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Intervento / “Ma quale valorizzazione!”. E intervengono anche: il WWF, gli Amici della Terra, il CAI di Reggio e Legambiente. Risponde il MC Crostolo organizzatore

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In merito alla gara motoristica in programma domenica 6 aprile, che si svolgerà su un anello di 70 km da percorrere per ben tre volte intorno alla Pietra di Bismantova, in luoghi di sicuro interesse naturalistico e normalmente fruiti da pedoni o ciclisti, l’assessore provinciale Chierici, nella sua “benedizione“ sostiene che “gli sport motoristici possono convivere in armonia con la natura e dar vita a occasioni di divertimento nel rispetto dell’educazione ambientale e dei valori della convivenza civile e che il percorso si snoderà su suggestivi percorsi naturalistici contribuendo alla valorizzazione delle attrattive turistiche locali”.

Vorremmo capire quale valorizzazione e quale educazione ambientale!!!!! Visto che la legge regionale di Polizia forestale, agli artt. 81 e 82, vieta il transito ai mezzi motorizzati su strade e su piste forestali e su quelle poderali e prevede il transito solo su quelle interpoderali e poderali e solo per lo svolgimento delle attività agro-silvo-pastorali o di vigilanza al fine di prevenire:
* danneggiamento del fondo stradale (i cui profondi solchi potrebbero impedire il passaggio di mezzi impiegati in caso di calamità e quindi costituire pericolo per la pubblica comunità);
* danneggiamento dell’assetto idrogeologico dei terreni e della vegetazione;
* disturbo determinato dai mezzi “fuoristrada“, alla conservazione e valorizzazione del patrimonio botanico e zoologico nonchè alla difesa del suolo;
* rischio di abbandono di rifiuti di ogni genere;
* maggiori possibilità di incendi di origine dolosa;
* fonte di pericolo per la pubblica incolumità di pedoni, ciclisti e privati cittadini.

Invitiamo l’assessore a farsi un giro per i sentieri di collina e montagna per vedere i risultati di anni di sport motoristici fuoristrada, i dissesti idrogeologici innestati da queste pratiche in un territorio fragile e delicato, le ferite paesaggistiche inferte alla “bella provincia“; lo invito anche ad ascoltare le giuste rimostranze di chi rispetta il territorio e ne vuole godere nel silenzio di una passeggiata, magari meditando...!!!!

Meglio sarebbe che la Provincia e i comuni affrontassero finalmente questi problemi e che faccessero rispettare i divieti che già esistono (come è loro dovere) per garantire una corretta fruizione del territorio e salvaguardare gli interessi generali.

(Giuseppe Neroni, Federazione Provinciale Verdi Reggio Emilia)

L'intervento di Gioacchino Pedrazzoli per il WWF e di Stella Borghi per gli Amici della Terra
COMUNICATO STAMPA WWF e AMICI della TERRA

Abbiamo appreso con grande meraviglia della faciloneria e dell’incedibile entusiasmo con cui le amministrazioni della “Bella Provincia” che sono cosi’ orgogliose del nostro “paesaggio biennale” plaudono alla gara nazionale di Enduro lungo i sentieri di Matilde di Canossa.

Chiediamo a Provincia, Comuni interessati e Comunita’ Montana che ci facciano capire, dopo tutte le elucubrazioni “partecipate” e i contributi al PTCP del paesaggio, come possano acconsentire plaudenti che migliaia di “induristi” possano liberamente concentrarsi in territori cosi’ delicati e tutelati a ridosso della Pietra di Bismantova e dei Gessi Triassici.

Ma soprattutto crediamo che i nostri amministratori, seguaci dell’ambientalismo del fare, dovranno spiegare il loro consenso motoristico ai cittadini che hanno deciso di risiedere in questi territori all’interno di bellissime vallate come quella di Villa Berza, per vivere in pace e tranquillità, senza essere oggetto di emissioni rumorose ed inquinanti, e che sicuramente li rigrazieranno premiandoli alle prossime consultazioni elettorali.

