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Vetto / “Nobili sbaglia ancora: non abbiamo cambiato casacca”

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Nuovo intervento della minoranza vettese in merito alle dimissioni del vicesindaco Athos Nobili e dell’assessore Roberto Pagani dalla giunta. Ecco il testo integrale.

VETTO (1 febbraio 2008) - Le dichiarazioni che la stampa di ieri attribuisce all’ex-sindaco (e ora anche ex-vicesindaco) Athos Nobili, nella sua contro-replica al sindaco in carica Sara Garofani, contengono un passaggio, rivolto alla stessa, in cui si dice: “Dovrebbe invece essere tranquillissima. Ha dalla sua parte il maggior partito italiano e locale (il Partito Democratico) e, a quanto pare, la stessa minoranza consiliare di centrodestra, visto che, proprio dai banchi dell’opposizione, ha preso addirittura quel Fabio Ruffini che, domenica scorsa, è stato eletto segretario comunale del PD… ”.

Sono parole che possono indurre in errore chi segue le vicende vettesi, e meritano pertanto, e fin da subito, di non restare senza risposta.

C’è una prima cosa da doversi innanzitutto precisare. E’ indubbio che la nostra formazione comprendesse, già dalla sua origine, candidati che si riconoscevano nei valori e nelle posizioni del centrodestra, ma altri ve ne erano di opposto o diverso sentire politico, dal momento che si trattava di una lista civica, e dunque era del tutto naturale che, come tale, potesse avere una fisionomia composita.

La nostra stessa rappresentanza consiliare, uscita dalle elezioni, ha poi rispecchiato quella configurazione - e lo comprova il fatto che un suo componente sia arrivato ai vertici comunali del Partito Democratico - talché non si può parlare di “minoranza consiliare di centrodestra” pur se, come dicevamo, include tuttora esponenti di detta parte politica.

Questo non ci ha tuttavia impedito di svolgere fino ad adesso, come minoranza consiliare nel suo insieme, una opposizione ferma e stringente, e senza “sconti” nei confronti del sindaco e della sua maggioranza, basata sulle cose concrete, e del resto non avrebbe potuto essere una opposizione ideologica e pregiudiziale viste le nostre diverse convinzioni politiche.

Per avere conferma di questa nostra linearità, che è anche motivo di soddisfazione e di orgoglio, basta andarsi a vedere le nostre espressioni di voto in questi quattro anni di vita amministrativa, e le argomentazione con cui le abbiamo sempre accompagnate.

Noi continueremo a muoverci secondo questa logica per l’intero mandato, così da onorare l’impegno che abbiamo preso con gli elettori, e possiamo dunque assicurare i nostri sostenitori che non abbiamo cambiato in alcun modo casacca, passando con chi è stato fino ad oggi la nostra controparte. Si potrà capirlo bene anche dai comportamenti che manterremo in Consiglio comunale.

Lo mandiamo a dire a chi ha già cambiato rotta e vorrebbe lasciare intendere che anche noi lo abbiamo fatto o staremmo per farlo.

Quanto poi a Fabio Ruffini, se, causa il nuovo incarico politico, dovesse d’ora in avanti dissociarsi, differenziare cioè la sua azione amministrativa rispetto a quella che, come minoranza, abbiamo fin qui tenuto, sarà lui, con questa sua scelta, a portarsi fuori dal nostro gruppo.

Ne saremmo dispiaciuti ma questo è il prezzo della chiarezza e della coerenza verso coloro cui abbiamo chiesto a suo tempo di darci fiducia, e che noi non vogliamo in alcun modo deludere.

(Giovanni Ferrari, capogruppo della minoranza consiliare)