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Sulla manifestazione delle comunità montane a Roma

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Dopo la grande manifestazione romana di ieri l'altro a Roma, che ha raccolto una folla stimata in circa 30.000 persone, riceviamo questo contributo da parte di alcuni consiglieri di minoranza nella Comunità montana dell'Appennino reggiano.

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Il comunicato stampa che avete emesso il 9 ottobre sembrava volerci dire che la Conferenza dei Sindaci montani aveva trovato una posizione univoca verso il ridimensionamento delle comunità montane previsto dalla legge finanziaria 2008, così come approvata dal Governo, che comporterebbe l’uscita dalla nostra di ben tre comuni della fascia collinare (Baiso, Canossa e Viano).

Quel comunicato finiva caldeggiando una nutrita presenza alla manifestazione in programma per oggi (ieri l'altro, ndr) a Roma, su iniziativa dell’UNCEM nazionale, ma nell’aprire gli odierni quotidiani locali impariamo invece che tra i sindaci montani non vi è affatto uniformità di giudizio sul futuro che si va profilando per le comunità montane, fino a prendere apertamente le distanze da chi ha ritenuto di partecipare all'iniziativa tenutasi nella capitale.

A sostegno di tale dissociazione, e stando sempre alle notizie di stampa, tra i primi cittadini della montagna c’è chi si dice certo che la norma verrà modificata durante il percorso parlamentare, mentre un’altra voce di opposto segno sostiene che le modifiche introdotte sono indispensabili e inevitabili, e verranno pertanto confermate (quasi a voler innanzitutto compiacere le scelte governative, e a volerle sostenere senza riserve).

Questa innegabile difformità di opinioni non può non preoccuparci perché viene naturale chiedersi quale posizione, su questo particolare e delicato aspetto, la rappresentanza della Comunità montana dell’Appennino reggiano abbia portato a Roma, e intende portare in tutte quelle sedi dove si affronterà il tema.

Già in una nostra precedente nota del 17 ottobre ci eravamo detti contrari a rimostranze generiche e a difese d’ufficio delle comunità contane, vale a dire difese che non fossero concretamente argomentate, e che non avanzassero proposte altrettanto concrete per il contenimento delle spese (problema molto attuale e sentito) perché ci sembra che così facendo si rischi di restare inascoltati e di risultare poco convincenti.

Il discorso vale ovviamente anche per la nostra Comunità montana - che noi vorremmo mantenere nella sua attuale configurazione territoriale - visto che a codesta Giunta non è certo mancato il tempo per fornire dati e formulare proposte, e proprio la mancanza di questo presupposto è una delle cause che ci ha convinto a non aderire alla manifestazione romana, e all’invito a parteciparvi, insieme al fatto che la materia non è mai stata sottoposta al Consiglio comunitario, e noi crediamo invece che quando si va a manifestare occorre avere una precisa conoscenza e consapevolezza dell’oggetto del “contendere”, che specie in questi casi non deve essere possibilmente il frutto di sole valutazioni personali e individuali.

Ora, visti anche i differenti punti di vista emersi al riguardo tra i sindaci montani, ci sembra diventato indispensabile un confronto tra tutti i membri dell’assemblea comunitaria, e rinnovando dunque la nostra tesi in tal senso avanziamo la richiesta di una convocazione del Consiglio che includa l’argomento in discorso, in modo che possa esservi un confronto ampio e collegiale, e ogni consigliere possa dare il proprio contributo di idee e di pensiero su una tematica che è certamente articolata e complessa dovendosi tener responsabilmente conto delle varie esigenze in campo, e possa semmai giungersi a condividere un documento comune.

Nelle citate righe del 17 ottobre avevamo già avanzato alcune nostre opinioni in merito, che qui confermiamo, ma vorremmo discuterle in seno al Consiglio, e ci aspettiamo dunque di poterlo fare al più presto.

(I consiglieri capigruppo di opposizione Riccardo Bigoi, Paolo Bolognesi, Marino Friggeri, Giuseppe Moncignoli, Davide Morani)