Sono poi, da anni, note a tutti le conseguenze del passaggio di questi mezzi nelle nostre colline cosi’ facilmente preda di dissesto idrogeologico, ma, evidentemente, gli interessi economici e la paura di alienarsi il voto di larghe schiere di appassionati furistradisti, spingono le amministrazioni locali a ignorare completamente il problema, salvo poi disperarsi, dopo, e chiedere ai volontari di ripulire i sentieri e alla regione milioni di euro per recuperare il dissesto del territorio.

Come è altrettanto noto esistono le disposizioni di legge per impedire queste “invasioni barbariche” ma occorre solo il coraggio e la volonta’ politica di farle applicare.

A questo proposito desideriamo informare che, come associazioni ambientaliste, abbiamo attivato le procedure di accesso agli atti amministrativi per conoscere con precisione i percorsi autorizzati, con le relative motivazioni, nell’intento poi di attivare, se del caso, le opportune procedure legali nei confronti di eventuali illeciti, che possano emergere, per fare si poi che ne siano individuate le rispettive responsabilita’, riservandoci infine, se sara' il caso, la richiesta ai responsabili dei danni ambientali emergenti.

Per il WWF Gioacchino Pedrazzoli

Per Amici della Terra Stella Borghi

Allegata a questa nota c'è anche copia della richiesta formale inviata dall'avv. Rossella Ognibene al sindaco di Castelnovo ne' Monti di avere copia degli atti inerenti l'autorizzazione data allo svolgimento della manifestazione motoristica.

LA PRESA DI POSIZIONE DEL CAI SEZIONE DI REGGIO EMILIA

Una bella domenica soleggiata e si parte per una escursione in montagna.
Paesaggio fantastico, aria limpida, la voce della natura che riempie il silenzio a cui non siamo abituati,
l’apparizione fuggevole di caprioli…un’idilliaca atmosfera, ma… un rumore in sottofondo diviene sempre più forte e si avvicina: cos’è? Da dove arriva?
Poi, ecco spuntare un fiammeggiante quad che si dirige proprio verso di noi…
Purtroppo questo non è un caso sporadico, ma sta diventando un’abitudine.
Il fenomeno del cosiddetto “escursionismo motorizzato”, rilevato dal Cai in moltissime zone, dalla collina al crinale, è in forte espansione: la Sezione di Reggio Emilia, unitamente alla Commissione Tutela Ambiente Montano, ritiene opportuno segnalarne il pericoloso dilagare per il forte impatto ambientale arrecato ad ecosistemi peculiari e fragili.
Ci si chiede come queste iniziative si inseriscano in quella politica di tutela e valorizzazione del paesaggio che la Provincia sembra portare avanti.
Il prossimo campionato nazionale enduro previsto per domenica 6 aprile a Castelnovo ne’ Monti, ma anche il raduno di quad ATV nel Ramisetano in programma lo stesso giorno, vedrà scorazzare alle porte del Parco
Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano centinaia di moto e quad su percorsi di ben 70 chilometri!!
Sembra che ogni anno queste iniziative venga riproposta: nel 2007 si è svolta una Motocavalcata di enduro e quad nella Valle dei Cavalieri, luogo ricco di boschi incontaminati e antichi borghi, tracce del paesaggio
medievale dove si snoda un’importante sentieristica matildica (Sentiero dei Ducati”, che portava dalle vallate dell’Enza fino al Passo dell’Ospedalaccio.
E’ del 2 settembre 2007 inoltre il 3° Raduno Moto e Quad alla Pietra di Bismantova, luogo riconosciuto da tutti per le sue particolarità ambientali e molto frequentato da sportivi e turisti di ogni tipo.
Ricordiamo che la Pietra di Bismantova è un SIC, Sito di Importanza Comunitaria appartenente a Rete Natura 2000, cioè un’area prioritaria per la conservazione della biodiversità a livello europeo.
Senza dimenticare che tutti i fine settimana vengono segnalate scorribande di moto e quad su strade forestali, carraie e sentieri che attraversano l’Appennino in tutti
i periodi dell’anno…
Da questi pochi esempi si evidenziano problematiche relative all’inquinamento (sia acustico che dell’aria), al dissesto idrogeologico (con sentieri che diventano impraticabili per la formazione di solchi di erosione), al disturbo della fauna, e non ultimo alla sicurezza dell’escursionista.
Il nostro approccio di alpinisti ed escursionisti ricalca i principi costitutivi del Cai, e una cultura basata sul rispetto e la contemplazione, la conoscenza, e la tutela ambientale.
Evidentemente non per tutti è così.
La tolleranza, che incoraggia la nascita di nuove attività ludiche e sportive anche in nome di un illusorio sviluppo economico delle zone rurali, può condurre solo ad una ulteriore degradazione degli ambienti difficili e fragili della montagna.
Per quanto segnalato il Cai esprime forte preoccupazione ed auspica l'intervento delle Amministrazioni Comunali e Provinciali, nonché degli Organi di Gestione delle Aree Protette, per la messa a punto di strategie di contenimento del fenomeno dell’”Escursionismo motorizzato” (fermo restando le vigenti normative e regolamentazioni) e, per venire incontro alla legittima aspirazione di chi è appassionato dei mezzi fuoristrada (quad, trial, motocross..) che si effettui uno studio per la predisposizione di alcuni percorsi non interferenti con la rete sentieristica.
Sarebbe comunque sempre necessaria una sistematica e frequente vigilanza sui sentieri, mantenuti in efficienza da volontari del Cai (e nel caso della collina e della media montagna con una apposita convenzione con la Provincia) e aperti a tutti, affinché tutti possano godere appieno delle bellezze naturalistiche, delle testimonianze storiche del nostro territorio… e di una giornata di piena tranquillità, godendo appieno di tutto il benessere fisico e spirituale che la montagna ci trasmette.

