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“Primo Maggio, preghiamo anche per chi il lavoro, se può, lo scansa… “

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Precisa precisa arriva la nuova lettera di don Marco Ferrari, missionario nelle terre brasiliane, agli amici italiani. Eccola di seguito, integrale.

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Cari amici, 1° maggio giorno dei lavoratori, non ricordo se in Italia è festa o no (lo è, lo è, don... ), da queste parti è chiaro che è festa, il Brasile dev´essere il paese al mondo con più giorni festivi durante l´anno. Nella Messa, oltre a pregare per i lavoratori, per quelli sfruttati e dalle condizioni di lavoro incredibili, sempre mi ricordo dei "pigri", quelli che non ne vogliono sapere di lavoro...

Domani sera abbiamo un concerto con musiche religiose di un cantante qui in Brasile abbastanza conosciuto in ambito cattolico. E´ gia arrivato, ospitato in casa; speriamo che questi momenti servano, siano una piccola semente per le famiglie e diano un po´ di entusiasmo ai giovani.

Oltre all´ordinaria amministrazione, sto costruendo una piccola struttura qui a lato dove ci verrà una sala per giovani, una biblioteca e una casetta per la pastorale dei bambini e Caritas. Credo possa servire, dobbiamo scommetere sulla formazione ed educazione dei ragazzi. Se il livello educativo non aumenta un po´ povero Brasile...

In maggio, sempre al di là dell´ordinaria amministrazione (che qui è sempre straordinaria), ci prepariamo al grande pellegrinaggio mariano (25 maggio) con tutte le comunità in un paesino della parrocchia. E´ sempre un bel momento di festa e di incontro delle comunità.

Carissimi, per il resto tutto bene. Abbiamo assistito agli esiti delle votazioni italiane... chiunque governi la faccia per il bene del popolo italiano e delle famiglie che non arrivano a fine mese.

Da queste parti in ottobre si voterà per il sinadaco, tutte le piazze sono in fase di restauro, giardini bellissimi, in tutti i paesini scuole rifatte, insomma da ogni parte c´è una costruzione in atto da parte del comune e guarda caso tutto verrà inaugurato quest´anno... Cci sarà un motivo? A 2 chilometri, in Ipirazinho, dove abbiamo il progetto per i ragazzi, non hanno l´acqua e devono accontentarsi di portarsi a casa con i secchi sulla testa, un po´ di acqua sporca dalla cisterna del paesino. E´ solo una delle migliaia di esempi che si potrebbero fare.

Um abraço a todos e até a proxima.

Pe. Marco