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Castelnovo / Don Giordano Goccini editorialista

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L'ultimo numero del settimanale della Chiesa reggiano-guastallese "La Libertà", n. 30, datato 8 settembre, in questi giorni in edicola, ospita in prima pagina un editoriale di don Giordano Goccini, viceparroco a Castelnovo ne' Monti.

Don Giordano è stato l'ideatore ed artefice della marcia che, a tappe forzate, ha condotto, dopo due settimane trascorse "a suon" d'una trentina di chilometri a piedi al giorno, un gruppone di circa 120 ragazzi al grande raduno di Loreto a cui ha preso parte anche il Papa Benedetto XVI.

Nel suo scritto don Giordano affronta una questione cruciale, che il titolo annuncia con chiarezza: "I giovani: una straordinaria energia per una nuova primavera".

"L'evento di Loreto ci suggerisce alcune riflessioni 'a caldo'. Non ci sono solo i giovani che imbrattano i muri delle vie del centro e che offendono gli anziani e li scaraventano giù dalle scale, che guidano ubriachi all'uscita dai locali e ritengono che sia loro tutto dovuto. Ci sono altri giovani", scrive. "Quelli che abbiamo visto saltare di gioia all'arrivo a Loreto, piangere di commozione, stringersi in un abbraccio senza spazio nè tempo".

Il problema, dice don Giordano, è incontrare esperienze, proposte, persone significative. "I giovani hanno una straordinaria energia: a noi tocca proporre con forza delle strade credibili e autentiche e percorrerle con loro. Poi loro faranno il resto, coi talenti e la loro sete di ricerca interiore... ".

Ed ecco dunque il nodo della pastorale giovanile: "Loreto ci obbliga a ripensarla in termini di fiducia da accordare e di energie da investire".

Sono tre, a parere del giovane sacerdote montanaro - che nei giorni di cammino ha condiviso in tutto e per tutto le giornate dei ragazzi, facendosi concretamente uno di loro - le piste di riflessione: "Uno: i giovani che hanno una cultura, cioè un universo di valori e punti di riferimento molto diversi dalla nostra: ragion per cui occorre chiedersi se e come ri-tradurre il Vangelo in funzione dei mutati stili di vita".

Continua don Giordano: "In secondo luogo dobbiamo chiederci cosa bisogna proporre loro. Cos'è che fa presa sui giovani? Credo basti tornare alla freschezza della narrazione evangelica, alla forza che troviamo negli incontri con Gesù. Proviamo a proporre il 'Vangelo' invece dei 'valori del Vangelo'".

Infine: "Tutto questo presuppone la capacità di vivere in un mondo che non è lineare nè ordinario, ma complesso, pluralista, a volte contraddittorio. Perciò la proposta evangelica dovrà essere porta con gradualità, nel tempo, accettando la fatica di accompagnare questo lungo e talvolta tortuoso cammino". "Solo così si potrà sperare in una nuova primavera della pastorale giovanile: un tempo faticoso ma entusiasmante, da vivere senza perderne un attimo".

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Qui il riassunto completo dei pezzi che compaiono questa settimana sulla "Libertà".