembre scorso (2006) lì nessuna pietra è “naturalmente caduta”; quelle rinvenute dai pompieri di Reggio erano state staccate dall’uomo (forse da loro stessi) nell’(inopportuna) azione di bonificare una parete di per sé, e ad ogni anche inesperta evidenza, era da lasciare stare in pace senza interventi invasivi nella naturale evoluzione dei fenomeni.
    Viceversa, nel frattempo, qualche sassolino è caduto (come sempre è stato e sempre sarà) in altre zone regolarmente aperte alla fruizione pubblica, ma i frequentatori abituali, saggiamente, ben si guardano da informare sindaco e pompieri… e ciò neppure sotto tortura…
    Una beffa, o un paradosso, a seconda da dove la si vuole guardare.
    Il cosiddetto “sentiero alternativo” che parte dal sottostante deposito AGAC affrettatamente riscoperto dal CAI, più volte richiamato come “soluzione”, è in verità un’autentica stupidaggine, impercorribile, infido e pericoloso. Si è addirittura verificato che gli stessi componenti di una “gita CAI” qui accompagnata in salita si siano rifiutati poi di ripercorrerlo in discesa, preferendo telefonare all’autista del pullman per farsi recuperare dalla parte opposta della Pietra, a Campo Pianelli!
    Spero che, unicamente per non ammettere con umile sincerità l’errore e in egoistica difesa di amor proprio, non ci si inventino soluzioni creative e finalizzate solo a dimostrare che bisognava comunque “fare qualcosa” per giustificare l’anno di chiusura, tipo uno sbarramento antivalanga in acciaio e calcestruzzo, un tunnel, o, si sente dire, un ponte tibetano che colleghi due teste di ponte del sentiero tradizionale, evitando i 30 metri oggetto di preoccupazione. In quest’ultimo caso suggerirei di affidare il progetto all’architetto Calatrava, giusto per non sfigurare con i signori della pianura che ci hanno fatto questo bello scherzo…
    Nel frattempo avviso i sindaci della montagna di non organizzare uscite dei pompieri di via Canalina sul sentiero delle cascate del Lavacchiello, di Pietratagliata, di S.M. Maddalena, del Gendarme, del Cusna, dell’Alpe di Succiso, della Decouville di Ligonchio, del Passone, perché, se qui alla Pietra hanno dato un tal avviso di pericolo imminente, lì chiederebbero al Prefetto o al Presidente della Repubblica la chiusura perpetua…
    Come co-organizzatore invece delle 7 edizioni precedenti di “Apri le ali e poi vola” assicuro Marco e tutti gli amici dell’UNITALSI che questa giornata di festa, amicizia e solidarietà mancherà moltissimo anche a noi. Quando si interrompe una storia o una iniziativa di successo, oltretutto consapevoli che la Pietra non ha in realtà nessun rischio superiore al passato ma che la presenza di un’ordinanza di chiusura e pericolosità porterebbe a carico degli organizzatori responsabilità formali insopportabili, rimane l’amaro in bocca; ma è poi lo stesso sapore che tutti sopportano dal novembre scorso …
    Anch’io preferisco non trattare qui, in questo momento dedicato alla manifestazione “Apri le ali e poi vola”, l’analisi del danno economico, turistico, d’immagine e di libera fruizione della principale attrattiva naturalistica del nostro comune.
    I confronti con altre realtà in cui i “motori” del turismo vengono curati, valorizzati e “amati” sarebbero semplicemente impietosi.
    A questo senz’altro provvederanno, mi auguro con lucidità e competenza e nelle sedi appropriate, i rappresentanti eletti ed incaricati di amministrare la nostra comunità e valorizzare il nostro territorio.
    Un cordiale saluto, sperando che nel 2008 le “questioni di montagna” vengano gestite con il buon senso dei “montanari”…

    (Francesco Dalla Porta)


  6. Chiedere spiegazioni alle autorità comunali??? In questo periodo!?!? Non hanno tempo da perdere.. sono impegnati ad appoggiare e divulgare le candidature per le elezioni del Partito Democratico… I cittadini vengono in secondo piano…

    (Matteo B.)


  7. E’ sempre stata un’ottima occasione per incontrare il mio amico Andrea di Spezia. Una giornata dove potevamo accoglierlo tra le nostre montagne, visto che solitamente è lui che mi ospita al mare… Mi spiace dovergli dare la notizia. Grande Marco, di gente come te se ne trova davvero poca in giro.

    (S.S.)

