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La nuova statale 63 secondo la Provincia

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Poca pubblicità (e quindi cittadini in platea che potevano essere più numerosi) ad un incontro organizzato dalla Provincia di Reggio Emilia al teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti. Ieri sera erano presenti per la maggior parte amministratori e tecnici.

Policentrismo reggiano

Sonia Masini, presidente, ha orchestrato il convegno, intervenendo in apertura e punteggiando con altre interlocuzioni la scaletta. Dopo una premessa generale, in cui ha sottolineato la natura “policentrica” della nostra provincia, “caratteristica che ci fa assomigliare più al modenese che al parmense”, con la scelta convinta di puntare su alcuni poli distrettuali forti, come Castelnovo ne’ Monti, “in cui sono presenti servizi di qualità che da qui si irradiano su tutto il territorio montano”, ha annunciato che “ci sono novità sulla nostra statale che dobbiamo fare conoscere”.

I lavori e le correzioni previste

E ha quindi lasciato la parola, per illustrarle, al suo collaboratore Andrea Tagliavini, che è passato dunque ad elencare, in successione, con l’aiuto della grafica proiettata sullo schermo: la bretella di Rivalta, che verrà a chiudere il cerchio delle tangenziali cittadine ed eviterà a chi scende dalla montagna di immettersi nell’imbuto del traffico del centro; la variante di Canali, appaltata; la variante di Puianello, ugualmente appaltata; la variante di Vezzano (che sarà in parte in galleria); la variante della Bettola (galleria); il finanziamento ottenuto per la Bocco-Canala, che, con la sigla dell’accordo Anas-ministero, sarà appaltata entro quest’anno o al più tardi nella primavera 2009 (viene mostrata la lettera del ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro dell’estate scorsa che conferma l’impegno); la razionalizzazione del tracciato in zona Ca’ del Merlo; citato il ponte Calcinara (non meglio specificati gli interventi qui previsti); la variante del Ponte Rosso (previsti tre lotti; il Comune di Castelnovo contribuirà con 600mila euro); il nuovo tracciato da Terminaccio a Cervarezza, con minore pendenza e senza tornanti; la variante di Busana; la variante di Collagna; ed infine il traforo del Cerreto. E’ evidente che, man mano che le opere si avvicinano ai monti, i costi lievitano e i tempi si allungano. Per il traforo la presidente Masini prevede tempi anche di una quindicina d’anni, “ma facendo un po’ per volta, per stralci, ci possiamo riuscire”. La spesa per un complesso d’interventi di questa portata si aggira sui 500 milioni di euro.

* * *

Sul palco c’erano, accanto a Supersonia, Nilde Montemerli, l’assessore provinciale Giuliano Spaggiari, il sindaco di Castelnovo ne' Monti Gian Luca Marconi, i funzionari provinciali Tagliavini e Bussei. In platea notati, oltre a tanti amministratori dell’area politica che governa il reggiano (tra cui i sindaci più direttamente interessati, attraversati dalla statale: Casina, Busana e Collagna), anche alcuni esponenti del centrodestra nostrano, come Dante Simonazzi, Umberto Gianferrari, Marino Friggeri e Alessandro Davoli. Di seguito qualche suggestione raccolta ascoltando i vari oratori.

63 interregionale

Pietro Ferrari ("a nome dei sindacati") ha detto che "dobbiamo considerare la statale 63 nella sua funzione di collegamento interregionale-nazionale". "Secondo noi si deve considerare nell'insieme, fino ad Aulla". Afferma che si devono riprendere i contatti con la Provincia di Massa Carrara.

Non solo infrastrutture viarie

E’ il concetto espresso da Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale, che ha rimarcato come vadano sì previsti e costruiti i collegamenti, ma considerati come fattore di organizzazione del territorio a tutto tondo e non soltanto nude strisce che uniscono luoghi: “In questo senso credo sia corretto che la Provincia abbia inserito gli interventi nell’ambito del Piano territoriale di coordinamento”. Giovanelli afferma che il crinale non ha tanto problemi di carattere economico ma piuttosto demografico: "La nostra montagna soffre per carenza di abitanti".

Imprese

Luciano Correggi, assessore in Comunità montana e presidente dei Gal della nostra Regione, ha posto il tema delle imprese, "che devono essere aiutate nel loro lavoro di commercializzazione dei prodotti".

Il ruolo del Parco nazionale

Nilde Montemerli ha voluto rilevare il ruolo del Parco nazionale, che "permetterà di riposizionare l'area del crinale: non più ai margini della via Emilia ma al centro di un vasto territorio che va dalle zone matildiche al mare". E' l'unica a muovere un rilievo di carattere squisitamente politico, laddove critica l'ex governo Berlusconi il quale, circa la statale, "in cinque anni, dal 2001 al 2006, ha fatto proclami senza ottenere alcun risultato".

Pil? Piq, piuttosto

Non solo Pil, si potrebbe dire, parafrasando un titolo di un programma televisivo. La Masini dice: “Attenzione va posta anche al cosiddetto Piq, il ‘prodotto interno di qualità”. Per sottolineare l’attenzione più complessiva che deve essere dedicata quando ci si appressa al governo del territorio. “Insieme alle infrastrutture dobbiamo anche pensare a valorizzare le tipicità, quei prodotti non riproducibili altrove”, per rendere davvero il territorio – si vuol dire – ricercato e apprezzato per le sue peculiarità (gastronomiche, paesaggistiche… ); e non solo attraversato.

