Home Cronaca Da tutta la penisola a Toano per apprendere l’arte di Gazzotti

Da tutta la penisola a Toano per apprendere l’arte di Gazzotti

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Mica te lo aspetti, a Toano, di incontrare in questo versante d’Appennino gente un po’ da tutta Italia. Il merito? Di un artigiano che non cerca i clamori della cronaca e che, abbiamo scoperto noi pure, quasi per caso. Eppure, ci è invidiato in tutto il bel paese.

Il “Laboratorio del restauro” di Toano (via Provinciale ovest, 9) di Giovanni Gazzotti è tutto questo e, forse, di più. Un giorno auspichiamo di potere anche intervistare il fondatore. Giovanni, appunto. Però, vorremmo raccontare dell’eccellenza della sua arte prendendo spunto da un episodio insolito: quello di sentir parlare, a Toano, gente con accenti decisamente 'forestieri'.

Cosa è accaduto? In primis, la scorsa estate, è andato in scena “Il ciclo della calce”, un corso di venti ore che si è proposto di fornire gli strumenti operativi e le conoscenze necessarie per affrontare i temi propri della fabbricazione artigianale della calce aerea, in forma di grassello, e del suo impiego nella progettazione ed esecuzione di malte, intonaci, figure architettoniche, pitture murali e altro, nei campi dell’architettura, del restauro e dell’arte.

Si legge su Tuttomontagna, in proposito: “I quattro elementi che governano e conformano il nostro pianeta - terra, fuoco, acqua e aria - sembrano condensarsi nel materiale che rappresenta per antonomasia il mestiere e l’arte del costruire: la calce aerea. Vi è del magico nel cogliere un sasso dalla terra, cuocerlo e demolirlo al fuoco, renderlo plastico con l’acqua, lavorarlo secondo
volontà e riottenerlo solido grazie all’influsso dell’aria”.

Poi, dopo il corso, si è svolta anche la festa della calce e, nel week-end successivo, il 16 e il 17 giugno anche un workshop dal titolo “Marmo e arenaria”, promosso dalla Accademia delle belle arti di Carrara e da quella di Napoli, dal Laboratorio scultura Carrara marmi e da altri prestigiosi enti.

Tra le persone salite a Toano, Ylenia Bisaglia di… Padova.
“Assieme ad altri otto ragazzi (laureati ingegneri, architetti o diplomati) in cerca di occupazione – spiega Ylenia a Redacon – stiamo svolgendo un corso triennale, di 900 ore, che si concluderà nel 2008, promosso dal Centro provinciale di istruzione professionale edile di Padova. Obiettivo? Formare al restauro di affreschi, materiali lapidei pietra, murature, legno. Il corso è particolare perché… introduce il discorso cantiere scuola da subito”.

Chi i docenti?
“Diversi – risponde Ylenia – esperti di legislazione, architetti, progettisti, consulenti nell’ambito restauro e, tra questi, Gianni Gazzotti di Toano”.

E come siete capitati a Toano?
“Ci invitò qui a inizio corso e dobbiamo dire che è stata una bellissima esperienza. La sua è un’isola felice un restauro che sa fare solo lui. Colpisce per la sua ortodossia per l’ambiente e il sapere fare tutto da sé, senza usare materie prime di sintesi chimica”.

Quali materiali impiega Gazzotti?
“La calce, i pigmenti, i chiodi, il legno, il ferro… Cose che, comunque, prima di tutto lui produce e testa”.

Di Reggio Emilia, cosa vi ha colpito?
“Il castello di Carpineti, dove è stato eseguito un intervento di restauro corretto e anche la pieve Toano, un bellissimo posto e molto tranquillo. Da noi, nel padovano, si è molto più stressati”.

E gli insegnamenti di Gazzotti saranno presto di utilità: “Dovremo collaborare – conclude Ylenia - col museo degli eremitani, di Padova, noto per i suoi reperti antichi, adiacente alla cappella degli Scrovegni, affrescata da Giotto e vicino alla chiesa degli eremitani, dove nel 2006 si è svolta la famosa mostra sul Mantegna”.

(Studio Arlotti Notizie)