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Sugli incarichi e sugli enti in montagna Sandro Govi risponde “per fatto personale”

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Sandro Govi ribatte a Liana Barbati rispiegando per l'ennesima volta che il fatto che all'inacarico di sindaco si affianchi l'inacarico di presidente dell'Unione dei Comuni o di presidente della Comunità montana non comporta il doppio stipendio e allega, a dimostrazione, la propria busta paga mensile. In effetti basterebbe fare il piccolo sforzo di conoscere le norme che regolano la materia, o almeno di chiedere lumi anche a consiglieri della opposizione negli enti citati, per evitare di fare brutte figure. Ecco comunque il testo integrale del comunicato stampa di Sandro Govi.

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Adesso basta. Mi sono stufato! Questa storia dei doppi e tripli incarichi e come dice Liana Barbati “dei relativi gettoni e indennità” ormai è diventata ridicola.

Tanto per cominciare vi allego la mia busta paga di emerito rappresentante della casta. L’unica che percepisco dallo Stato: € 1.002,13 (milledue virgola tredici) al mese per 12 mesi.

Dall’ente pubblico percepisco inoltre circa € 3.500,00 all’anno per il rimborso dei km percorsi con la mia Astra station wagon colore grigio metallizzato (ogni km percorso la bellezza di € 0,28375).

Vorrei ricordare che per legge il presidente dell’Unione DEVE essere un sindaco e sempre per legge quel sindaco presiede l’Unione GRATIS poiché le indennità non sono cumulabili.

Stessa identica storia per l’indennità del presidente della Comunità montana, che percepisce la sola indennità di sindaco non cumulabile.

La regione Emilia-Romagna sta predisponendo una legge che, proprio col fine di risparmiare sui costi della politica, prevede che il presidente della Comunità montana DEBBA essere un sindaco che, ripeto, eserciterà quella funzione GRATIS.

Stessa identica storia per i gettoni di presenza dei consiglieri della Comunità montana: chi percepisce altre indennità non riceve il gettone di presenza.

A proposito, vorrei ricordare agli amici dell’Udc, al gruppo di opposizione di Villa Minozzo e a Liana Barbati che l’unica legge emanata negli ultimi anni e volta a contenere i costi della politica ed al riordino delle comunità montane l’ha fatta il governo di centrosinistra (legge finanziaria 2007, art. 2, comma 16, 17 e seguenti).

Unione dei Comuni ente inutile? O come dice Liana Barbati “parcheggio del sottobosco montano?”. Siamo proprio sicuri? L’Unione dei comuni ha un bilancio di oltre 4 milioni di euro. Svolge per conto dei comuni gestioni associate al fine di rendere l’azione amministrativa più efficiente, adeguata e meno costosa. L’Unione dei Comuni ha unificato le procedure amministrative dei comuni aderenti, ha prodotto gestioni associate praticamente in tutti i settori dell’azione amministrativa dei comuni aderenti. L’Unione gestisce ed appalta i lavori pubblici per conto dei comuni. L’Unione dei Comuni ha complessivamente ridotto il personale dipendente dei quattro comuni. Da quando l’Unione esiste la somma dei dipendenti dei singoli comuni e dei dipendenti dell’Unione è diminuita. Si fanno le stesse cose e si fanno meglio pagando meno stipendi! Meglio prima? Con i singoli comuni per conto loro?