Negli anni passati non sempre la politica ha fatto il suo dovere

Il riferimento è al troppo tempo che trascorre tra un intervento e l’altro sulla statale, che spesso si ritrova praticamente abbandonata a se stessa: “Negli anni passati – dice la Masini – non sempre la politica ha fatto il suo dovere”. Viene ribadita anche in questa sede la difficile situazione di Anas, alle prese con cronici problemi di bilancio. “Cosicchè la Provincia, che non ha mai fatto tante strade come in questi ultimi 5-7 anni, decide di sobbarcarsi un impegno, di lavoro e finanziario, non suo”.

Provincia in crescita tumultuosa, strumenti che invecchiano presto

Sonia Masini ha enunciato che "la nostra provincia è una di quelle che sono cresciute di più, come residenti, a livello nazionale. Oggi siamo circa mezzo milione. Occorre discernere, certo, quelli che sono gli aspetti positivi del fenomeno e quelli che invece lo sono meno. Di certo, comunque, vi è che gli strumenti di pianificazione che si redigono ogni dieci anni arrivano all'approvazione già vecchi". "Il crinale perde abitanti, è vero, ma non possiamo dire che sia separato dal resto della provincia; credo che sostanzialmente abbia tenuto: tanto più se lo rapportiamo ad altri distretti consimili. L'intervento pubblico, con anche l'apporto privato, è stato notevole". "Anzi - confessa - qualcuno dei miei colleghi a Reggio ritiene che forse sia stato anche un tantino eccessivo... ".

Turismo

Ancora Masini-pensiero: "Reggio ha preferito lo sviluppo manifatturiero all'attenzione alle sue bellezze culturale e ambientali. Ragioni anche storiche sono all'origine dei ritardi che verifichiamo oggi nel comparto turistico". "Ora ci dobbiamo applicare anche in questo senso; e dovremo cercare di mirare, a mio parere, alla soft-economy, un'economia leggera, puntando su ambiente, enogastronomia, beni culturali... Abbiamo tutte le potenzialità".

La Pietra di Bismantova

Il sindaco Marconi annuncia per il 18 marzo un convegno sulla Pietra di Bismantova: “In quella sede presenteremo prossime iniziative e prospettive”. Durante la serata la preziosa montagna di Castelnovo è stata citata a proposito di una rivista che l’avrebbe definita “una delle più belle del mondo”. “Siamone consapevoli – è stato detto – è un simbolo per l’intero nostro territorio provinciale”.

Unificare la montagna

Il sindaco di Ramiseto, Dazzi, ha auspicato che la viabilità tenda ad unificare l'area di crinale. Area che è stato oggetto specifico dell'intervento di Claudio Bucci, che, nel riconoscere il "lavoro notevole presentato dalla Provincia", ha richiamato l'accordo tra le province di Reggio e Massa firmato il 2 febbraio 1999 a Fivizzano. Intendendo spingere, riprendendo i concetti espressi da Ferrari, sull'attenzione da porre al tracciato della 63 nella sua interezza, dato che - ha detto - "se si guardano le realizzazioni effettive il piatto piange... ".

"Il modello di viabilità che mi convince... "

"Il modello di viabilità che mi convince - sono state invece le parole di Alessandro Govi, sindaco di Busana - è quella che serve il territorio e non lo taglia fuori con un troppo rapido attraversamento. Non solo viabilità, dunque, ma anche e soprattutto lavoro, che sul crinale manca. In Comune i giovani che vengono mi parlano e mi chiedono piuttosto strade informatiche... ".

Anticipare le prime corriere che vanno a Reggio

Norma Morelli, del locale comitato pendolari, apprezzando il piano di interventi presentato, ha detto: "Chiederemo ad Act di anticipare di 10' la partenza delle prime cinque corse del mattino".

Lo "scivolo" prima del Bocco

Il sindaco di Casina Fornili ha fatto presente il problema rappresentato dal breve tratto di statale che si trova di fianco all'ancora sulla carta e anche stasera pluricitata Bocco-Canala. "Doveva essere un tratto di strada provvisorio. Data la sua pendenza, crea problemi non appena si manifesta il maltempo, com'è puntualmente accaduto nello scorso dicembre, quando anche auto attrezzate sono scivolate e si sono tamponate. Ben venga dunque la Bocco-Canala". Fornili ha inoltre lamentato che non riesce più a dare risposta alle aziende intenzionate a stabilirsi nel suo comune, "dove mancano zone sufficientemente piane". "La montagna cresce dove esiste una buona viabilità".

Lo “schifo” di Sonia

La presidente Masini ha avuto anche parole, non esattamente di elogio, per le tipologie costruttive del nostro Appennino: “Basta fare qualche piccolo confronto – ma penso neppure serva tanto la cosa è evidente – che balza agli occhi la nuda verità: tanti dei nostri edifici fanno veramente schifo”. Pochi giri di parole. Concetto chiarissimo. E ormai, verso la mezzanotte, si era stanchi; e così, esaurite le risposte (anche ad una persona che dopo la domanda se n’era nel frattempo andata senza attendere la replica… ), ha infine chiuso con un bel casalingo e dialettale: “ …e acsè andema a cà… “.

