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Ici e pensionati agricoli / Casoli: “Ma il sindaco da che parte sta?”. Marconi: “Faziosi”

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Abbiamo letto con attenzione la risposta che il sindaco ha dato al nostro intervento su Ici e pensionati agricoli e ci siamo posti l’interrogativo: "Da che parte sta?".

Evidentemente non da quella dei cittadini se non dà importanza al fatto che un contribuente, a proprie spese ed assumendone i conseguenti rischi, difende nei modi e con gli strumenti di legge il proprio diritto a mantenere, dopo il pensionamento, quell’esenzione dall’ICI di cui aveva sempre beneficiato prima d’allora.

Noi crediamo che, dopo aver espresso rispetto per quella sentenza (come per ogni altra) ed aver preso atto che in uno stato di diritto è consentito al giudice di pensarla diversamente dai consulenti del sindaco, il primo cittadino avrebbe dovuto chiedersi se non si poteva estendere il beneficio anche a chi non ha ricorso, vuoi per la complessità della procedura, vuoi per il suo costo.

Se poi avesse voluto approfondire l’argomento, dato l’interesse che riveste per un’intera categoria di cittadini contribuenti, avrebbe potuto chiedere e chiedersi perché c’è voluto un intervento legislativo (quello dell’ultima Finanziaria) per spiegare ad amministratori e funzionari, forse un po’ distratti, che il pensionato dell’agricoltura, agli effetti dell’esenzione dall’ICI, non ha bisogno di essere iscritto al Registro dell’Impresa, cosa che qualche osservatore più attento aveva da tempo compreso.

Crediamo, inoltre, che avrebbe potuto seguire l’esempio del sindaco di Casina (autorevole rappresentante della Coldiretti) che oggi, smentendo clamorosamente ciò che ha dichiarato il nostro, ha affermato che “a Casina i pensionati agricoli non pagano l’ICI”. E’ una lettura interessante che ci permettiamo di suggerire anche al nostro sindaco.

Né ci sembra apprezzabile trincerarsi dietro i consigli (di pagare) che potrebbero essere giunti da questa o quell’organizzazione agricola: infatti non sembra che fra i criteri di interpretazione di una norma giuridica rientri il parere, pur autorevole e rispettabile, delle Associazioni di categoria. La sentenza in discussione ha aperto una breccia nel muro della fiscalità eretto da vari Comuni. Dirà il tempo chi ha ragione e chi no.

Crediamo però che, allo stato delle cose, il sindaco avrebbe potuto evitare un intervento che, a parer nostro, anziché collocarlo nella legalità come forse ha ritenuto, lo pone su una linea di fiscalismo esasperato che ha trovato purtroppo altre ed altrettanto infelici espressioni (in certe contravvenzioni stradali, nella quantificazione degli oneri d’urbanizzazione, eccetera).

(Umberto Casoli, capogruppo "Lista civica per Castelnovo Monti")

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Capisco che siamo in periodo di campagna elettorale e quindi ogni forza politica debba svolgere il proprio ruolo in modo accentuato: l'intervento della Lista Civica è piuttosto fazioso e forzato. Siamo ovviamente pienamente rispettosi sia della sentenza emessa dalla Commissione Tributaria Provinciale, così come del pensionato agricolo che ha intrapreso il ricorso. E lo siamo anche delle parole del Sindaco di Casina Carlo Fornili, che ovviamente sono personali e debbono confrontarsi anche con il suo ruolo di tecnico per una delle più importanti associazioni agricole, la Coldiretti. Ma resta comunque una posizione unica rispetto a tutti i Comuni della Provincia, ed esiste una ampia letteratura giuridica che invece rimarca come i pensionati agricoli che hanno cessato l'attività sono tenuti al pagamento dell'Ici. La stessa Legge Finanziaria non esenta i pensionati agricoli da questa imposta. Del resto, ribadisco che se così non fosse si arriverebbe ad una situazione discriminatoria: non sarebbe comprensibile perchè un agricoltore in pensione, che pure ha svolto un ruolo importantissimo per l'economia del proprio territorio, in particolare in montagna, dovrebbe essere esentato dall'Ici mentre i pensionati di tutte le altre categorie lavorative, degne di altrettanta considerazione e rispetto, sono invece tenuti a pagarla. Si tratta comunque di questioni che hanno un carattere più tecnico che politico, ed in tal senso restiamo in attesa della conclusione dei vari procedimenti legali sull'argomento, a livello locale ma anche nazionale, che potranno mettere una parola ferma e definitiva su un tema annoso e complesso".

(Gian Luca Marconi, sindaco di Castelnovo ne' Monti)

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Pezzi correlati:
- "No all'Ici rurale" (25 febbraio 2008)
- Ici sugli edifici rurali / Intervento del sindaco di Castelnovo ne' Monti (26 febbraio 2008)

1 COMMENT

  1. La risposta alla domanda del sindaco Marconi… è nella storia d’Italia e dell’Ue
    Gentile signor sindaco,
    la risposta alla domanda che lei si pone “non sarebbe comprensibile perchè un agricoltore in pensione, che pure ha svolto un ruolo importantissimo per l’economia del proprio territorio, in particolare in montagna, dovrebbe essere esentato dall’Ici mentre i pensionati di tutte le altre categorie lavorative, degne di altrettanta considerazione e rispetto, sono invece tenuti a pagarla?” è molto semplice e chiarita da un sessantennio di storia economica e legislativa nei Paesi occidentali.
    PRIMO – L’agricoltura è storicamente tutelata in quanto attività sensibile, primaria e, spesso, bisognosa di difese che altri settori non necessitano (è legata al fattore produttivo terra, che non conosce le economie di scala delle grandi industrie, ad esempio). Questo è dimostrato dalle tante normative a favore e tutela del settore agricolo in ogni Paese occidentale (ma anche nei paesi in via di sviluppo). L’agricoltura rappresenta il primo settore (primario, appunto) capace di porre le condizioni per il successivo sviluppo economico (di secondario e terziario). Lo dimostra l’evoluzione delle nazioni moderne (eccetto quelle a economia petrolifera).
    SECONDO – Se un agricoltore ha vissuto in un determinato contesto normativo e reddituale per una vita lavorativa intera (costruendo, appunto, fabbricati rurali) è alquanto anomalo che al momento della pensione (per altro calibrata su redditi agricoli!) una norma possa intervenire per farlo pagare come non fosse più agricoltore!
    TERZO – Lei per primo nota del ruolo importante per l’agricoltura in montagna: quindi perché “penalizzarli” una volta in pensione?
    Questo mio forte dissenso dalla sua considerazione non toglie la mia stima per le altre cose importanti che sta portando avanti a Castelnovo.
    Con cordialità.

    (Un appassionato di agricoltura)