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I numeri del Bismantova

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17 spettacoli in stagione per un numero di presenze di 4.014 persone (erano 3.727 quelle del 2006). Teatro per le scuole: 8 repliche per un totale di 1925 presenze tra alunni e docenti. Cinema: 25.257 presenze nel 2007 contro le 22.407 del 2006. “Teatro va a scuola”: 350 ragazzi impegnati negli spettacoli per 2.270 presenze in sala.

Ecco, questi i numeri, nudi e crudi, forniti dalla direzione artistica del teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti, in un incontro con la stampa avvenuto nei giorni scorsi. “Esperienze di altri teatri ci dicono, concordi, che per i primi tre anni una nuova struttura in genere cresce mentre poi possono manifestarsi i primi problemi di mantenimento. Noi, arrivati alla quarta stagione e mezzo, possiamo constatare con soddisfazione di essere invece riusciti a mantenere una scia positiva di crescita”. “Ma – dice Giovanni Mareggini, direttore artistico – certo non ci nascondiamo le sfide e il grande e costante lavoro che occorre comunque fare”.

Mareggini ed Emanuele Ferrari - suo "braccio destro" - si diffondono minutamente sull’attività in corso del teatro. Ma propongono anche riflessioni più ampie. Ad esempio, si chiedono il perché di una certa difficoltà di portare pubblico ad assistere agli spettacoli (si fa l’esempio della danza: “Notiamo assenze importanti, come le stesse scuole che operano nel nostro territorio”, spiega Mareggini). Solo ad alcuni, in verità, perché per altri (quelli che presentano personaggi già conosciuti via tv, l’operetta… ) il problema è casomai inverso: non riuscire a farci stare la gente. Molto apprezzamento per il jazz nel foyer; e molto bene vanno anche le prenotazioni per la rassegna teatro scuole 2008, di cui sono già previste parecchie repliche.

Vogliamo lavorare e coinvolgere di più i giovani. Ci piacerebbe riuscire a costituire una specie di gruppetto che potesse fungere da fucina di idee, per aiutare il teatro ad essere più in sintonia anche con le loro aspettative e perché esso sia uno spazio da loro direttamente vissuto”.

La scuola di teatro va. I due corsi del primo anno sono stati nella presente stagione unificati. “Ora gli allievi sono 15”, dice Mareggini, “e per loro il teatro ha naturalmente dei progetti e su di loro conta”.

Un sogno nel cassetto? “Sarebbe bello in futuro riuscire a costituire qui una compagnia di teatro musicale. Che possa produrre originalmente e portare anche in giro i propri allestimenti”. Comunque, già da ora qualcosa si sta facendo; e ne sentiremo parlare prossimamente.

“Non vogliamo prescindere – afferma ancora il direttore artistico – da un discorso di qualità. Nello scegliere gli artisti cui rivolgerci al momento di buttare giù un programma di stagione (per il quale abbiamo a disposizione la somma di 50.000 euro) dobbiamo tenere conto del numero di spettacoli che vogliamo proporre, della logistica, di vari fattori insomma. Ma niente sacrifichiamo, ripeto, alla qualità. Che crediamo alla fine paghi sempre. Del resto, sarebbe semplicissimo allestire manifestazioni al solo scopo di fare cassetta: basterebbe prendere solo quelle cui vediamo il pubblico affluire maggiormente ed insistere sulle medesime e il gioco sarebbe fatto… Ci conforta, invece, notare che, in linea generale, cresce l’attenzione verso le nostre proposte”.

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Ultima nota, da cui non si scappa, non oggetto del presente incontro. Per funzionare il teatro ha evidentemente bisogno di dindi. Nei giorni scorsi è stato sollevato nuovamente il problema dei costi. Questa chiacchierata informale con la stampa potrebbe fors’anche configurarsi come una prima “risposta”; l’altra, quella ufficiale, verrà ovviamente nella sede propria, il Consiglio comunale, in programma il prossimo 12 febbraio.