* * *

Vedremo alla fine della storia cosa, quanto e quando tutto questo popò-di-programma troverà effettiva realizzazione. Giusto per tenere ben saldi i piedi per terra.

21 COMMENTS

  1. Please, non solo ss 63
    Premetto che non ero presente alla conferenza/dibattito, pertanto potrei anche scrivere delle cose senza senso al riguardo, che siano state trattate nella serata, ma non riportate nell’articolo di Redacon, peraltro molto chiaro.
    Parto con una domada, che avrei posto se fossi stato presente.
    1) Cosa aspetta la Provincia di RE a sistemare, raddrizzare migliorare il tracciato delle proprie strade provinciali che ogni giorno portano alla Bassa centinaia di pendolari? E la domenica portano in montagna pochi turisti?
    Ben venga lo studio dal tracciato della ss 63, ma guardiamo di migliorare anche quello che già esiste. Non è possibile partire alla mattina dalla Romita in pulman alle 6,00 ed arrivare a Reggio Emilia alle 8,30.
    2) ll famoso e promesso/sbandierato studio di fattibilità della cosiddetta zona gialla a che punto é? Non ha senso proclamare le bellezze della nostra montagna, istituire parchi nazionali, dire che il crinale ora è al centro (di cosa?), se poi nei fatti si continua con scelte a mio parere discutibili a penalizzare chi in montagna vive.
    Occorre invece uno sforzo grande da parte di tutti comuni, Provincia, Parco, Regione (non esiste solo la costa, c’è anche l’Appennino), per costruire un patto territoriale forte, che ci metta davvero nella condizione di determinare noi le scelte da fare e ci dia risorse certe per portarle avanti. Non ci si può ricordare della gente che abita in montagna solo quando c’è CAMPAGNA ELETTORALE.

    (MB)

  2. Siete una voce libera e puntuale
    Esprimo un particolare apprezzamento a questo articolo. Ricco, dettagliato, preciso, neutrale, indipendentemente dai pareri riportati. Una bella cronaca da cui tutti noi abbiamo da imparare. Un grosso grazie a Redacon e ai suoi collaboratori per questo importante e costante servizio alla montagna.

    (Commento firmato)

  3. Ero presente all’incontro
    La redazione di Redacon dovrebbe, quando commenta i fatti, mostrare attenzione a come presenta la realtà. Non so cosa sia il centrodestra nostrano; in ogni caso gradirei essere classificato nello stesso modo con cui sono stati titolati i vari rappresentanti delle istituzioni presenti (sono un semplice consigliere comunale a Busana e nella Comunità montana). Il cronista, forse distratto dall’evento, ha dimenticato che erano presenti anche i consiglieri comunali e della Comunità montana Bigoi e Cagni.
    Detto ciò, ho esercitato la capacità di ascolto oltre ogni limite, imponendomi di non intervenire. Guardare, capire, decidere e agire resta sempre una caratteristica della mia azione amministrativa. Riporto due affermazioni sentite in mezzo al pubblico. La prima che fotografa la sontuosa rappresentazione (pre-elettorale), video e sonora, della nuova S.S. 63 (“Faranno fatica a fare tutto ciò che dicono, hanno solo un mese di tempo”); la seconda che riguarda un’affermazione fatta dal presidente del Parco nazionale rispetto agli impegni scritti dei ministri competenti (passati e recenti) circa il completamento della S.S 63 nel tratto della Bocco-Canala.
    Detto ciò, e dopo aver capito che potremo nei prossimi 30 anni vedere il mare Tirreno da Collagna (il traforo del passo del Cerreto garantirà ai sopravvissuti allo spopolamento della montagna questo spettacolo), mi riservo di decidere, come amministratore comunale, in che direzione sviluppare, pur essendo in periodo elettorale, la mia azione politica e amministrativa.
    In fisica esiste il principio che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria? Credo che la cosa si possa applicare anche in politica!

    (Marino Friggeri, Udc Comunità montana)

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    @CRingraziamo per il completamento dell’elenco dei presenti, i quali non sono stati indicati nel pezzo – speriamo il consigliere ci creda e ci “assolva” – unicamente perchè non individuati da quel distratto di cronista.

    (red)#C

  4. Finalmente si parla di completare la S.S. 63!!!
    Finalmente i nostri amministratori hanno preso decisioni sul problema del completamento della 63! Soprattutto per rispetto delle centinaia di pendolari che ogni giorno dall’alto crinale devono sopportare i disagi di una statale ormai troppo vecchia e in continuo degrado. Mi auguro che dalle parole si passi celermente ai fatti.

    (Commento firmato)

  5. A Pietro Ferrari
    Ma lei lo sa cosa vuole dire fare un buco nel Cerreto? Sa che impatto ambientale avrà? Ha presente che è un parco nazionale? Non è la Modena-Sassuolo!! Vi volete rendere conto che abitiamo in un paradiso, bisogna tutelarlo, bisogna migliorare la viabilità, non distruggere l’ambiente che abbiamo!

