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La lettera del Vescovo alle famiglie per annunciare la Visita Pastorale. LA RELAZIONE PROPOSTA AL VESCOVO

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Carissimi,
ancora una volta è il Vescovo a “bussare alla vostra porta, come è già successo con le lettere indirizzate al tempo del Giubileo. Stavolta vi scrivo per parlarvi della visita che farò tra ottobre e dicembre nelle vostre parrocchie: la Visita Pastorale.

So che c’è già una certa attesa, perché l’avevo annunciata come mio impegno prioritario nell’indimenticabile Convegno Ecclesiale della Montagna, e forse vi sarete incuriositi anche a leggere i resoconti a volte avventurosi per le eccezionali nevicate delle Visite pastorali a Cervarezza nell’inverno 2004 e a Villa Minozzo-Toano nell’autunno 2005.

Da quando sono arrivato a Reggio, nove anni fa, non sono state poche le occasioni di incontro, soprattutto di festa, fin dalla inaugurazione della sede di Radionova a poche settimane dal mio ingresso (grazie della citazione!): penso alle Cresime nelle varie zone, la sagra di San Rocco a Piagnolo, l’inaugurazione delle chiese restaurate a Rosano, Gombio, Felina e dell’oratorio di Sant’Anna a Leguigno, l’ingresso di nuovi parroci, la festa al “patriarca” della missione, don Pietro Ganapini, ma anche l’ultimo saluto a otto sacerdoti – A. Lugari, W. Aldini, E. Costi, E. Asti, B. Leoni, B. Guidetti, E. Manfredi, G. Bigi- il ricordo del Card. Sergio Pignedoli a Felina. E come non ricordare i due luoghi per rigenerare lo spirito, il Santuario di Bismantova e il Seminario di Marola? Mi manca però una visita nei momenti più feriali e anche quando si può vedere la montagna “al naturale”, con i disagi della stagione, con i suoi “veri” abitanti e non dei turisti che poi tornano in città.

Ho incontrato più volte i Consigli Pastorali; tuttavia, non ho ancora incontrato tutte le comunità, anche le più piccole, dove ancora qui ci si conosce come in una famiglia, si condividono le gioie e i dolori, le preoccupazioni e le speranze del futuro, l’orgoglio per le proprie tradizioni e la gioia di appartenere alla Chiesa.

Per questo sarà soprattutto una visita alle persone: incontrerò nella preghiera e nello scambio cordiale ciascuna comunità, visiterò alcuni ammalati nelle case. Avremo incontri con i ragazzi del catechismo e i loro educatori, con i giovani e le famiglie, con gli operatori della scuola, del lavoro, del volontariato e gli amministratori della vita pubblica. Insieme, poi, convergeremo come una sola famiglia nella celebrazione eucaristica della Domenica e da lì ripartire con rinnovata speranza e con la forza di camminare uniti.

Con le parole dell’apostolo Paolo vorrei così salutarvi: “Ho un vivo desiderio di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché nesiate fortificati, o meglio oper rinfrancarmi con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io” (Lettera ai cristiani di Roma 1,11-12)

Fin da ora affidiamo il cammino della Visita alla preghiera di Maria, Regina della Pietra di Bismantova, e dei Santi Patroni. Il Signore protegga le vostre famiglie, le vostre comunità e conceda la pace ai nostri giorni.

A presto.