LA PRESA DI POSIZIONE DI LEGAMBIENTE

Massimo Becchi, Presidente di Legambiente interviene in questo modo:
“Se la nostra provincia ha superato il milione di presenze turistiche lo scorso anno lo si deve soprattutto al distretto produttivo e non certo alla vocazione turistica, che salvo poche situazioni di pregio, è oggettivamente modesta.
In questo contesto spicca la bellezza del nostro Appennino, che però sempre di più sembra oggetto di attenzione da parte di gare di mezzi fuoristrada, che culmineranno il 6 aprile con la gara di enduro organizzata dal moto club Crostolo di Reggio, valevole per il campionato italiano, con al massimo 300 partecipanti e 210 km da percorrere in tre giri da 70 km ognuno soprattutto nel comune di Castelnuovo Monti, che ospiterà anche l’organizzazione.
Per un Comune che da anni ha fatto dell’ambiente un suo vessillo ci meravigliamo che dia spazio ad iniziative sportive così impattanti per l’ambiente, senza un coinvolgimento delle associazioni ambientaliste, che, perlomeno nel nostro caso, non sono neppure state
interpellate.
E’ preoccupante come inoltre questa non sia l’unica iniziativa sportiva di questo stampo ma sempre di più nel nostro Appennino gli amministratori siano propensi a concedere il territorio per attività che comunque provocano disturbo, inquinamento e danneggiamento della
cotica erbosa o del sottobosco.
Non sono inoltre attività risolutive per implementare le strutture ricettive del nostro territorio, che hanno bisogno di un turismo di più lunga durata, semmai legato alle famiglie

