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“Paghiamo anche tasse inesistenti”

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La corsa della benzina e dei prezzi in generis è incontrastabile, o forse incontrastata (ricordiamoci che ogni aumento, anche di un singolo centesimo, garantisce introiti milionari per le casse dello stato mediante l’Iva!). Ma entro fine settimana il governo interviene sul costo del carburante!

E come? Le associazioni dei consumatori, come me e credo molti cittadini, si aspettavano, dal ministro Bersani e colleghi, un intervento decisivo sulle accise, a partire proprio da quelle vergognose tasse inesistenti (che non esistono!) che saccheggiano le nostre tasche per un valore di 25 centesimi al litro (una vera truffa alla luce del sole da parte dello stato sul cittadino); annullando le tasse che non ci sono, che non esistono, ma che paghiamo lo stesso, ci sarebbe stata sicuramente un'importante riduzione del costo al consumatore; si sarebbe anche ridotta l’esagerata percentuale di tasse (70%) che paghiamo su ogni litro.

Ma stando alle dichiarazioni del ministro le nostre tasse sulla benzina sono in media con l’Europa, se non addirittura più basse di altri paesi; così io domando, a chi è più informato di me, se esistono paesi che raggiungono l’80% della tassazione sul litro di carburante o di più..? Ben poco vale dare colpe al petrolio se poi la causa del male sono le tasse (quelle vere, MA ANCHE QUELLE FINTE).

Fate un poco di aritmetica e calcolate quando paghereste il greggio senza una tassazione che varia, secondo le agenzie dal 65% al 72%. Quanto vi costerebbe un litro? E quindi su un pieno quanto si risparmierebbe? Quanto calerebbero i costi di chi produce beni servendosi del carburante (navi da pesca, cittadini, trasporti, ecc)?

Bene, non dovete preoccuparvi, dopo Mr. Prezzi (che ancora si deve capire cosa sta facendo, o cosa ha potere di fare) il ministro Bersani mette in atto un decreto che ridurrà i costo della benzina: di ben 2 centesimi al litro... In pratica se la verde costa 1.421 euro al litro, tra pochi giorni (rialzi esclusi che comunque ci saranno) la potrete pagare 1.401 euro al litro. Su un pieno di venti litri avrete un grande risparmio: di ben 40 centesimi di euro, forse mezzo caffè a pieno.

A voi le conclusioni. Io dopo la lettera ai padroni del vapore, oggi, vorrei il reset alla Grillo: ho sentore che siamo al capolinea!

(Agostino Giovannini)

15 COMMENTS

  1. …a proposito di Grillo…
    Per non dire del caro-gasolio… Mi è parso di avere inviato anche ad Agostino una mail al riguardo; per fare calare in modo SIGNIFICATIVO il costo dei carburanti, Grillo lancia un’iniziativa. Non entro nel dettaglio, per non tirare in ballo i nostri concittadini che hanno QUELLE pompe di benzina. Il principio è semplice: se milioni di consumatori NON vanno più ai distributori dei marchi ALFA e BETA, questi si ritroveranno con milioni di litri di carburanti invenduti. Per ovviare a tale inconveniente, dovranno, gioco-forza, per le leggi del mercato, calare i prezzi. Diminuendo i prezzi, costringeranno i concorrenti a fare altrettanto. E così via… Lo SCIOPERO DEL PIENO DI CARBURANTE serve solo a far sorridere i petrolieri (sanno bene che saremo costretti a fare il pieno, il giorno seguente!). L’intento è quello di avere una concorrenza VERA tra le varie compagnie petrolifere, come avviene per quelle di telefonia mobile. Credo che milioni di consumatori possano (potrebbero) esercitare pressioni anche maggiori rispetto a quelle che auspichiamo da Mr. Prezzi, Bersani & C. Aspettarci SEMPRE che qualcuno intervenga “dall’alto” credo sia un errore. Utopia? Forse! Ma anche la battaglia riguardo ai costi delle ricariche telefoniche pareva essere tale…

    (Umberto Gianferrari, presidente Circolo della Libertà di Castelnovo ne’ Monti)

  2. Gentilissimo Agostino…
    I suoi calcoli e le sue considerazioni saranno senza dubbio fondate, ma le accise servono per poter finanziare i servizi che lo Stato ci dà. Se non li prende lì, lo Stato li prende altrove. Anche il costo a litro della benzina, parere personale, non è così strampalato; da una decina di anni vado in Repubblica Ceca, dove il rapporto costo benzina/salari è ben più sfavorevole e si vede che le auto vengono usate con parsimonia. In Emilia abbiamo 1,6 auto ogni due abitanti, un tasso di inquinamento fra i più alti del mondo (vedi foto Nasa), per cui penso che i nostri problemi, se ne abbiamo, siano altri.