    (Mattia Rontevroli)

  6. C’ero anch’io… e pure mi sono astenuto dall’intervenire. Ma qui dico che…
    Come già citato dall’amico Friggeri nel suo sagace commento, ero presente pure io all’incontro, in qualità di consigliere comunale di Ligonchio e consigliere della Comunità Montana. Visto il protrarsi della serata mi sono astenuto dall’intervenire.
    Approfitto di questo spazio per porre tre quesiti.
    1) Tutte le tratte appaltate o appaltabili sono finanziate esclusivamente dalla Provincia e dai comuni, eccezion fatta per la galleria Bocco-Canala (attenzione però alle parole del presidente del Parco Fausto Giovanelli… pure Lunardi l’aveva promessa… ).
    2) Quando in passato si è parlato di una spesa stimabile in 15-20 milioni di euro per il proseguimento della fondovalle Gatta-Pianello sino a Giarola-Collagna la Provincia sosteneva si trattasse di cifre visionarie ed insostenibili.
    Lego i due quesiti in un terzo finale di sintesi: è prevista una spesa di 55 milioni di euro per la sola variante Terminaccio-Cervarezza sulla ss63, 150 milioni per il traforo, altri 50-60 milioni per le gallerie nella zona di Vezzano. E i soldi chi li stanzierà?
    Il “si può fare” di Walter Fitzgerald Obama Veltroni mi pare stia ottenebrando le menti di molta gente…
    Credo che la serata di lunedì sia stata esclusivamente un mega spot elettorale con zero possibilità di realizzazione, se non nelle tratte minori e realizzabili con cifre abbordabili. Il fatto poi che i raccordi verso la ss63 per i comuni di Ligonchio e Ramiseto non siano nemmeno in fase di studio di fattibilità lascia veramente sconcertati…
    Auguro a tutti voi una buona giornata e grazie dello spazio concessomi.

    (Riccardo Bigoi, consigliere comunale di Ligonchio e consigliere della Comunità montana)

  7. A Mattia Rontevroli da Pietro Ferrari
    Non capisco perchè ti rivolgi a me per contestare il traforo sotto al Cerreto, ma colgo l’occasione per chiarire il pensiero che ho espresso in quella serata. In sintesi: o si è tutti convinti (da Roma a Bologna a Reggio e in montagna) che la SS 63 è una strada di collegamento interregionale e quindi di interesse nazionale che merita di essere finanziata con fondi dello Stato, o, se si tratta di strada di interesse solo locale, allora bisogna renderla provinciale, come avvenuto ad esempio per la ex SS 513 e trovare le risorse solo a livello locale.
    Sperando di essere capito voglio anche precisare che io sono favorevole al traforo del Cerreto, che sarebbe solo di pochi metri più lungo della galleria del Seminario, perchè è sicuramente meno impattante un traforo che una nuova strada all’aperto.

    (Pietro Ferrari, resp. CISL montagna)

  8. Promesse irrealizzabili
    Premetto che non ho partecipato all’incontro con la presidente della Provincia Masini. Tuttavia quanto letto e riferitomi da persone presenti non mi esime dal manifestare tutto il mio stupore e dsappunto. Ma come si fa a “promettere” la realizzazzione della galleria del Cerreto entro… 15 anni? Per favore, ci si risparmino gli arzigogoli della politica e soprattutto le vacue promesse elettorali. Piuttosto incrementino, a Palazzo Allende, le risorse per una migliore e più incisiva manutenzione dell’attuale assetto viario. E magari operino davvero concretamente per terminare ciò che non è stato completato, vedi il tratto del Bocco. Ma lasciamo perdere i sogni. Non ne è il caso e tanto meno il momento. Oltre tutto la storia recente della SS 63 “racconta” che l’unico politico che sia riuscito a concretizzare qualche miglioria sia stato, ai tempi della tanto vituperata 1^ repubblica, un certo Franco Bonferroni… Come peraltro attestato e convenuto dal Sen. Giovanelli nel corso della cerimonia inaugurale delle gallerie di Casina. E soprattutto non si dimentichi mai che purtroppo Reggio Emilia, fin dai tempi dell’impero romano, non era nulla di più che una stazione di posta per il cambio dei cavalli nella tratta tra i due “castrum” di Modena e Parma. Che, guarda caso, hanno poi recitato nel corso dei secoli seguenti importantissimi ruoli politici e culturali. A differenza di Reggio rimasta sempre schiacciata e relegata al ruolo di borgo rurale. Dopo 2000 anni nulla è mutato. Tanto è vero, per tornare ai fantasmagorici progetti della nostra presidente della Provincia, che, viabilisticamente parlando, Parma può vantare addirittura un’autostrada e Modena una super strada. Qui da noi siamo ancora strangolati da un piccolo smottamento nel “budello” degli Schiocchi. Sic transit gloria mundi!

