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Fuoristrada / “Dopo aver metabolizzato la decisione dell’Amministrazione castelnovese… “

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Dopo aver metabolizzato con calma la decisione dell'Amministrazione comunale di Castelnovo ne' Monti di voler applicare con maggior rigore il divieto alle moto ed ai quad l'utilizzo in modo indiscriminato di carraie e vie interpoderali, pensiamo sia doveroso affrontare il problema con una certa serenità.

Leggendo quanto riportato sui mezzi d'informazione si evince che tali divieti saranno temporaneamente sospesi in occasione di importanti manifestazioni motoristiche già in essere sul nostro territorio. Tutto questo ritengo sia positivo e non preso come un ottuso diniego a tutto.

In contrapposizione sorge un problema logistico e pratico, quello del lavoro svolto dagli organizzatori nei periodi precedenti tali manifestazioni. Infatti per poter approntare in modo ottimale un percorso di enduro per un campionato regionale o nazionale occorrono diversi mesi di lavoro da parte di numerosi volontari ed amanti della specialità. Il lavoro consiste nel rendere agibili e transitabili senza alcun pericolo decine di km di sentieri e carraie oramai in disuso ed abbandonate…

Va da se che di queste opere di bonifica tutti possono usufruire durante tutto l'arco dell'anno. Con questo non si chiede o pretende un pubblico grazie, ma forse un occhio un po' più benevolo nei confronti di tanti appassionati che fanno di questa specialità il proprio sport. Le manifestazioni sopra menzionate hanno una importanza nazionale e possono rappresentare un importante veicolo promozionale per il nostro territorio senza con ciò deturparlo o renderlo invivibile. Ritengo che le forme di integralismo siano deleterie a prescindere ed il buon senso possa e debba sempre prevalere.

Alla luce di queste considerazioni pensiamo siano maturi i tempi per affrontare con l'Amministrazione il discorso di un'area riservata a questa specialità, per esempio riproporre in modo costruttivo la vecchia pista di Fontanabona, che nel 1994 ospitò una prova del Campionati Italiano Assoluto. Con la consapevolezza che anche uno sport cosidetto minore come il nostro possa trovare considerazione presso l'Amministrazione di Castelnovo ne' Monti, che giustamente fa dello slogan “Un paese per lo Sport” un fiore all'occhiello, restiamo in attesa per un confronto costruttivo.

(Un gruppo di "enduristi")

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Pezzi correlati:
- Castelnovo contro i fuoristrada (28 febbraio 2008);
- "E' praticamente impossibile controllare i mezzi off road" (4 marzo 2008)

12 COMMENTS

  1. Non è il mezzo che fa l’uomo spericolato
    Mi diceva ieri un’amica di Terrasanta che le venne chiesto il permesso di attraversare la sua proprietà per la gara di moto-fuoristrada. Le promisero che, al termine della gara, gli organizzatori avrebbero ripristinato la situazione precedente. Invece? Nessuno si è fatto vivo! La ragazza lamentava non solo la carraia rovinata da un solco molto profondo, ma anche che lei stessa ha poi dovuto togliere tutte le bandelle rosse e bianche, rimaste nel campo a lungo!
    Ciò detto, credo non sia giusto criminalizzare chi ama percorrere “con giudizio” le carraie, con moto e jeep. Perchè devo definire il fuoristradista come colui che scorrazza sulle margherite e invece chi è a bordo di un’utilitaria no? Ci sono persone coscienziose sulle Land Rover e pazzi spericolati (a volte anche ubriachi) su vetture “cittadine”. La cronaca ci narra di fatti di sangue provocati più sull’asfalto che fuori! Se uno ha un 4×4 dev’essere per forza di cose un disgraziato? Se hai una Punto taroccata, invece… Se hai una moto da trial sei uno pericolo pubblico? Se invece hai una moto da strada (semmai con l’adesivo 46 di Valentino) e percorri sdraiato le curve della SS63, invece…
    Respingo con forza questa equazione: non è il mezzo che fa il pilota spericolato, ma il contrario! E’ colui che guida che può rendere spericolato qualunque mezzo! Anche SENZA motore.