    (c.a.)

  3. Misteri
    La vera cosa misteriosa in relazione ai prezzi della benzina si ricava da una intervista rilasciata da Moratti (non il patron dell’Inter, il fratello che segue gli affari petroliferi), che ha spiegato come, in relazione al cambio euro/dollaro, due anni e mezzo fa pagavamo un barile di petrolio circa 65 euro, e oggi lo paghiamo… circa 65 euro! Però non mi sembra che i prezzi alla pompa siano rimasti gli stessi di due anni e mezzo fa!

    (Commento firmato)

  4. Sembra che solo a me pesino queste cose… siete così fortunati?
    Gianferrari, so di quale email parli ma da te non l’ho ricevuta (rimandamela pure: [email protected], e intraprendi pure corrispondenza); in molti la eseguono ma nessuno ha ancora visto risultati da quando circola (almeno 3 anni di varie versioni – per non dire che qui abbiamo solo le grandi compagnie).
    L’intervento dall’alto lo auspico,SI’, eccome, perchè se leggi attentamente mi sono scagliato contro le accise e non contro il costo del greggio (il 30% soltanto!!), e poi soprattutto con la truffa delle leggi fantasma! Quale paese democratico fa pagare ai cittadini leggi che non esistono e si frega dei rialzi perchè ne guadagna tantissimo? Cosa può fare il cittadino, realmente, se non pretendere l’intervento di CHI DEVE? Aspetto tue proposte, qui o in privato.
    Per c.a.: mi parli di troppe auto, hai ragione in parte: è mai venuto in mente che esistono persone che hanno una sola auto per necessità (lavoro!) e persone che ne hanno più di una anche per diletto (magari grosse e inquinanti), in modo da alzare la media locale? Così, quei cittadini che hanno l’auto perchè con i mezzi pubblici non potrebbero adattare gli orari (tanti, io compreso) vengono soppesati egualmente a chi può fare diverso. Parsimonia o necessità? E’ un concetto relativo ma da ricordare; io appartengo al primo termine e vale a ben poco il risultato che ottengo. Le tasse, sì, è vero, vanno prelevate, pagano i servizi e chi li decide (e chi dovrebbe fare rispettare la legge!)… ma dai beni primari, così, senza decenza e vergogna? NO. Riuscite ad immaginare la benzina come necessità per lavoro (per uno stipendio, per vivere) e un dover fare sacrificio su essa? Ma vi pare? FARE SACRIFICI PER ANDARE A LAVORARE!!? Spendere gran parte del guadagno per non essere licenziati?!
    Il sistema vigente è corrotto, losco, imprenditoriale e disinteressato al cittadino onesto. Se lo stato mi tassa cose inesistenti per me è UN LADRO in piena regola e va perseguito!

    (Agostino G.)

  5. Giusto il controllo dei prezzi
    Il commento firmato mette in risalto un interessante vecchio problema: il controllo dei prezzi. Da quanto sentiamo parlare di paniere dei prezzi, di prezzi che vanno controllati e che invece salgono senza ritegno? E’ mai stato fatto qualcosa? Da chi? Io non ricordo una sola azione. Ricordo invece interventi dell’Europa per esempio sui tassi bancari; e ricordo che si scoprì che erano stati applicati solo da una banca su quattro. Insomma ricordo tante leggine e leggette che, guarda caso, non si sono mai fatte rispettare. Tante leggi, ne abbiamo tante, i piccoli le debbono rispettare o pagano conseguenze eccessive, i grandi se proprio vengono scoperti patteggiano (alla faccia dell’ugualianza su cui è basato il nostro ordinamento – ma già i grandi evasori fiscali siedono spesso in Parlamento). Il problema è il solito: nessuno (al potere) ha interesse a controllare e invertire i prezzi; fino ad oggi hanno prediletto dire senza fare, incassare l’Iva su ogni aumento.
    Il grande non fa e guadagna e specula; il piccolo subisce e perde.
    RESET!!!!

    (Agostino G.)