  8. @RRisponde il sindaco#R
    @RRispondo volentieri e doverosamente alla lettera aperta degli amici dell’Unitalsi, con i quali ho partecipato a diversi pellegrinaggi a Lourdes. Prima di tutto vorrei ringraziare a nome dell’intera comunità civile questa importante associazione di volontariato che si occupa dei malati e di molti emarginati della nostra montagna. Confermo all’Unitalsi la gratitudine ed il sostegno dell’intera Amministrazione comunale. Condivido tutte le affermazioni, e le sottoscrivo, sull’importanza, sulla sentita partecipazione e sulla “bontà” della manifestazione “Apri le ali e poi vola” alla quale ho quasi sempre partecipato. In molti commenti a questa lettera sono evidenti invece la disinformazione e la polemica gratuita alle quali ovviamente non risponderò sia per rispetto all’Unitalsi, sia perchè penso sempre dì più che occorra fare politica ed amministrare con serietà e pacatezzza, senza urlare, polemizzare gratuitamente ed offendere chi non la pensa come te. La scorsa settimana, intervistato da un noto quotidiano locale, ho spiegato che i lavori effettuati nel mese scorso hanno evidenziato nuovi problemi di sicurezza sul sentiero in oggetto, che erano e sono in corso appprofondamenti tecnici e giuridici con il parco nazionale ed altre istituzioni competenti e che avremmo incontrato Cai e Soccorso alpino il 12 settembre prossimo per confrontarci sulle soluzioni più idonee alle problematiche della sentieristica di Bismantova. Domani mattina incontreremo il presidente del Parco e mercoledì prossimo il Cai ed il Soccorso Alpino. Successivamente insieme alle istituzioni interessate e preposte alla salvaguardia della nostra Pietra informeremo i cittadini sulle soluzioni adottate. Il nostro impegno per risolvere rapidamente questa situazione è stato e sarà attento ed intenso ma la situazione è più complessa di quello che si potrebbe pensare; la Pietra non è vissuta dalla stragrande maggioranza dei cittadini come montagna ma come parco pubblico, e ciò complica giuridicamente e “moralmente” non poco le cose per quanto riguarda le responsabilità sulla sicurezza degli accessi. Ma vorrei tornare alla fine dello scorso anno quando il corpo dei Vigili del Fuoco e la Prefettura inviarono al Comune la richiesta di chiudere immediatamente il sentiero che sale dal rifugio alla sommità del nostro sasso dantesco, per il pericolo di caduta di un grosso sperone roccioso. L’Amministrazione comunale ha predisposto l’ordinanza ed avviato tutte le procedure necessarie a risolvere la pericolosa situazione, inviandole alla Regione, alla protezione civile regionale, al servizio tecnico di bacino e alla Provincia. Dopo aver superato numerosi problemi, il Comune ha affidato i lavori di messa in sicurezza del sentiero, con fondi propri, ad una ditta specializzata segnalata dal servizio di bacino (ex genio civile). Purtroppo quando già si pensava all’ordinanza di riapertura dell’ormai famoso sentiero,la conclusione dei lavori ha documentato altri situazioni di rischio e pericolosità. Vorrei ricordare che poco tempo dopo la chiusura, grazie al Cai di Castelnovo ne’ Monti, si era riaperto il sentiero del deposito Agac che porta alla sommità e che quello di Casa Pattino è sempre stato ampiamente fruibile. L’Amministrazione comunale, unitamente alla Provincia e al Parco nazionale, ha poi affidato alle nostre università lo studio geomorfologico e geomeccanico di Bismantova per monitorarla e salvaguardarla. Nessun ritardo, quindi, nessuna leggerezza, ma piena presa in carico delle proprie responsabilità. Appuntamento dunque alla prossima edizione di “Apri le ali e poi vola” e ad una Pietra di Bismantova , territorio del Parco nazionale, fruibile seppur con le dovute precauzioni che la montagna richiede e sempre più simbolo della nostra montagna.
    A presto.

    (Gian Luca Marconi, sindaco del Comune di Castelnovo ne’ Monti)#R

  9. Domanda al sindaco
    Il tratto di Pietra in questione è sotto controllo, visionato, monitorato da ben più di un anno, almeno dai primi di giugno 2006 quando è stato effettuato il primo disgaggio. E’ possibile che i nuovi problemi siano emersi solo in questo ultimo mese? Che controlli sono stati effettuati nei 14 mesi precedenti?

    (Pietro)

  10. Risposta a Pietro
    I controlli precedenti nel 2006 sono stati eseguiti dal SAT dei vigili del Fuoco con cui, su inziativa dell’assessore all’ambiente, il Comune ha sottoscritto una convenzione in scadenza. Lo sperone roccioso instabile, oggetto dell’ordinanza segnalato dal SAT e dalla Prefettura di Reggio, è stato messo in sicurezza negli ultimi lavori eseguiti. Abbiamo però fatto in questa ultima occasione un controllo su tutto il versante a monte del sentiero, anche sopra all’Eremo, e sono emerse nuove problematiche che onestamente non ci aspettavamo. Le stiamo affrontando, anche da un punto di vista tecnico-giuridico per quanto riguarda la sicurezza, la responsabilità e l’opportuna segnaletica informativa dei rischi, da installare prima della riapertura. Ti assicuro che stiamo lavorando attentamente sul tema Bismantova.
    Ciao.

    (Gianluca)