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Il personaggio / Giacomo Gambini, la polizia stradale e le moto Guzzi

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Giacomo Gambini, la polizia stradale e le moto Guzzi. Da una vita un trio inscindibile. Bisogna partire dal lontano, dal 1950 circa, da quando Giacomo (classe 1929) aprì la sua officina in centro a Vezzano dove riparava motori in genere. Ne ha smontato e montato a migliaia nella sua lunga vita di meccanico. A Vezzano se lo ricordano sempre in tuta e sempre alle prese coi motori; lo si può definire un'autentico maniaco del genere, ma quelli delle moto però sono la sua grande passione, in primis assoluto delle moto Guzzi.

E a partire da quegli anni diventò famoso soprattutto per essere il meccanico della polizia stradale, che all'epoca vigilava sulle nostre strade appunto con le famose moto Guzzi, prima con le GTV poi con l'Astore e infine con il mitico Falcone. Non c'era pattuglia in transito sulla nostra statale 63 che non si fermasse nell'officina di Giacomo per un controllo o un saluto e il nostro era subito a disposizione, chino sulla moto con cacciavite e chiavi a verificarne la messa a punto e poi via, il collaudo, fino alla pinetina con l'orecchio attento per controllare il rumore - il canto, in gergo - che doveva essere quello giusto e che lui solo conosceva.

Da allora ne sono passate tante di moto e di poliziotti davanti alla sua officina; lui intanto era diventato, oltre che il meccanico e il consulente, l'amico degli angeli della strada. Ne ha conosciuto centinaia e, a distanza ormai di tanti anni, ancora ne ricorda i nomi e, con un pizzico d’emozione, comincia a sgranare la lunga litania: Tizio, Caio, Sempronio e via.

Un personaggio, Giacomo, schivo, che merita il plauso della comunità vezzanese e non solo, un lavoratore instancabile. Per anni e anche ora, nonostante si stia godendo un meritato riposo (si fa per dire), la sua officina era, ed è, il pronto soccorso dei motori in transito da Vezzano. Una consulenza (vengono da ogni parte d’Italia per vedere i suoi pezzi e a chiedere) e un primo intervento non lo nega a nessuno. Chi transita per il paese pedecollinare lo vede in tuta davanti alla sua officina e non mancano mai gli amici che, mentre lui fa qualche lavoretto, gli tengono compagnia.

Passano gli anni ma lui rimane sempre il solito personaggio, unico, ma importante, e ancora oggi, nonostante la salute non lo sorregga più come un tempo (un'asmetta fastidiosa gli tiene compagnia e guai se non avesse la sua bomboletta di Ventolin sempre alla portata di mano), riesce, e lo fa solo per passione, a recuperare e a rimettere a nuovo moto d'epoca, ovviamente solo ed esclusivamente di marca Guzzi e principalmente Aironi e Falconi.

Con un paio di eccezioni: ha ricostruito per la figlia Giuseppina un Motom del 1959 e sta per completare quello di una Lambretta. Ora sta per ultimare un altro capolavoro: il recupero di un sidecar Falcone, dell’amico Umberto Ceccardi.

Claudio Cocconcelli, figlio di Gianfranco lo storico concessionario Guzzi, dice di lui: "Giacomo negli ultimi quarant’anni ha fatto la storia delle Guzzi, non solo a Reggio. Affermerei che in Italia è l’unico, conosce tutti i pezzi delle storiche moto a memoria, non consulta neanche i cataloghi dei ricambi, conosce tutto dei motori e i particolari quali cuscinetti, le boccole, i perni e i bulloni, le valvole a farfalla dei carburanti, ne conosce perfino le tolleranze e se non trova un pezzo lo costruisce lui col suo tornio a cinghia e nello stesso tempo non disperde quel patrimonio di competenza specifica che la sua lunga esperienza sulle moto della casa di Mandello sul Lario gli ha assicurato. Certo che a siffatto professore la società Guzzi come minimo dovrebbe riconoscere un encomio al merito.

E' anche grazie a lui che si è riusciti a conservare la memoria storica di una moto che ha rappresentato per gli italiani un simbolo di orgoglio nazionale. L’instancabile Giacomo nei giorni scorsi ha immatricolato due falconi rimessi a nuovo e scoppiettanti più che mai; che a vederli fanno la gioia di amatori e non.

Ma la cosa più importante è che, con sua sorpresa, è stato accompagnato alla motorizzazione da due agenti della Polstrada di Castelnovo ne’ Monti - che hanno voluto esserci - in una specie di revival: due Falconi che ritornano sulla strada è sempre un avvenimento. Poi hanno voluto Giacomo con loro per una foto ricordo. Ieri (la moto), oggi (l’automobile): ma ieri e oggi e per sempre Giacomo con gli angeli della strada, i poliziotti, i suoi amici.