  6. Non replico in privato
    Caro Agostino, preferisco replicare, o meglio precisare, su Redacon il mio pensiero a chi fosse interessato alla questione. NON condivido la tua equazione: auto grosse = inquinanti. Io ho una jeep 2800cc euro 4 con addirittura il filtro anti-particolato (un optional che costa circa 1000 euro) e sono disposto a confrontare questo veicolo con qualunque altro; semmai un 1000cc euro 3 o 4 e vediamo chi inquina di più… Quando dico che aspettare con le mani in mano che QUALCUNO intervenga dall’ALTO sia un errore, invoco pure io, quanto te, l’intervento governativo! Ma è ovvio che è dall’alto che si DOVREBBE intervenire! Ma crediamo davvero che lo stato che incamera il malloppo ne disponga, esso stesso, una sensibile riduzione? La mail di Grillo, se la trovo, te la invio in privato: io l’ho fatta “girare” il più possibile! E non mi vedrai di certo a fare il pieno in QUEI distributori… Ciao, a presto.

    ([email protected])


  7. Ok per il dibattito pubblico, però non mollare. Il problema resta, perchè questa iniziativa è inefficace come lo è stata sin ora. Facciamola, indicami il distributore più vicino localmente, MA servono altre cose. L’Europa ha DETTO che se gli italiani vogliono il taglio delle accise (non 2 cent) deve essere fatto. Ma in italia dicono che nessuno la invoca?! Come? Lo facciamno in tantissimi. Ma certo è meglio dire diverso e far finta di “esser bravi”. Una petizione, voce all’articolo 17 della Costituzione, che dia potere alle firme cittadine: pretesa eliminazione di quelle tasse fantasma. Chi è capace la potrebbe fare in internet e in cartaceo, io posso sobbarcarmi l’onere di farla circolare (ma poi ne esistono già similari… firmiamole TUTTE). Altre idee? Tempo addietro avevo scritto all’UE e ho rifatto la procedura in inglese perchè così mi chiedeva dopo; ma da solo non valgo. Ffate anche voi, i link di riferimento sono ancora nel forum del carovita.
    Per le cilindrate: ora non mi intendo benissimo, ma una jeep 2800 sarebbe un SUV? Perchè se lo è ben sappiamo delle multe previste dall’Europa per i produttori di SUV che non abbassano le loro emissioni inquinanti, quindi vuol dire che un’auto grossa inquina più di una piccola… E il filtro particolato, ben si sa e si è detto tanto, che ha un funzionamento non proprio efficiente, tant’è che metterlo nelle città come alternativa per ridurre le polveri sottili è stata un’opzione bocciata dagli esperti.

    (Agostino G.)


  8. Paghiamo tasse inesistenti? No, di più. Folli e assurde:
    1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
    14 lire per la crisi di Suez del 1956;
    10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
    10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966;
    10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
    99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
    75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980;
    205 lire per la missione in Libano del 1983;
    22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
    0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004.
    Davvero non c’è più nemmeno il pudore!!

    (Paolo Comastri)

  9. Informazione completa
    Sempre pungente Agostino! Giustissime le critiche alle tasse “inesistenti” che gravano sul nostro carburante, ma se non vuoi essere superficiale e trattare solo alcuni argomenti parla anche degli accordi che molto probabilmente (o sicuramente) esistono tra i produttori e distributori di benzina per non farsi concorrenza e mantenere la benzina allo stesso prezzo. Non credi che anche questo possa influire sul prezzo della benzina? Io sono per l’INFORMAZIONE PIU’ COMPLETA POSSIBILE.

    (Francesca D.)

  10. Andarsene è la soluzione?
    Francesca, non sono al corrente di tali accordi, se hai materiale a riguardo divulgalo. Mettilo qui… Ma in sincerità di quanti centesimi stiamo parlando? Io mi scaglio sul male peggiore.
    Mattia, che ne pensi: ci prendiamo e andiamo anche noi in Brasile? Tanto, peggio di questo Stato ipocrita non può essere, non credi?

    (Agostino G.)