    ([email protected])

  2. Disponibili al confronto
    Colgo con attenzione e soddisfazione il pacato e costruttivo intervento degli “enduristi”. Sono disponibile, unitamente alla giunta comunale, ad un confronto sereno e mi auguro produttivo. Aspetto una proposta d’incontro. Grazie, a presto.

    (Gian Luca Marconi, sindaco del Comune di Castelnovo ne’ Monti)

  3. Agli enduristi
    Ho letto con piacere la nota degli “enduristi”, il tono pacato e le proposte fatte. L’ordinanza del Comune ha lo scopo di frenare l’atteggiamento di quei pochi ma assai maleducati motociclisti e quaddisti che frequentano le nostre carraie con piglio aggressivo e ben poco sportivo. Nulla a che vedere con quegli appassionati che hanno organizzato e si accingono ad organizzarem attenendosi con assoluta certezza alle norme regolamentarim una manifestazione sportiva di carattere nazionale nel nostro Comune. Abbiamo già avuto modo di constatare il loro impegno e la loro correttezza. Con loro c’è tutta la disponibilità al confronto, consapevoli delle difficoltà nel proporre spazi ad hoc. Avevamo provato con il Comune di Toano, che aveva un’area che si sarebbe prestata per tutto il comprensorio, e, come alcuni di loro ben sanno, è bastata l’opposizione di un proprietario di un terreno su sette ber fermare il tutto. Parliamone.

    (Paolo Ruffini, assessore allo sport del Comune di Castelnovo ne’ Monti)

  4. Benissimo
    Sono molto contento del commento di Paolo Ruffini, persona che stimo per la sua sensibilità nei confronti delle richieste dei cittadini. Il motocross, se fatto con cognizione ed educazione, in aree apposite, sarebbe per il nostro comune un valido aggancio per promuovere il nostro territorio. Cerchiamo un campo adatto per fare una pista di enduro/motocross, ci servirebbe proprio!! Ci sono tanti campi abbandonati…

    (Mattia Rontevroli)


  5. Ripeto e ribadisco: con i divieti tout court non si risolve nulla. Così come la demagogia non porta da nessuna parte se non a delle pessime figure. Il problema dell’utilizzo dei mezzi fuoristrada, recependo e partendo dall’encomiabile iniziativa del comune di Canossa, va affrontato a livello provinciale, coinvolgendo allo stesso tavolo (orrida definizione ma rende molto bene) tutti i soggetti preposti: assessorati provinciali coinvolti, Corpo Forestale, amministrazioni comunali, moto club, associazioni ambientaliste [vorrei ricordare che nel “progetto” del comune di Canossa ha ricoperto un importantissimo ruolo l’arch. Giuliano Cervi la cui “fede” ecologica ed ambientalista credo si incontestabile; a meno di confondere capziosamente ideali ambientalisti e schieramenti politici… ]. Va anche sottolineato l’assordante silenzio con cui il delegato provinciale della Federazione Motociclistica Geom. Paolo Franceschi in tutti questi anni ha sempre affrontato la questione. Nonostante mie ripetute lettere, anche raccomandate, in cui lo esortavo a attivarsi in merito, e le reiterate richieste verbali, a quanto mi risulta, del presidente del MC Crostolo affinche Franceschi si adoperasse per quanto di sua competenza. Che, nello specifico, sono davvero tante. Non certo da ultima la legittimazione a “trattare” con i soggetti istituzionali. Poi noi motociclisti spesso complichiamo le cose utilizzando mezzi non in regola con il codice della strada. Quando la smetteremo di scorrazzare impunemente per boschi e sentieri con moto da cross, quindi NON omologate a differenza di quelle da enduro che per legge devono essere targate e assicurate. Non è una differenza di poco conto!! Prima di vantare il nostro sacrosanto diritto di percorrere strade interpoderali, vicinali etc, etc, dovremmo riconoscere il dovere di utilizzare mezzi in regola. Chi pratica enduro sa purtroppo che non è così.
    I quad. Per la legge sono definiti “quadricicli motorizzati”, quindi, fatta salva l’ottemperanza alle normative di legge (targa, bollo e assicurazione), possono pure loro transitare. Il vero problema, il più delle volte, è nella testa di chi li guida, che si sente padrone assoluto e incontrastato. Nel movimento enduristico manca purtroppo la cultura del rispetto nonchè, purtroppo spesso, un minimo di educazione. Una volta tutto ciò si chiamava senso civico. Quante volte mi è capitato di perorare con politici e amministtratori la causa dell’off road per sentirmi “sbattere” in faccia situazioni indifendibili, al limite della decenza, di cui, da oramai, ahimè, vecchio praticante, sono settimanalemnte testimone!!!
    Associazioni come il MC Crostolo stanno facendo tantissimo, ma senza una presa di coscienza di tutti ed un sereno confronto a quel tavolo di cui sopra sarà sempre di più muro contro muro.