Vediamo. Prima dell’Unione i comuni di Busana, Ligonchio, Collagna e Ramiseto non avevano un’assistente sociale che ora è in pianta organica. Prima dell’Unione non c’erano i micronidi di Busana e Ramiseto che ora ospitano circa 20 bambini con le rette tra le più basse della provincia. Prima dell’Unione non c’era la scuola di musica attivata per i nostri ragazzi in collaborazione con l’istituto comprensivo e l’istituto Merulo. Prima dell’Unione c’erano tre piani regolatori e un piano di fabbricazione, ora è stato adottato un unico Piano strutturale e c’è un’unica commissione edilizia invece di quattro. Prima dell’Unione ogni comune aveva le proprie tariffe della tassa rifiuti e ora le abbiamo unificate e vengono emesse le cartelle dell’Unione dei Comuni. Prima dell’Unione i cittadini o le imprese che avevano l’amianto sopra i tetti o lo tenevano o pagavano di tasca propria lo smaltimento, ora l’Unione dei Comuni eroga contributi per lo smaltimento. Grazie all’Unione dei Comuni c’è un difensore civico invece di quattro, un unico sistema informatico invece di quattro, un unico depliant turistico dell’unione invece di quattro, un unico calendario delle manifestazioni estive invece di quattro, un unico sito internet.

Potrei continuare… Un’ultima riflessione: grazie all’esistenza dell’Unione dei Comuni, alla maggiore efficienza conseguita ed ai contributi della Regione alle Unioni, Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto sono ormai tra i pochi comuni della Provincia di Reggio Emilia e della Regione che non applicano l’addizionale IRPEF ai propri cittadini.

(Alessandro Govi, presidente a stipendio zero dell’Unione dei Comuni dell’alto Appennino reggiano)

Al comunicato è allegata la copia in pdf della busta paga di 1002,13 euro nette intestata a Sandro Govi del mese di aprile 2008.

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NUOVO INTERVENTO DI LIANA BARBATI

Dopo l’interevento del Sig. Govi,in primo luogo, "a sentimento", mi verrebbe da pensare che sarebbe il caso a questo punto di eliminare i comuni e mantenere solo le Unioni di Comuni, visto che prima di quelle, se ho bene capito, in montagna non si è fatto molto e il mondo dei servizi è stato scoperto grazie proprio a queste Unioni. Il fatto è che l'istituto dell'Unione dei Comuni effettivamente rappresenta una delle forme associative previste dal D.Lgs 267 al fine di conseguire risultati di maggiore efficienza nell'espletamento dei servizi e delle funzioni pubbliche. Ma qui mi pare che abbia addirittura operato un vero e proprio miracolo!

Inoltre, non se ne abbia a male il Sig. Govi perché il nostro articolo non prevedeva nomi e cognomi, proprio perché non si intendeva colpire le persone in sè, quanto un intero sistema. Sappiamo perfettamente che all'interno di questo sistema ci sono persone stimabili e volonterose che credono nel loro lavoro, come sicuramente il Sig. Govi , ma è proprio per questo che occorre guardarsi intorno con un raggio d'azione più ampio.

Sono le sovrapposizioni di cariche, sono le sovrapposizioni di funzioni che vanno eliminate, perché spesso tutto ciò maschera, inevitabilmente, una ristretta cerchia "gruppi di affari" e si fatica a discernere il controllore dal controllato. L’Italia dei Valori propone un forte sostegno alla spesa sociale qualificata, ma nel contempo lotta contro lo spreco e i privilegi di alcune categorie. La cancellazione degli sprechi passa attraverso interventi concreti, come quello della razionalizzazione delle strutture territoriali, per ridurre le duplicazioni di competenze; ed è il caso in discussione.

(Liana Barbati, segretaria provinciale Italia dei Valori)

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- "Comunità montana: per chi e per cosa?" (7 maggio 2008)