Vescovo Adriano

Reggio Emilia, 12 settembre 2007, festa del Santissimo Nome di Maria

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RELAZIONE DELLA ZONA PASTORALE delle parrocchie di Castelnovo ne’ Monti, Ginepreto, Costa de’ Grassi, Garfagnolo, Frascaro, Cagnola, Rosano e S. Stefano, in occasione della VISITA PASTORALE del vescovo Mons. ADRIANO CAPRIOLI - 9, 10 e 11 novembre 2007

Attorno al centro di Castelnovo ne’ Monti, ai piedi della Pietra di Bismantova, sulle colline e nei pianori, si estendono borgate e paesi che hanno fatto la storia civile ed ecclesiale degli ultimi mille anni. Sono le parrocchie di Castelnovo ne’ Monti (ab. 5.700) al centro e poi, partendo da sud in senso orario, Ginepreto col santuario di Bismantova (ab. 100) Costa de’ Grassi (ab. 214), Garfagnolo (ab. 213), Frascaro (105), Cagnola (370 ab.), Rosano e S.Stefano in Pineto, (comune di Vetto ab. 230 + 143). (Completano il territorio le due parrocchie di Campolungo e Vologno).

Negli ultimi decenni è aumentata la popolazione del capoluogo, mentre nei piccoli paesi sono rimasti in pochi e anziani, (ultimamente sono stabili Cagnola e Rosano); ci sono immigrati da paesi stranieri in numero significativo ma non straordinario. I lavori predominanti sono nei servizi, nell’agricoltura, nell’edilizia, nel commercio e nell’artigianato. Molti lavorano in pianura: studenti e lavoratori rendono rilevante il pendolarismo verso la città.

Tutte le parrocchie sono dotate di chiese e strutture adeguate alle necessità e in buon stato di conservazione; a Castelnovo è in progetto la sistemazione dell’Oratorio per le attività formative; varie canoniche, in assenza del parroco residente, sono utilizzate diversamente, ma non abbandonate.

Attualmente le parrocchie sono unite nelle seguenti Unità Pastorali: Castelnovo con Rosano e Ginepreto; Cagnola con S. Stefano; Garfagnolo con Frascaro e Costa de’ Grassi. La sistemazione è avvenuta gradualmente secondo le necessità del momento e forse va ristudiata.

Il santuario di Bismantova, luogo tradizionale di devozione e di spiritualità, è importante per le confessioni, per la ripresa spirituale di fedeli in crisi e per la pratica religiosa di tanti.

A Castelnovo risiedono 4 sacerdoti che vivono in comunità: don Evangelista Margini, parroco, don Giordano Goccini, viceparroco, don Battista Giansoldati, coll. Pastorale, don Giorgio Valcavi, parroco di Garfagnolo, Frascaro, Costa de’ Grassi; a Cagnola risiede il parroco don Aldo Orienti; presso il santuario di Bismantova risiede il rettore don Edoardo Cabassi. A Castelnuovo ci sono un diacono e un accolito; vari sono i ministri straordinari dell’Eucaristia. Ci sono due comunità religiose femminili una a Castelnovo presso l’ospedale, una presso la Casa della Carità a Cagnola. Una eremita vive la sua vita di consacrazione presso la canonica di Cagnola.

A parte gli stranieri di altre religioni, praticamente tutti sono battezzati. Ma la pratica religiosa e la formazione spirituale, non sono del tutto soddisfacenti. Quasi tutti i ragazzi, dopo la catechesi sono ammessi alla Prima Comunione a 9 anni e a 12 ricevono la Cresima; pochi sono i funerali civili; la frequenza alla Messa domenicale e circa il 15/17 %; C’è un numero discreto di matrimoni religiosi, ma la famiglia vive tutte le difficoltà del nostro tempo: molti sono le separazioni, i divorzi, i matrimoni civili e le unione di fatto.

Prevalentemente la pastorale della nostra zona è impostata come risposta alle esigenze tradizionali della vita cristiana: catechesi, sacramenti, messa domenicale, feste liturgiche, ecc. Nelle parrocchie piccole c’è una discreta cultura comunitaria favorita dalla mentalità di paese; in Castelnovo c’è più individualismo, ci sono spiritualità diverse, gruppi ed esperienze abbastanza caratterizzati e spesso si nota carenza di sensibilità e vita comunitaria e anche, disimpegno di fronte alle responsabilità comuni. Si sono però avviati percorsi ed esperienze, soprattutto con l’Oratorio, che dovrebbero portare a una maggiore vita comunitaria.

