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Stella a cinque punte a ricordo dell’anarchico Zambonini

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Il fatto. A Villa Minozzo, nel ricordare Enrico Zambonini il partigiano ucciso al poligono di tiro dai repubblichini il 30 dicembre 1944, si espone una bandiera ispirata a un analogo vessillo utilizzato per la prima volta da Louise Michel, anarchica francese. Era il 1883 quando, a Parigi, avvenne il raduno sulla Esplanade degli Invalidi. Louise alzò un’improvvisata bandiera nera, che voleva essere la bandiera della fame, la bandiera dell’anarchia, disse. Volle attraversare le strade alla testa del corteo che si stava formando dietro a lei e manifestare così per chi stava facendo sciopero. Durante la manifestazione accaddero dei disordini e dei gruppi di manifestanti saccheggiarono delle panetterie. Louise Michel fu considerata responsabile per tutto ciò, arrestata e condannata a sei anni di galera.

Fin qui nulla di strano, non fosse che la bandiera, realizzata dai componenti del Circolo culturale ‘Enrico Zambonini’ (anarchici villaminozzesi, pare all’insaputa della Federazione anarchici italiani di Reggio Emilia) è stata esposta al circolo La Rocca in occasione del convegno (autorizzato) sul personaggio storico villaminozzese, in coincidenza delle manifestazioni del 25 aprile. La bandiera, però, oltre ad essere nera riporta una stella rossa a cinque punte.

La minoranza insorge. Ne scoppia un caso politico. Il Carlino, a firma di Settimo Baisi, lancia la notizia e così pure L'Informazione. Sul Carlono, intervista al sindaco Fiocchi che ha autorizzato la manifestazione e, sulla bandiera, glissa “credo sia una normale bandiera, per il resto non so nulla. C’era anche la bandiera italiana”. La minoranza, infervorata, avrà alcune domande da porre al sindaco: “Come non associare questa bandiera, anche solo a livello subliminale, a ricordi tremendi del nostro passato?”

Benedetto Valdesalici tra i promotori della manifestazione, intervistato sempre dal giornalista, dice: “Lo spirito della manifestazione era ben diverso. La bandiera è stata fatta a cinque punte come tutte. Però nessuno ha mai pensato alle brigate rosse”.
Per la stazione locale dei carabinieri, la manifestazione era regolarmente autorizzata e tutto si è svolto in tranquillità il caso scivolerà via in una bolla di sapone? O avrà conseguenze più vaste?

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