    (Paolo Comastri)

  9. Grazie, ma non la vogliamo
    Ho deciso, e ribadisco DECISO, di trasferirmi in montagna per poter essere più a contatto con la bellezza di madre natura e mi ritrovo a distanza di 15 anni a sentire consiglieri a litigare con sindaci e assessori del mio comune per far mettere sulla strada che passa davanti a casa mia un autovelox o dei dossi perchè più di una volta mi è capitato di dovermi buttare per evitare che i camion o macchine mi investissero. La risposta che questi SIGNORI mi hanno sempre propinato è: NON CI SONO I SOLDI!!!!”. Beh… vedo che per costruire STRADONI, GALLERIE… etc abbiamo la bellezza di… 500 milioni di euro!!!!!! Invece che pensare a deturpare ancora l’ambiente che ci circonda pensiamo a migliorare il tenore di vita dei montani… e se si deve partire da casa alle 6 per arrivare a Sassuolo a lavorare alle 8,30, beh… pazienza. Abbiamo la fortuna di abitare in posto meraviglioso che ci regala emozioni dall’alba al tramonto… se solo si ha voglia di ascoltare e guardare. Chi cerca la comodità del lavoro sotto casa… cambi casa!!! IO VOGLIO MADRE NATURA COME VICINA… e mi faccio 60 km al giorno per lavorare. Concludendo… no, grazie, il potenziamento stradale non mi interessa. Voglio vedere più flora e più fauna e meno macchine e camion. Tale risorsa monetaria potrebbe servire a potenziare le strutture con impianti solari al fine di aiutare i cittadini montani a inquinare meno e spendere meno. Abbiamo campi sterminati che non vengono più coltivati, purtroppo. Beh… usiamoli per tutti noi. Sfruttiamo ciò che la natura ci regala anzichè distruggerla!!!! Con questo concludo e auguro buona giornata.

    (Silvia)

  10. Risposta a Pietro Ferrari
    Mi sono rivolto a te (per favore diamoci del tu) perchè nel tuo intervento affermi che si devono riprendere i contatti con la provincia di Massa Carrara. Nessuno di voi ha accennato nella conferenza che prima di tutto bisogna contattare e mettersi a confronto con gli abitanti della montagna. Io come tantissime persone sono favorevole al completamento della ss63 da Reggio alla montagna che da anni è vergognosamente incompiuta. Non mi interessa di quanti chilometri sarà il traforo, questo non è un problema di lunghezza ma di tutela del territorio, di inquinamento che si verrà a creare, di lavori che non ci crede nessuno che dureranno 15 anni.
    Delle persone che percorrono il tratto del Cerreto una minima parte viene a Castelnovo, Collagna, Ramiseto, ecc. Non abbiamo strutture e non siamo attrezzati per accogliere questi flussi di gente. Tieni presente che quasi tutti i villeggianti provenienti dalla Lunigiana si fermano a Cerreto Laghi “soprattutto nella stagione invernale” e per trovare un po’ di relax sono disposti a fare “ben 60 minuti di curve”… Allora,parliamoci chiaro, pensiamo a migliorare la ss63 esistente, a dare servizi validi alle persone che d’estate e d’inverno scappano dalle città dove il progresso della viabilità non solo è obsoleto ma ha prodotto un inquinamento tale da classificare Reggio Emilia tra le cittè europee con l’atmosfera più inquinata. Noi siamo dei privilegiati! Te lo dice una persona che proviene e ha i parenti a Milano; non dobbiamo più pensare che lo sviluppo sia fare dei buchi nelle montagne per farci passare migliaia di veicoli l’anno, lo sviluppo deve e dovrà essere per la TUTELA di questi monti. Vi garantisco che facendo così le nostre zone saranno sempre più apprezzate e considerate come OASI NATURALE, questo è il vero progresso, questa è la nostra ricchezza, non il cemento, l’asfalto e il via vai di veicoli che da Reggio sfrecceranno sulla nuova statale non per raggiungere i nostri paesi ma per andare al mare!!!!! Puntiamo sull’aria puita che presto sarà una merce veramente rara.
    Cordiali saluti.

    (Mattia Rontevroli)

  11. Facciamo due conti veloci
    Facciamo due conticini veloci veloci: per realizzare questa mega-opera inutile sono stimati circa 500 milioni di euro; se tali risorse venissero impiegate per realizzare impianti fotovoltaici (pannelli solari)riusciremmo, noi della montagna, a non inquinare, a sfruttare ciò che madre natura nella sua benevolenza ci offre, ad acquistare per i ns. comuni ben 23.800 impianti. Invece che pensare a realizzare “opere” di deturpazione del territorio impieghiamo le risorse con progetti più ultili a tutta la comunità e non solo montana!!!!!!

    (Commento firmato)

  12. Statale 63… quante parole al vento…
    Premetto che mi sono astenuto di partecipare all’assemblea suddetta anche se sono anch’io un montanaro; stanco di sentire e di andare a sentire: parole… parole… soltanto parole… sulla statale 63. Invece di tante parole al vento… cominciate a far vedere qualcosa… vedere ancora una volta il problema Ponte Rosso, che è bastata una piccola nevicata (2 giorni fa) per bloccare l’arrivo a Castelnovo ne’ Monti da Reggio e l’uscita di chi transitava dalla montagna…!!
    Grazie.