    (Paolo Comastri)

  6. Qualche considerazione
    Faccio parte del gruppo di persone che, per passione, hanno e stanno lavorando per organizzare queste manifestazioni, e vorrei controbattere a qualche affermazione fatta, non proprio precisa. L’ariticolo pubblicato l’8/3/2008 alle 15:14 riporta delle informazioni non proprio veritiere. Il diretto interessato potrà benissimo precisare che in seguito a lamentele è stato contattato, sono stati posti i divieti di passaggio, e siamo rimasti a disposizione per qualsiasi necessità. Ci possiamo scusare se qualche parte di fettuccia è stata dimenticata, ma il percorso era di 80 km, quindi magari qualcosa si è perso. Volevo portare qualche altro esempio per far capire che non siamo dei “farabutti”, ma ci piace solo andare in moto. Abbiamo ricevuto segnalazioni di lamentele da parte di cittadini, ci siamo recati sul posto (Gatta, Felina, Villaberza, Molinella) ed abbiamo sistemato diciamo quello messo fuori posto, per lo più cunette, parzialmente chiuse dal passaggio delle moto. Vorrei solo aggiungere che chi gioca a pallone ha tre campi da calcio a disposizione; chi utilizza la palestra ne ha sempre tre a disposizione; chi gioca a tennis ha i campi; chi nuota la piscina; mentre noi non abbiamo nessuna struttura a disposizione, se non facendo 40 km in auto.

    (Lorenzo Marzani)

  7. Gent . sig.ri Comastri e Marzani
    Vi prego di non sentirvi dei perseguitati. In occasione della gara di enduro dello scorso anno, monte Gandolfi di Ca’ del Cavo è stato usato come pista da cross e nessuno ha detto nulla; due anni or sono in prossimità di casa mia un crossista nel corso delle sue “passeggiate” ha volato sopra la strada dove stava passando un’auto dei vigili; sulla strada comunale urbana di fronte a casa mia sono passati spesso crossisti senza targa e quads “a quanto ne avevano”, e nessuno si è mai lamentato;
    quindi, d’accordo, sono casi isolati, ci attiveremo, ecc, ecc, ecc… Nulla da dire su chi rispetta le vigenti leggi e normative, però non si difendano comportamenti che sono indifendibili.

    (c.a.)