6 COMMENTS

  1. I costi della politica e il prezzo del potere
    I costi della politica si possono misurare e identificare nelle buste paga, nei rimborsi spese ed altro ancora. Ma il prezzo del potere come lo si stabilisce? Ebbene, nella nostra montagna il potere politico è nelle mani di pochi, sempre gli stessi, e questo lo si può misurare, come da tempo sosteniamo noi. La Barbati (IDV) ha aggiunto minuziose ed importanti valutazioni politiche ed osservazioni, analizzando gli effetti che tanto potere in mano a pochi genera. Bisogna che gli amministratori riflettano rapidamente sul cumulo di cariche prima che qualcuno apra nelle sedi istituzionali una procedura di sfiducia politica. A chi ha tanto potere l’ultimo invito, si provveda rapidamente a compiere un atto istituzionale che renda possibile il tracciato della fondovalle Secchia fino a Collagna. Dopodichè ci si dimetta da tutti gli incarichi che prevedono che la medesima persona sia nel contempo rappresentante degli amministratori e degli amministrati. Sono certo che ciò non avverrà… e la massima andreottiana “Il potere logora chi non ce l’ha” avrà la prevalenza sulle legittime attese della gente amministrata.

    (Marino Friggeri, consigliere Udc Comunità montana)

  2. Concordo con Lei, sig. sindaco
    Sig. sindaco, concordo nel merito delle sue valutazioni. Però non bisogna solo prendere atto, ma anche comprendere le ragioni della marea montante di populismo e demagogia che emana dalla società, spesso (in)civile, non solo locale, ma in tutto il Paese. Demagogia e populismo sono sempre stati presenti nella storia dell’uomo. Già Platone ebbe modo di dirci la sua sui retori e demagoghi. Oggi la nostra classe politica fa abbondante uso del populismo e della demagogia per catturare per vie le più facili il consenso degli elettori poco attenti e poco impegnati sui problemi della “polis”. Pensi, il miglior rappresentante dei populisti è stato democraticamente eletto premier poche settimane fa. Sull’altro versante non fanno eccezione, seppur in forme diverse, i vari Grillo, Di Pietro e compagnia parlante… la lista sarebbe veramente lunga. Ci hanno detto i nostri vecchi che sempre si raccoglie quello che si semina. Ora Le voglio chiedere perchè ci si attarda a non capire come il proliferare, che c’è stato negli ultimi anni, di decine di enti e “sotto-enti” sia ritenuto dai cittadini ingiustificabile. Giustamente e a ragione questi enti sono percepiti come funzionali a creare luoghi di sottogoverno-sottopotere per la classe politica, ma inutili a risolvere i problemi della comuntà. Non mi riferisco a quelli che Lei rappresenta, ai quali riconosco una ragion d’essere, ma a quel corollario di enti di secondo grado, a quel sottobosco che lei ben conosce perchè esiste anche nel nostro ambito montanaro e soprattutto nella nostra bella provincia; la lista è talmente lunga e mi astengo dal farla. L’unica risposta da dare, possibilmente in modi rapidi, è quella di sopprimerli tutti e riportare le loro competenze ai comuni, istituzioni elette democraticamente dai cittadini! Infine io credo che si vuole sconfiggere la demagogia e il populismo, bisogna creare le condizioni perchè il cittadino, che è interessato alla vita della propria comunità, abbia la possibilità di avere accesso a tutte gli atti che originano le decisioni dei propri amministratori. A tale scopo sono pressochè inutili i vari “bollettini”, “giornalini” periodi. La propaganda di “regime” non serve, si possono risparmiare i soldi per la redazione, la stampa, l’invio postale, per investire invece nella vera trasparenza. Mi permetto di suggerirle, come proposta fattiva, come in epoca di internet, si può far sì che tutti gli atti, a partire dal protocollo, del Comune siano disponibili in rete e quindi consultabili dai cittadini! Non le so indicare gli strumenti tecnici per fare tutto questo, ma in proposito La può aiutare l’esperienza svedese, paese che sta praticando da diversi anni questa elevata forma di democrazia. Mi rendo conto di averLe chiesto cose non di poco conto, ma spetta a chi si è assunto responsabilità pubbliche, sia amministrative che politiche, non portare il peso, ma avere il piacere di prospettare un futuro migliore alla propria comunità e la crescita della tanto invocata partecipazione alla vita pubblica.
    Con stima.