    (Paolo Ferretti)

  13. La strada è l’unica strada!
    Ben vengano tutte le proposte e/o progetti per il miglioramento della ns viabilità! Diversamente saremo tagliati fuori da tutto. La montagna si sta spopolando… il turismo va sempre peggio, ci sarà un motivo! A questo punto, rimaniamo in fiduciosa attesa che finalmente, dopo tanti anni di attesa, si passi ai fatti…

    (a.r.)

  14. E’ ora di tirare fuori gli attributi!!!!
    Siamo stanchi di pseudo politici che illudono solo se stessi delle cog…te che sparano… Siamo stanchi delle loro facce… dei loro mezzi sorrisini… di promesse UTOPISTICHE!!!… E’ ora di coinvolgere tutta la popolazione della montagna e operare insieme per cominciare a rilanciare l’economia attraverso strumenti che il progresso ci mette a disposizione e che non sono certo le promesse di qualche politicuccio ma l’implementazione di idee in collaborazione tra giovani e vecchi cittadini della montagna, per riemergere e valorizzare le RICCHEZZE del nostro Appennino.. Un grandissimo applauso a Mattia e a chi come lui ha il coraggio di battersi!!… E’ ora di alzare la voce!!!!!

    (Emanuele Corbelli)

  15. SS 63: ammoderniamola per davvero!
    Vorrei meglio precisare il mio pensiero già brevemente espresso nell’incontro sulla SS 63. Sia dal filmato trasmesso che dall’introduzione del presidente era ben delineato e chiaramente espresso il ruolo della SS 63 quale grande viabilità di collegamento tra la pianura padana ed il mare Tirreno. Condividendo gli ammodernamenti proposti o in costruzione da Reggio a Castelnovo ne’ Monti, ho sottolineato che, se questo è il ruolo di una viabilità “nazionale”, non capivo perchè per progettare il percorso da Castelnovo a Collagna, che potrebbe dal Terminaccio arrivare al Rio Collagna con percorso praticamente piatto, si sia proposto viceversa di risalire sullo Sparavalle ripristinando circa 300 metri di dislivello in pochissimi chilometri.
    A me pare ovvio che l’asse viario , pensato nella seconda metà del ‘700 dal Duca di Modena, debba rispondere oggi ad esigenze ben diverse e vada ripensato appunto con modifiche anche sostanziali, specie nel tratto del crinale, avendo presente di collegare nel modo più celere e meno pendente possibile i due terminali Reggio ed Aulla. E vorrei precisare che non penso assolutamente a un’autostrada o superstrada, ma ad una viabilità moderna e scorrevole. Essendo tutto ciò ovviamente compito dello Stato, credo che sia altamente meritorio che la Provincia spenda risorse ed energie predisponendo progettazioni di massima, così come che gli enti locali ne predispongano nei propri piani di assetto territoriale il nuovo percorso, e sono da biasimare se non lo fanno.
    E’ del tutto ovvio che i collegamenti dei centri limitrofi all’eventuale nuovo percorso vanno predisposti o razionalizzati.
    Ciò che è fondamentale sono due aspetti:
    – il primo è che con un asse di scorrimento veloce il pendolarismo non sarebbe l’anticamera dell’emigrazione, ma un dato compatibile con la propria residenza e della propria famiglia in loco;
    – il secondo è che il nostro crinale, il Parco nazionale, acquisirebbero una reale centralità raggiungibile facilmente dalla pianura e dal mare, con le ovvie ricadute economiche.
    Senza spirito polemico, ma per una costruttivo dibattito con chi sostiene che il traforo sarebbe un disastro ambientale, vorrei segnalare che il vero disastro è in corso da anni sotto ai nostri occhi ed ha coinvolto e coinvolge oggi le migliaia di famiglie (sono circa 4000) che ancora vivono nei comuni del crinale. E’ in corso da parecchi anni un costante esodo ed è demograficamente già certo che, senza interventi strutturali di cambiamento, nel medio-lungo periodo il tessuto sociale non reggerà più la vita in questo territorio.
    Qualcuno potrebbe anche sbrigativamente pensare che “non sarebbe poi la fine del mondo”, calpestando così cultura e storia locale millenaria. Ma ciò che forse è necessario dire è che se il nostro Appennino è così godibile, da essere considerato Parco nazionale, è così in quanto i suoi boschi, i suoi prati, i suoi sentieri, i suoi ruscelli sono stati così “modellati” dall’opera degli uomini e delle donne che qui hanno vissuto. La desertificazione umana porterebbe certo alla crescita selvaggia di fauna e flora e può persino essere una prospettiva pensabile. Io non la condivido e la contrasto con ogni mia forza e credo di non essere il solo.

    (Claudio Bucci)

  16. Nessuna risposta
    I politici che stanno intervenendo non hanno risposto a nessun commento serio riguardante la salvaguardia del nostro territorio, dell’ambiente. Il parere delle persone che popolano la montagna non hanno detto nulla sull’impatto ambientale che ne conseguirà… se questi politici sono le persone che saranno la voce del nostro futuro io gli chiedo cortesemente di mollare la poltrona e di fare largo a giovani (escluso io) che avranno sicuramente idee migliori per valorizzare il nostro territorio.