Di solito c’è una discreta partecipazione alle varie iniziative parrocchiali, ma non ancora una vera corresponsabilità di tutti nella missione e nella vita della chiesa.

Ciò nonostante la cultura cristiana trasmessa nei secoli ha portato la nostra gente ad avere grande generosità nel servizio, tanto che si è formato ed è attivo un centro di ascolto della Caritas; la Casa della Carità trova collaborazione e disponibilità al servizio ed è punto di riferimento spirituale per tanti; con l’UNITALSI molti sono al servizio di ammalati, anziani e portatori di handicap di tutta la montagna; è sorto a Castelnovo una Onlus chiamata GAOM che promuove servizio e sostegno ad iniziative in favore di bisognosi a fianco dei missionari in varie parti del mondo; così anche fra i laici sono sorte ed attive varie associazioni di volontariato che trovano nei cristiani collaborazione nelle iniziative e sostegno nella formazione ai valori.

La presenza di stranieri ha trovato inizialmente nella comunità cristiana attenzione, accoglienza e solidarietà soprattutto attraverso la Caritas; in seguito la situazione è diventata più difficile. Possiamo però notare che per molte famiglie straniere c’è stata e c’è vera accoglienza e una situazione favorevole per l’inserimento; in Oratorio a Castelnovo il doposcuola è frequentato anche da stranieri; molti albanesi sono cristiani e inseriti nella normale attività pastorale; varie donne dell’est-europeo frequentano la celebrazione della S. Messa e sono ben inserite nelle famiglie. La Caritas continua ad animare l’accoglienza e la solidarietà.

Molte attività pastorali rivolte a tutti danno occasione di incontrare anche non praticanti. La catechesi ai ragazzi (piccoli gruppi a Costa de’ Grassi e la quasi totalità della popolazione scolastica a Castelnovo) prevede incontri sistematici con i genitori; la preparazione al matrimonio è curata da coppie di sposi assieme ai parroci e prevede anche incontri a piccoli gruppi caratterizzati da amicizia e famigliarità fra sposi animatori e fidanzati.

L’Oratorio di Castelnovo, molto attivo nel territorio, è occasione di incontri di formazione rivolti a tutti; soprattutto nell’ambiente scolastico le esperienze dell’Oratorio vengono proposte e diffuse dai ragazzi stessi a tutti, trovando apprezzamento e, a volte, accoglienza.

La coop. Novanta, sorta in ambiente parrocchiale di Castelnovo, tramite Radionova e il sito Redacon, cura la diffusione in tutta la montagna di notizie, esperienze e cultura religiosa.

La popolazione di alcune parrocchie è limitata e si stenta a conservare un minimo di servizio religioso per tutte; fra alcune si sta confermando le scelta della unità pastorale, per altre il riferimento è la parrocchia del centro di Castelnovo sia per le liturgie che per la catechesi, la formazione, le attività di oratorio, la preparazione al matrimonio ecc.

C’è nella nostra zona una buona tradizione liturgica per cui la quasi totalità delle celebrazioni sono più che dignitose con lettori e cori qualificati che sostengono il canto. Da approfondire invece il rapporto fra liturgia e vita.

I cristiani sono abbastanza attenti alla vita sociale dei paesi, ma, negli ultimi anni, divisioni, incomprensioni e altre difficoltà hanno portato a una poca incisività della presenza dei cristiani nella politica; ci sono chiusure e difficoltà di rapporti fra gruppi e persone. E’ vero che si sono instaurati, buoni rapporti fra le istituzioni pubbliche e strutture ecclesiali (parrocchie, oratorio, caritas e associazioni varie…), ma bisognerebbe, da una parte, dare minore importanza alle divisioni partitiche, dall’altra, avere una maggiore consapevolezza del ruolo e della responsabilità dei credenti nella società e sentirsi in missione anche nella politica e nelle amministrazioni per il bene comune.

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