  8. Vorrei ringraziare l’amico Gianferrari di aver portato il mio esempio, ma siccome non si era più parlato di questa vicenda non era aggiornato sul seguito. Ed è anche vero che, per lungo tempo, nessuno degli organizzatori del MC Crostolo si è fatto vivo a ripristinare il terreno com’era e togliere le bandelle rosse bianche, infatti ho provveduto io stessa a levarle, ma il problema è continuato, perchè anche dopo la fine della manifestazione le moto e i quad continuavano a passare indisturbati. Allora solo dopo ad alcune lamentele fatte da me e persone di altre località siamo stati contattati. Infatti, vorrei ringraziare Lorenzo Marzani, che mi è venuto a trovare, scusandosi personalmente, dicendomi che avrebbero posizionato delle sbarre per un po’, per evitare il continuo passaggio delle moto. Vorrei inoltre aggiungere che il passaggio delle moto e quad nelle carraie e campi procurano disturbo alla fauna, troppe volte sottoposta a continuo stress dovuto alla vita dell’uomo, e al terreno che subisce gravi danni. Mi rivolgo quindi agli amministratori affinchè trovino una soluzione per gli appassionati, magari pensando davvero di riaprire la vecchia pista di “Fontanabona”, perché penso sarebbe la cosa migliore da fare. Rimane in questo momento, comunque, il problema di quelle persone maleducate e senza giudizio che continuano a girovagare indisturbati ovunque, al di fuori delle manifestazioni! Bisogna fare assolutamente qualcosa! Grazie!

    (Commento firmato)


  9. Volevo ringraziare chi mi precede nel commento, con cui mi scuso ancora. Volevo solo dire che, oltre a divulgare circolari attraverso i moto club, utilizzare il passa parola e porre divieti di circolazione, non abbiamo potere su chi ignora il tutto, e non abbiamo il personale per presidiare la circolazione, visto che il poco organico esistente viene utilizzato per organizzare le poche manifestazioni che vengano fatte. Leggo anche che non viene fatta distinziona tra moto da cross e moto da regolarità. Le moto da noi utilizzate sono in piena regola con il codice della strada, bollo, assicurazione e gomme omologate per la circolazione su strada, come jeep trattori in genere, mentre le moto dette “da cross” sono mezzi atti a circolare solo su circuiti e non per strade, visto che sono prive di omologazione, quindi bollo e assicurazione.

    (Lorenzo Marzani)

  10. Diritto di replica
    Chiedo a Redacon che mi venga data la possibilità di replicare, ex Lege, a chi mi accusa, PUBBLICAMENTE, di fare “AFFERMAZIONI NON PROPRIO VERITIERE”. Ciò che riportavo nel primo commento è stato infatti confermato DALLA PERSONA INTERESSATA nel commento del 12-03 ore 13,44. Accusare qualcuno di dire falsità è una pratica che può portare a spiacevoli conseguenze. Ma il sig. Marzani ha un giorno di tempo per scusarsi con me, pubblicamente. Del resto anch’egli conferma che ho riportato cose vere, iniziando il suo ultimo commento proprio con le scuse a “Commento firmato”. Se il terreno fosse stato prontamente ripristinato e le bandelle tolte perchè scusarsi?… Resto in attesa.

    (Umberto gianferrari, presidente del Circolo della Libertà di CASTELNOVO NE’ MONTI)

  11. Triste…
    Che tristezza utilizzare gergo legale e toni incombenti anche su un sito come Redacon, che si è sempre contraddistinto per lasciare a tutti libertà di pensiero ed espressione, ma sempre controllando che non si scadesse in risse verbali o offese gratuite. Tanto più che l’intervento su cui si richiedono rettifica e scuse “ex lege” non era per niente aggressivo…

    (Commento firmato)

  12. Triste triste
    Semplicemente per ribadire la tristezza di sentire l’aggressività di certi interventi. Ho seguito fin dall’inizio questo scambio di battute, che ho trovato costruttivo e condotto in modo estremamente civile. Le affermazioni o pseudo accuse che uno ritiene inesatte le può tranquillamente controbattere con il dialogo senza ricorrere ad ultimatum o minacce. Salviamo il tavolo che Redacon mette a disposizione di tutti noi dalla litigiosità ed aggressività che è diventata il costume dei principali media. I toni bassi e il dialogo sono alla base della civile convivenza.

    (Sergio Sironi)