    (Mattia Rontevroli)

    P.S. – Chiedete ai cittadini di Reggio se le proposte e gli interventi della Sonia Masini sono stati positivi per la città!!! Nell’intervento la Masini dice che le costruzioni in montagna fanno schifo; suo marito è il delegato alla tutela del paesaggio a Castelnovo ne’ Monti!!!!! BASTA!! Questi politici sono vecchi come le loro idee per lo sviluppo… SVILUPPIAMOCI NOI E LICENZIAMO I NOSTRI DIPENDENTI… Per la costruzione di un bosco nella zona dell’aeroporto a Reggio sono state raccolte a Castelnovo ne’ Monti oltre 500 firme in 10 giorni… Vi posso garantire che l’unico traforo che riuscirete a fare sarà nei vostri sogni. NOI SIAMO PRESENTI E VIGILI !

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    @CCirca il bosco da impiantare vicino all’aeroporto di Reggio la vicenda è controversa e già stata oggetto di diverse valutazioni, come dimostrato, ad esempio, in interventi comparsi nella rubrica delle lettere di un quotidiano reggiano. La questione della raccolta firme qui accennata dal nostro lettore – proposta dalle politiche della città Pinuccia Montanari e Carla Colzi (maggioranza) – è stata messa a confronto con quanto deciso a proposito del Parco Tocci, dove invece degli alberi si proponeva una mezza strage. Cioè: le stesse persone che in un luogo della città proponevano (o erano nel gruppo che proponeva) l’espianto dall’altra si attivavano per l’impianto (del bosco, appunto). La logica? Questo solo per dire che spesso forse le cose non sono sempre così lineari come appaiono.

    (red)#C

  17. Più voce ai cittadini
    Credo che prima di pensare ai grandi progetti si dovrebbe intervenire nelle piccole realtà quotidiane che ci riguardano. Dando la possibilità di parola ad ogni singolo cittadino. O perlomeno a quanti vogliano esprimere la propria opinione. Informando. E cercando di coinvolgere il più possibile i cittadini. Sensibilizzare è il minimo che il buon senso dei nostri policiti possa fare. Quanti sono a conoscenza dei cambiamenti che si vogliono portare? Sono convinta davvero pochi. Pensate davvero, tutti voi che vi crogiolate nel vostro benestare, che le decisioni vi spettano di diritto senza prima rendere partecipe chi davvero si vede coinvolto in prima persona? Si parla di traforare al Cerreto, di continuare a cementificare il territorio e quello che madre natura ci ha regalato. Io dico basta. Avete la possibilità, con tutti quei soldi, di abbellire e rendere più invitante il nostro panorama anche per un eventuale turismo, per agevolare i giovani, gli anziani, le famiglie. Quante cose costruttive si possono fare. E ancora si parla di deturpamenti. E’ grave sapete? Pensate che l’inquinamento non ci tocchi? Abbiamo bisogno di pannelli solari, fotovoltaici, energie alternative. Solo la canapa è in grado di risanare naturalmente terre sfruttare da agenti chimici. Non ci pensa nessuno a questo? Personalmente non ho voglia di rinunciare alla natura e tantomeno di pensare che i nostri figli possano crescere in una realtà che mette il cemento al primo posto. Ricordatevi che siamo tutti sulla stessa barca. Grazie.

    (Elisabetta Corbelli)

    —–

    @CSenza entrare nel merito, che chi legge valuterà come meglio crede, una cosa, da semplici cronisti, ci sentiamo di dirla. Questa: l’occasione in cui si è parlato di tutte queste cose, certamente importanti, era un’assemblea pubblica. Ma la partecipazione è stata quel ch’è stata. Lo abbiamo scritto: erano presenti per la maggior parte amministratori, politici, tecnici. Ma chiunque poteva parteciparvi. I cittadini. Quando si parla di questioni che riguardano la comunità locale (castelnovese, collagnese, villaminozzese, carpinetana, ecc.) si discute nei consigli comunali. Che sono pubblici. Quanta gente vi partecipa? Quasi nessuno. Lo possiamo testimoniare senza tema di smentita. Anche questo lo abbiamo ripetutamente scritto nelle nostre cronache. E allora – cogliamo il suo intervento come la palla al balzo e parliamo in generale – quando si chiede maggiore partecipazione cosa si intende esattamente? Che il sindaco giri casa per casa dei suoi amministrati per far vedere il progetto e riceverne l’eventuale timbro per andare avanti? A cosa servono allora le elezioni? Sembra che occorra chiarire qualche equivoco. Sono i cittadini che fanno fatica ad intervenire nelle sedi dove si parla dei problemi? Perchè? Alla sera uscire di casa dopo tutto il giorno che si è lavorato può anche non essere il massimo… ma l’alternativa qual è? Il mattino? Il pomeriggio? E’ ancora insufficiente la comunicazione dell’ente pubblico? Anche a questo proposito, circa Castelnovo (ma ovviamente non vale solo per esso) @Lhttp://redacon.radionova.it/leggi_news.php?id=489&origin=R&keyword=locandine&ordine=&ogg=notizie@=una piccola proposta era stata tempo fa lanciata da queste virtuali colonne#L per incentivare la partecipazione: sistematizzare l’affissione in determinati punti del paese e del comune di locandine riportanti data e argomenti dei consigli comunali, cosa che forse non è ancora sufficientemente a vista di quella popolazione – la maggior parte – non già avvertita della vita istituzionale locale (ma che poi magari è la stessa che protesta perchè, dice, non si sa mai niente di quel che si fa nel Palazzo). Magari proviamoci a venirci incontro reciprocamente. E forse tanti equivoci svaniranno da soli.