  11. La farina discount nel 2007 costava 0,25 euro…
    …ora costa nel 0,45 euro al kg. Perchè??? Forse si stanno spostando produzioni di cereali dall’alimentazione alla produzione di biocarburanti??? Mi torno a ripetere: la benzina costa quanto una popolazione può pagarla. In Cina possono pagarsi 1 barile petrolio; in America se ne permettono 5 ad abitante; noi europei riusciamo a permettercene la bellezza di 9. Poi se vogliamo analizzare i costi di tutte le merci e servizi della società lo si può fare e all’inizio vi ho dato uno spunto. La farina che non mi sembra essere un genere
    voluttuario è aumentata in un anno dell’80%. Marat, Robespierre e Danton sul finire del 1700 andarono a visitare Versailles, videro come vivevano il re e la sua corte, tornarono a Parigi e combinarono quel po’ po’ di sconquasso che oggi chiamiamo rivoluzione francese!!! Va beh, forse non è andata così, ma se in Italia chi lavora e produce realmente sapesse come vivono certe categorie, forse “gli girerebbero”. Un esempio ce l’hanno dato i nostri politicanti, con la pensione di Veltroni: 5.520 euro/mese percepita a 45 anni (magari, chissa, con contributi figurativi)!!! Anche l’ex presidente della Repubblica Ciampi pontificava sulle pensioni dall’alto del colle e dei suoi 400/500 mila euro di pensione annui!!! Certo, il prezzo al litro della benzina oggi è alto, ma analisti tedeschi sei mesi or sono lo avevano previsto verso 1,50 euro a litro ad inizio 2008; quindi abbiamo ancora 0,100 di passione.

    (c.a.)


  12. C.a., il biodiesel ha sicuramente vantaggi e svantaggi (come tutto), ma voglio farti notare come l’Italia sia il maggior produttore europeo di biodiesel già da tanti anni (lo vende all’estero perché qui non è consentito l’uso… ) e non dal 2007; l’aumento della farina non è indirizzabile a questa produzione perché c’era anche prima, anche se dall’alto ci vogliono fare credere diversamente.

    (Agostino)


  13. Visto che nessuno interviene… ci provo io, anche se mi ero promesso di non fare nessun commento in questo periodo delicato. Mi intrometto soltanto per commentare l’ottimo intervento di (c.a.), un po’ sullo spiritoso-ironico ma non troppo, quanto basta. L’ironia costruttiva nell’affrontare alcuni argomenti è un metodo utilissimo che permette di evidenziare ancora di più i difetti più grossi. Con lo scopo di completare il Tuo intervento, che in parte mi è parso sospeso, volevo fare (farmi) una domandona: con tutte le rielaborazioni del periodo storico enormemente diverso e rispettando ogni forma di democrazia moderna, pensi che esista una figura fra i nostri leader politici attuali che si possa individuare o almeno approssimare ad un odierno e moderno “Robespierre”… adattato alla nostra situazione? Di questo passo forse ce lo troveremo in un futuro prossimo (quanto prossimo)?
    Detto questo e tornando in argomento, è vero che l’elenco fatto da Paolo Comastri delle gabelle che sono messe sui carburanti è assai ridicolo: la guerra in Abissinia??? Convengo che farebbero una più bella figura riunendo tutte quelle ridicole tasse semplificando in una sola. Ho seri dubbi però che si possa ridurre il carico fiscale, magari ci fosse questa possibilità. Sono convinto che se si riuscisse ad ottenere qualche piccola diminuzione anche con le molte proteste o manovre varie non andrà oltre che il contentino di pochi centesimi. L’introito per lo Stato derivante dalla voce “carburanti” con quell’iperbolico 70% deve essere sicuramente astronomico, ma lo è ancora di più la spesa generale dello Stato, che si ingrossa sempre di più, con tutti quegli sprechi che vediamo ogni giorno, gli enti inutili, ecc., l’elenco a nostra conoscenza purtroppo si allunga e a mio parere i politici fanno troppo poco per correggere questo andazzo, ma anzi forse molti ci “sguazzano”. Un altro motivo da aggiungere che fa lievitare il prezzo è che non si sa per quanti anni avremo ancora a disposizione questo combustibile; c’è chi prevede 10 chi 50 anni, e le forti pressioni dei petrolieri cercano di piazzare e sfruttare il meglio possibile ciò che hanno a disposizione. La soluzione determinante è quella più semplice e cioè di puntare sempre di più a qualcosa di alternativo. Nel frattempo si potrebbe usare un po’ meno l’auto. Si potrebbero studiare incentivi da destinare a chi si trasferisce con l’abitazione vicino al posto di lavoro, che, oltre alla comodità, farebbe risparmiare parecchio, riducendo notevolmente anche l’inquinamento. Per chiudere il cerchio: per una piccola parte della cittadinanza l’aumento del prezzo del carburante assieme agli aumenti in generale non hanno alcuna importanza, ma anzi forse qualche beneficio; un’altra mezza parte è dispiaciuta ma ce la fa benone; una moltitudine che si trova l’aumento del carburante sommato all’aumento esagerato delle bollette, dei beni di prima necessità e la spesa di tutti i giorni, si trova in difficoltà, una parte ancora con stipendi precari… La nostra costituzione dice, copio ed incollo: art. 36 – Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

    (Commento firmato)