LE CONTRODEDUZIONI DI ANGELO IOTTI, PRESIDENTE DEL MOTO CLUB CROSTOLO ORGANIZZATORE

In merito alle notizie, davvero false e tendenziose, apparse sulla stampa locale e relative alla manifestazione di enduro in programma domenica 6 Aprile, si precisa quanto segue :
1 la gara è stata regolarmente approvata autorizzata da Prefettura, Provincia, Comune di Castelnovo Monti e Comunità Montana dopo che l'organizzatore, peraltro già da tempo, aveva prodotto tutta la documentazione richiesta dalle vigenti normative in materia. Tale documentazione è a disposizione di chiunque abbia il tempo e la voglia di consultarla.
2 l'organizzatore ha altresì provveduto a contattare tutti i proprietari in un qualche modo interessati dal percorso, ricevendone unanime e formale assenso al transito e impegnandosi nel contempo a rifondere e ripristinare eventuali danni arrecati.
3 il percorso non coinvolge in nessun modo nè la zona dei cosi detti gessi triassici, né tanto meno la pietra di Bismantova. I due tratti cronometrati sono a “Gatta” e a “Villa Berza”.
4 non ci saranno “....migliaia di enduristi concentrati liberamente in territori cosi delicati e tutelati a ridosso della Pietra e dei Gessi Triassici..” semplicemente perchè gli enduristi saranno 300 e non “migliaia”, non saranno “concentrati liberamente” ma regimentati nelle ferree normative di gara che impongono sempre e solo il percorso segnato ed autorizzato (vedi al punto 1) che non contempla, lo ribadiamo con assoluta fermezza, il transito e/o il passaggio a qualsiasi titolo e/o ragione dalle sopra menzionate zone.
5 l'organizzatore Mc Crostolo, da tempi peraltro certamente non sospetti, è un convinto assertore della necessità di regolare la pratica dello sport enduristico nel rispetto anche delle tematiche ambientali tanto di approvare in toto l'innovativo progetto in merito del Comune di Canossa.
6 perdurando la diffusione a mezzo stampa di notizie false e tendenziose riguardanti la manifestazione di Castelnovo Monti, ci vedremo costretti, nostro malgrado, a tutelarci presso le competenti sedi".

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Pezzi correlati:
- Interpellanza del gruppo Rifondazione Comunista sulla gara di enduro del 6 aprile (4 aprile 2008)

3 COMMENTS

  1. Sono motorista ma concordo
    Pur essendo moto-turista (ma sono abbastanza educato da non andare in fuoristrada), concordo nel dire che le attività motoristiche in fuoristrada sono principalmente un danno per il territorio, creando solchi profondi (quando il terreno è bagnato) sulle carraie e sentieri. Inoltre l’endurista o crossista, quando le carraie sono rovinate o disseminate di buche o sassi, è portato a percorrere i prati perchè più regolari nel fondo, rovinando il manto erboso e creando danno ai contadini.

    (Matteo B.)

  2. Prima di ricorrere all’avvocato…
    Già chiamare “induristi” gli “enduristi” e segno di poca informazione sul problema, ma prima ancora che si muova una moto ricorrere già all’avvocato lo trovo veramente triste.
    Due cose: da lunedì i Verdi, Wwf ecc facciano una verifica del percorso e chiedano attraverso questo sito che gli “enduristi” cancellino le tracce del loro passaggio, in modo civile e senza ricorrere agli avvocati; i suddetti signori “ambientalisti” organizzino un evento di pari portata (almeno un migliaio di persone) che porti a Castelnovo lavoro, turismo e visibilità per la nostra montagna.

    (mc)

  3. In difesa dei difensori…
    Sul tema del “fuoristrada” avevo espresso considerazioni anche NON negative, ma qui, su Redacon, sono stato accusato di fare affermazioni non rispondenti al vero. Per questo motivo ho inviato l’articolo e i commenti apparsi su questo sito ai miei legali degli studi Giovanelli, Ognibene e Muzzini. Io non ritengo che l’avvocato sia da considerarsi sempre e comunque come una sorta di colt 357 Magnum! Per me è, il più delle volte, un mezzo di difesa. Credo sia giusto, più che giusto, che ciascuno esprima liberamente il proprio pensiero (e Redacon è uno dei pochi strumenti che abbiamo per farlo!) senza, per questo, accusare altri di non dire il vero.

    ([email protected])