    (red)#C

  18. Per (red)
    Chiedo cortesemente alla redazione di documentarsi meglio sui fatti prima di emettere sentenze contorte di dubbia politica. Con il mio commento ho voluto sottolineare che le persone in montagna sono sempre più sensibili ai temi ambientali, meno stupide di quanto si pensi e si sono interessate ad una proposta che non li riguardava direttamente… Mettiamo bene in chiaro che al parco Tocci gli alberi non sono stati tagliati e che nella zona dell’aeroporto le piante da piantare sono 100.000! Un polmone verde che servirà a tutti (anche alla redazione, quando andrà a Reggio).
    Saluti.

    (Mattia Rontevroli)

    P.S. – Ricordo alla redazione che l’iniziativa è stata proposta anche da associazioni come: Legambiente-WWF-ECOISTITUTO DELL’EMILIA ROMAGNA-MOVIMENTO ZERO-AMICI DI BEPPE GRILLO-IL GABBIANO-ONLUS-GUARDIE GIURATE ECOLOGICHE.

    —–

    @CMolta animosità da parte sua. Non è il caso. Circa il documentarsi meglio, non appena recuperiamo il pezzo di stampa cui facciamo riferimento lo riprodurremo volentieri, per sua conoscenza e anche, proprio, per completezza d’informazione. Nessuno ritiene di avere tutta la verità e tutta la competenza esclusiva in tasca; casomai è dal confronto che esce migliore consapevolezza per tutti, perchè ciascuno porta un mattoncino. Nessuno ha scritto che gli abitanti della montagna siano stupidi. Nessuno ha scritto che non esista (o che non sia giusto che esista) sensibilità all’ambiente da parte dei montanari. Nessuno ha scritto che gli alberi del Parco Tocci siano già stati tagliati. Nessuno ha emesso alcuna sentenza; casomai s’è fatto un semplice 2+2. Rilegga meglio e senza “furore” ideologico, per favore.
    Grazie e cordiali saluti.

    (red – gd)#C

  19. Informazione: si deve fare di più
    Mi è capitato di parlare con persone, vicine e lontane, riportando quanto leggo e vivo a riguardo di quello che accade nella nostra realtà. Mi sono accorta di quanti, ancora, non sono a conoscenza di quello che si muove nei vertici della nostra montagna. E la domanda sorge spontanea: perchè? Nella maggior parte dei casi la risposta si leva all’unisono: non siamo stati informati! Come dice lei, le persone sono stanche. Pensano alla loro sopravvivenza – comprensibile visto i risvolti degli ultimi anni in Italia – le persone non vivono, ma sopravvivono. Lavorano, per mantenere famiglie, se stessi. Rinunciano, per mantenere le famiglie, se stessi. Sapete meglio di me quanto è difficile coinvolgere chi deve, per forza, concentrarsi sulla propria vita per saltarci fuori dignitosamente. E’ qui che il buon senso dovrebbe intervenire perseverando nell’informazione, facendo in modo di non lasciare che i cittadini cadano nel limbo del “lascio la mia vita nelle mani del meno peggio”. Come diceva giustamente lei, che mi ha risposto e la ringrazio per questo, a cosa servono le elezioni? A scegliere. Ma queste sono precedute da una campagna elettorale che nella maggior parte dei casi sforna promesse che quasi mai vengono mantenute; e chi magari ha voglia di cambiare qualcosa, vota.
    Ma le cose raramente cambiano. E i cittadini si avviliscono. Non credo sia giusto continuare a portare allo sfinimento le persone. Alla demoralizzazione e poi far notare che non c’è partecipazione. Se servisse che il sindaco andassse di casa in casa, perchè no? Dopotutto, non è stato eletto dai suoi concittadini? Dopotutto, non è stato eletto sulla fiducia? Dopotutto, non è pagato dai suoi “vicini di casa”? Persone che probabilmente non credono più che le cose possono ancora cambiare. E quindi non partecipano. Ma forse lasciare le cose come stanno è più facile…
    Le persone hanno bisogno di essere umanamente coinvolte. Di pensare che anche la loro opinione conti, davvero. Non credo che sia così. Ma se dovessi sbagliarmi, sarò felice di essere smentita. Grazie.

    (Elisabetta Corbelli)

    —–

    @CGrazie a lei per la garbatissima lettera. Possiamo pochissimo, ma solo il pubblicarla – augurandoci che molti, soprattutto i responsabili del governo locale, leggano – ci sembra già un buon modo per portare notizie “in diretta” e fare incrociare almeno un po’ la comunità amministrata e le istituzioni. Poi il discorso sulla qualità dell’informazione: tasto parecchio delicato. Magari si vedrà di parlarne in una sede adeguata (anche perchè qui si sta sviando dalla notizia da cui si è partiti: la statale 63): la nostra testata sta organizzando una serata ad hoc. Ne riparleremo presto.

    (red)#C