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Abuso e violenza in famiglia dove ci sono genitori alcolisti o tossicodipendenti

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L'Ausl di Reggio sta facendo un grande sforzo per fronteggiare un problema tra i più delicati dell'epoca attuale: la violenza che può scatenarsi in famiglia quando uno o entrambi i genitori sono alcolisti o tossicodipendenti. La AUSL DI REGGIO è impegnata sul fronte della prevenzione e del trattamento di tutti i tipi di abuso e di violenza contro i bambini, i giovani e le donne e nella protezione dei gruppi a rischio; in particolare da qualche tempo viene data molta attenzione ai rischi che si verificano allorché in famiglia c’è alcol o droghe.
L'AUSL di Reggio Emilia, infatti, è attivamente coinvolta in tre progetti europei approvati e sostenuti dalla Commissione Europea
Per favorirne la diffusione l’AUSL di Reggio Emilia ha costituito un Comitato locale.

Chalvi, Tavim e Chapap’s sono i nomi dei tre progetti che si occupano rispettivamente della prevenzione, del trattamento e della costruzione di una rete socio-sanitaria competente per l’abuso e la violenza connesse al consumo di alcol o di droghe. L’abuso e la violenza nelle famiglie correlate alle sostanze è un tema molto complesso, difficile da gestire e trasversale a differenti servizi sociali e sanitari: per le tossicodipendenze, per l’alcolismo, per i minori e per le famiglie e tutto il sistema ad essi collegato. Il gruppo di lavoro racchiude al suo interno pediatri, medici di famiglia, emergenze-urgenze e pediatrie degli ospedali, Sert, Comunità terapeutiche, Servizi Sociali dei Comuni; tuttavia, si sente l'esigenza di creare un legame più forte con il mondo educativo e con le scuole di ogni ordine e grado.

L'obiettivo centrale del lavoro è creare una rete efficace negli interventi ed efficiente, ovvero in grado di utilizzare nel miglior modo possibile le risorse presenti sul territorio: il tema della protezione dell'infanzia in generale, e quella dei bambini che vivono in ambienti a rischio (genitori violenti, consumatori, alcolisti) in particolare, non è un tema da delegare agli specialisti ma che interessa l'intera comunità. Uno dei compiti cruciali del sistema a rete è dunque esportare la cultura del benessere e della cura dall'ambito sociosanitario a quello comunitario.
Nel frattempo è attivato un sito web: www.encare.info specialmente rivolto agli operatori ed tutti coloro che sono coinvolti nella questione.

Al gruppo pilota di studio per Tavim hanno partecipato anche utenti in cura presso il Ceis, con storie caratterizzate da comportamenti violenti e difficoltà nella gestione dei sentimenti di rabbia e aggressività.
Inoltre continua la raccolta di documenti relativi a linee guida/buone pratiche costruite localmente, sul tema violenza domestica e abuso di sostanze.
Infine vanno sottolineate le iniziative di formazione. "Segni e sintomi della violenza nelle relazioni significative: come riconoscerli e gestirli", la violenza nelle relazioni affettivamente significative, è delicato e spesso tenuto sommerso: è difficile riconoscere i segni dei comportamenti violenti, come è difficile affrontarli senza giudizio e senza paura. Tuttavia, riconoscerne precocemente la presenza ed il significato permette da un lato di proteggere i gruppi più a rischio come i bambini e le donne, dall'altro di trattare l'aggressività, promuovendo e potenziando le risorse individuali e sociali al fine di rendere più funzionali le relazioni familiari. Molti insegnanti si stanno ingaggiando.

Dal 19 al 23 novembre 2007 si svolgeranno varie iniziative: Verranno gli esperti europei di Chalvi, quelli di Tavim e così si avrà un convegno internazionale sulla correlazione tra consumo di sostanze, violenza e attivazione delle risorse e delle competenze genitoriale.

Prof. Umberto Nizzoli

(Fonte: Risky-Re: Network informativo sui Comportamenti a Rischio)