    (Giuseppe Bottazzi)

  3. Alleati, ma pensanti
    Forse a BiancoMedio sfugge che, pur essendo compagni di merende, magari qualcuno degli alleati ha il coraggio di dire ciò che pensa; che, oggettivamente, è sotto gli occhi di tutti. In questo senso l’alleanza ne trae beneficio perché la critica è propositiva.

    (Fulminant La Penna)

  4. Grazie a Govi, Barbati e Bottazzi
    Ho letto con estremo interesse i vari interventi. L’argomento si fa sempre più interessante, e mi fa piacere vedere che finalmente vengono presi in esame problemi che i cittadini avvertono da tempo, grazie anche a Liana Barbati. Certamente è normale che ognuno difenda le proprie posizioni e ringrazio anche il sindaco, sig. Govi (che non conosco), dei chiarimenti. Convengo che lo stipendio da 1000 euro di un sindaco (incarico che personalmente non invidio) non sia eccessivo (anzi); al contrario invece l’importo del rimborso spese del carburante, se ho capito bene, mi sembra che molti lavoratori se lo sognano. Nel rispetto del lavoro svolto da ogni cittadino, ammiro chi si dedica alla propria professione con volontà e competenza, come credo che abbia il sig. sindaco Govi nello scritto qua sopra, di cui ringrazio ancora; ma alla luce dei suoi chiarimenti non mi spiego, come cittadino, l’impressione, che ho sistematicamente durante ogni elezione amministrativa, sulla corsa di molti politici a diventare sindaco o assicurarsi qualche posto di responsabilità! Come cittadino, però, la sensazione è quella che si vada sempre più aumentando l’insoddisfazione verso chi invece dovrebbe risolvere i nostri problemi che giudico concreti; ma si continua con continue richieste di sacrifici e incombenze. Pongo una domanda a chi avrà la volontà di rispondermi sulla Comunità montana, soltanto per capire. Sicuramente un tempo aveva una sua ragione di esistere, ma ora, con il passare degli anni, le esigenze mi sembrano cambiate. Mi riferisco alla sovrapposizione Comunità montana = Unione dei comuni. A cosa serve oggigiorno e quanto ci costa una Comunità montana (tutta l’organizzazione) quando esiste una Unione dei comuni che se veramente funziona può benissimo farne le veci?? Ma, sempre per capire meglio, il governo precedente ha aumentato i parametri degli studi di settore per commercianti ed artigiani (nella nostra montagna sono uguali a quelli dei centri più rinomati delle città), portando il regime di tassazione ad un livello per noi insopportabile. Mi piacerebbe sapere se qualche assessore o sindaco si è occupato di questi problemi che sono molto sentiti dalle categorie.
    Per finire, ho letto con vero piacere ed approvazione anche l’ottimo, posato, lucido ed educato, intervento di Giuseppe Bottazzi.

    (Elio Bellocchi)

  5. Circa i rapporti tra Pd e Idv…
    Nel programma elettorale siglato da Antonio di Pietro e Walter Veltroni il tema della riduzione dei costi della politica, della lotta ai doppi e tripli incarichi, della trasparenza e della legalità è stato sottoscritto è firmato. Se avessimo vinto le elezioni i temi fondanti del nostro partito sarebbero stati le linee della politica di governo. Non è stato così, ma noi portiamo avanti le nostre battaglie, sempre dalla parte dei cittadini, per portare aria nuova nei nostri comuni. E’ di certo più complesso e difficile il rapporto con gli esponenti del PD a livello locale e provinciale. Questo non ci ferma di sicuro, queste sono le nostre battaglie, le alleanze si fanno su programmi condivisi; se non c’è interesse per le cose che noi diciamo non importa, non vuol dire che non siano giuste. Se i cittadini ci hanno votato, vorrà pur dire qualcosa: a loro interessano le nostre idee e noi dell’IdV pensiamo a loro.

    (Liana Barbati, segretaria provinciale Italia dei Valori)